Coe, Jonathan - La banda dei brocchi

Dorylis

Fantastic Member
Trotter, Harding, Anderton e Chase: sembra il nome di un prestigioso studio legale; in realtà è un quartetto di giovani amici, che frequenta un liceo elitario di Birmingham, quel tipo di scuola che preleva giovani intelligenti dal loro background ordinario e li fa atterrare in una classe sociale diversa da quella d'origine. I ragazzi sono destinati a Cambridge e Oxford, a carriere importanti, mentre i genitori rimangono impantanati nel loro mondo di matrimoni sciovinisti, scontri sindacali, guerre di classe e di razza, ignoranza culturale. Siamo negli anni settanta, anni completamente marroni, come scrive Coe, dove s'incastrano sconvolgimenti sociali, lotte politiche, attentati dell'Ira, nuove richieste culturali. Su questo mare in tempesta cercano di destreggiarsi, con alterne fortune, i quattro ragazzi. A fianco del ristretto gruppo di amici, si muovono altre figure che aiutano a definire l'atmosfera e il sapore del tempo. Sono anni di grandi speranze egualitarie, di nuova musica, di grandi esperimenti sociali, di altrettanto grandi delusioni.
E'un libro divertente, pungente e teneramente romantico,consigliato!8/10
 
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sì molto bello...condivido quanto hai detto su divertente e pungente....molto romantico??? :roll:
 
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Dorylis

Fantastic Member
Sì dai.. La storia fra Lois e Malcolm.. I sentimenti di Ben..
 
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Dorylis

Fantastic Member
Allora mi correggo.. E'un libro divertente e pungente a tratti romantico senza cadere mai nella banalità o nel sdolcinato.. Pensi ke così possa andare bene?
 
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zolla

New member
si cara non so dove volare circolo chiuso è una specie di vent'anni dopo x citare dumas...altrettanto bello!!!
 

lavy

New member
L' ho finito da dieci minuti e devo dire che mi è proprio piaciuto :)... Forse un po' confusionario, in alcune parti, non riuscivo bene a capire cosa succedeva ed anche con i personaggi ho fatto un po' di confusione, a parte questo davvero davvero bello. Non vedo l' ora di leggere il seguito. 8/10
 

Evy

Member SuperNova
Bellissimo..anche il seguito....
appena smaltirò i libri nuovi arretrati, conto di rileggermeli tutti e due e magari fare una recensione più decente :wink: :mrgreen:
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
In questo libro ho ritrovato la genialità di Coe e il suo stile scorrevole, intelligente ed ironico; pur essendoci meno colpi di scena e meno elementi surreali rispetto a La casa del sonno (unico suo libro che ho letto), che mi sono mancati, in questo libro è più approfondita la psicologia dei personaggi, nonchè la descrizione dello sfondo sociale e politico: l'Inghilterra degli anni '70, le lotte sindacali, l'amara constatazione che troppo spesso il destino delle persone è legato al contesto in cui si nasce e l'influenza, malgrado tutto, delle idee dei genitori su quelle dei figli, forse non dovuta a un vero condizionamento ma al fatto di avere sempre vissuto in un determinato ambiente. Le avventure e le disavventure del gruppo di adolescenti protagonisti sono descritte con realismo e partecipazione, permettendo la massima identificazione anche da parte di chi adolescente non è più; risalta l'intensità dei sentimenti e la forza delle azioni avventate che a volte possono confermare il detto che la fortuna aiuta gli audaci, così come la fugacità di alcune relazioni - soprattutto sentimentali - e la solidità di altre, generalmente amicali. Di contro, il mondo degli adulti viene presentato come un mondo un po' triste e squallido.
Il personaggio di Benjamin, che in effetti è il vero protagonista, è quello con cui sono entrata maggiormente in empatia. Particolare il personaggio di Harding ed esilaranti i suoi interventi ne "La bacheca", il giornalino della scuola, che per me è la parte più divertente di tutto il libro, nonostante l'umorismo non manchi di certo.


Coinvolgente, scorrevole, profondo, ironico e a suo modo realistico.

Lo consiglio di sicuro e sono curiosa di leggere il seguito :D
 

ayla

+Dreamer+ Member
Copio e incollo dal minigruppo!
Concordo con Alessandra, anche a me questo libro è piaciuto parecchio, è stata una lettura "rockettara", fatta di sogni, primi amori, speranze, amicizia e illusioni...in una sola parola: vita, anzi crescita e maturità. Coe ci descrive la crescita di quattro ragazzi, ragazzi sfigati, molto diversi tra loro, che si trovano a dover sopravvivere e a cercare la propria strada, a scegliere e a combattere per il proprio futuro. Tutto questo ci viene descritto con un realismo, una intensità e una leggerezza ammaliante e coinvolgente; per questo il libro mi è piaciuto, perché in qualche modo parla anche di me, di quella che sono stata e che mi porto dentro, di quello che ho provato diventando "adulta" e che tutt'ora provo, perché non si smette mai di crescere e di confrontarsi con l'adolescente che è in noi. Il tutto è condito da un pizzico di nostalgia e da tanti momenti divertenti...una lettura che merita per tutte le emozioni che lascia addosso!
(A onor del vero, devo però precisare che ho preferito la casa del sonno)!

