In un certo senso non gli raccontava nulla di nuovo, ma proprio questo costituiva parte della sua attrattiva. Diceva quelle cose che avrebbe scritto lui se fosse stato capace di riordinare i frammenti dei suoi pensieri. Era il prodotto di una mente simile alla sua, ma immensamente più poderosa, più sistematica, meno condizionata dalla paura.
Il libri migliori pensò, sono quelli che vi dicono ciò che sapete già.
Il libri migliori pensò, sono quelli che vi dicono ciò che sapete già.
Questo è un pezzettino tratto da 1984 di Orwell. In un certo senso mi ha colpito leggere questa affermazione. Penso che i libri che riescono a trasmetterti "cose" che non conoscevi siano molto più interessanti di quelli che vi raccontano "cose" che già sapete.
Però ragionando in termini di piacere quasi quasi concordo con Orwell. Trovare un testo ben scritto che in modo ordinato, strutturato e facile riassuma idee che sono sparse qua e là nel nostro cervello è causa di un grande piacere.
E secondo te?