Vargas Llosa, Mario - La città e i cani

velmez

Active member
Cosí rispondeva l'autore a chi, al momento della pubblicazione, gli chiedeva se La ciudad y los perros - bruciato in piazza dai militari, considerato dalla critica il migliore tra i suoi romanzi, - fosse un romanzo "sulla violenza". E la violenza - fisica e non - fa da sfondo al microcosmo del Collegio Leoncio Prado di Lima dove avviene l'educazione del protagonista-alter ego dell'autore. Un collegio retto da militari secondo una disciplina militare in cui confluiscono sia i figli delle classi inferiori ammessi per merito sia quelli delle classi alte mandati lí dalle famiglie nella speranza di domarli, e dove la sopraffazione, la forza bruta, il dispotismo sono le leggi della convivenza, a dispetto di regolamenti e norme. "Ero un bambino viziatissimo, presuntuosissimo, cresciuto, faccio per dire, come una bambina... Mio padre pensava che il Leoncio Prado avrebbe fatto di me un uomo, - ricorda Vargas Llosa, - ma per me fu come scoprire l'inferno".


Un romanzo magistrale, davvero ben scritto e strutturato! Credo che leggero molto altro di Llosa, di sicuro è stata un'ottima scelta di lettura per il Peru!
Ah, ho un amico che ha frequentato il Leoncio Prado e che giura essere tutto vero!!!
L'unica cosa che mi ha un po' turbato è Teresa, la ragazza di cui sembra essersi innamorata tutta Lima, pur essendo bruttina... ??
 

pigreco

Mathematician Member
Un romanzo veramente degno di un... Nobel! Di Vargas Llosa avevo letto soltanto "Avventure della ragazza cattiva" (che peraltro avevo apprezzato), ma questo romanzo è davvero di un livello superiore. Le avventure dei giovani cadetti di Lima sono raccontate tramite sofisticati e differenti punti di vista, non sempre immediati. Talvolta alcune parti della narrazione sono narrate in prima persone, altre in terza, a seconda del personaggio su cui è focalizzato il racconto. La trama si snoda tra il passato e il presente, l'autore ci vuol far conoscere i propri personaggi a fondo, raccontandoci il loro passato e facendoci quindi capire perchè sono diventati come sono adesso, per quali ragioni sono finiti nel collegio militare, quali dinamiche famigliari hanno inciso sul loro carattere. Alcune pagine sono forti, altre dolci, altre ancora sconvolgenti. Considerando che si tratta di una delle prime opere di Vargas Llosa, forse l'autore avrebbe meritato la ribalta qualche decennio prima.
 

alexyr

New member
faccio la voce fuori dal coro,ma è scorrevole come un cubo di ghisa. Non riesco a farmi prendere nè dalla trama né dai personaggi nè dal modo concitato di scrivere. arrivare a pagina 84 è stata una fatica immane. e me ne mancano ben 310.
 

Grantenca

Well-known member
Ho appena ultimato la lettura di questo libro. Premetto che sono un ammiratore di questo "premio Nobel" 2010. Effettivamente questo alternarsi fra presente e passato, questo narrare in prima e in terza persona, non hanno reso scorrevole la lettura. Ma, come in un quadro impressionistico che si può ammirare nel suo massimo splendore guardandolo dalla giusta distanza, con il dipanarsi degli avvenimenti ho potuto apprezzare ancora una volta la grandezza di questo scrittore e la vita e i protagonisti della compagnia di allievi del "Leoncio Prado", collegio retta da dei militari, resteranno nella mia memoria di lettore. Credo che la critica abbia considerato questo romanzo il capolavoro della scrittore e probabilmente avrà anche ragione. Ma siccome siamo in un "forum" e ognuno può dire la sua non mi vergogno di dire che, a mio modestissimo avviso, almeno altri tre romanzi non li considero inferiori a questo e sono, in ordine di preferenza.
1) La festa del caprone;
2) La zia Julia e lo scribacchino;
3) Il paradiso è altrove.
Fortunati tutti quelli che non hanno ancora letto questi libri..... li aspettano momenti bellissimi.
 

Meri

Viôt di viodi
Terzo libro che leggo di questo autore, ma forse il migliore. Sicuramente non facile, non scorrevole e a tratti difficile da inquadrare, si sente la tensione dell'autore e il ricordo poco piacevole dell'esperienza militare.
 
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