n.b.leggetelo, leggetelo e leggetelo!:mrgreen:
 

Meri

Viôt di viodi
Appena terminato e sinceramente non ho tutto l'entusiasmo che hanno dimostrato gli altri lettori. Mi sono piaciuti i personaggi e l'ambiente anni '70, mi sono fatta una gran risata con la pernacchia al telefono,ma... Diciamo che questo andare avanti e indietro nel tempo non mi è piaciuto, troppo caotico e ho avuto una certa difficoltà con i nomi dei luoghi e gli eventi politici dell'Inghilterra del tempo. Tuttto questo non mi ha permesso di affezionarmi ai personaggi come avrei voluto.
 

elesupertramp

Active member
Romanzo bellissimo, appena un gradino sotto il suo capolavoro La famiglia Winshaw !
Mi sono appassionata alle vicende di tutti i protagonisti e delle loro famiglie e non vedo l'ora di sapere cosa ne è stato di loro,continuando con Circolo chiuso.
Unico avvertimento: non leggetelo se prima non aveve letto L'assassinio di Roger Ackroyd della Christie:mrgreen:
 

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
Membro dello Staff
Grande delusione

Ho comprato questo libro sulla scia delle recensioni entusiastiche che si trovano online, ma, ahimè, già dalle prime 25 pagine volevo lanciare il libro dalla finestra. Si viene catapultati nell'Inghilterra degli anni '70 in un contesto storico-sociale che per un lettore non anglofono non è facile inquadrare o ricostruire su due piedi, per non parlare del "pallottoliere" umano di cui si rinuncia in partenza a fissare parentele, amicizie, legami di sangue o relazioni sentimentali. Si prosegue nella lettura, sperando che le nebbie si dipanino da sole. La prosa fondamentalmente è scorrevole, tra le righe c'è un tocco di ironia tagliente che alleggerisce la narrazione, ma quello che mi ha irritato mentre leggevo è che per 380 pagine non succede NIENTE. O meglio, per onestà intellettuale va detto che a pagina 150 circa c'è lo scoppio di una bomba in un pub. Ah, finalmente! - pensa il lettore, convinto che sia la svolta decisiva alla piattezza narrativa che si è dovuto sorbire fino ad allora. Cosa fa invece Coe? Riprende la storyline di Lois, la sopravvissuta alla bomba, solo dopo altre 100 pagine, riempite di altro NULLA. Un nulla fatto di moine sentimentali, turbe adolescenziali, dinamiche amicali all'interno e fuori del liceo, scioperi di operai, tradimenti coniugali, relazioni clandestine, articoli per il giornalino della scuola, e, dulcis in fundo, una storiella strappalacrime sul nazismo. La mazzata finale è un capitolo di 30 pagine a forma di diario scritto da un infoiato Benjamin, il protagonista, con la tecnica narrativa (sicuramente un esercizio stilistico di Coe) del flusso di pensiero. Quest'ultima è stata la ciliegina sulla torta, mentre la leggevo mi è venuto per un attimo voglia di abbandonare il libro a 20, ripeto 20, pagine dalla fine.
L'unica cosa che salvo di questo libercolo è il paio di risate che strappa quando racconta gli scherzi orchestrati da Harding, le lettere esilaranti di quest'ultimo indirizzate a "La Bacheca" sotto pseudonimo, e alcune scene imbarazzanti come quella del sesso nell'armadio, e finanche divertenti, come la storia del costume in piscina o lo "scherzo" del vento a Colin Trotter mentre la famiglia è in campeggio.
Tutto il resto è noia soporifera.
Voto 2/5
 

praschese89

New member
Ancora Coe

Non c'è niente da fare,a me Coe convince ogni volta.Certo questo suo lavoro resta un gradino sotto a "La famiglia Winshaw" e a "La casa del sonno",ma il suo stile è sempre estremamente scorrevole con quel suo umorismo un pizzico amaro ormai proverbiale.Il racconto è lineare e fila via senza grossi colpi di scena,questo è vero,ma Coe ha la capacità di dar vita a personaggi chiari tutti con una loro personalità,originale e ben definita!Ho trovato anche interessante l'ambientazione negli anni 70 inglesi,con le lotte di classe,i problemi razziali e l'IRA.
Come detto all'inizio,"La famiglia Winshaw" e "La casa del sonno" restano assolutamente i suoi lavori migliori,ma questo è comunque un buon libro!E ora sotto con "Circolo chiuso" :mrgreen:
Voto 4 su 5
 

Ugly Betty

Scimmia ballerina
Il fatto ch'io abbia impiegato oltre un mese a leggere questo libro mi sembra più che significativo.

Mi ritrovo nella recensione di Germano, una grande delusione, una grande noia, bah. :?
 
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