Non posso che trovarmi d'accordo con ciò che ha scitto Garboli,il principale critico letterario della Ginzburg,a proposito di questo suo primo breve romanzo : "aspro,pungente,pieno di sapori nuovi come un frutto appena un po' acerbo;è un libro senza rughe,non perde mai di freschezza e mantiene intatta ad ogni rilettura,attraverso gli anni,la sua ruvidezza selvatica ed adolescente".
E' stato scritto e pubblicato nel 1942,con lo pseudonimo di Alessandra Tornimparte (a causa delle leggi razziali) e ristampato nel 1945 sotto il nome dell'autrice.
Ho sentito lo stile con cui la Ginzburg ha raccontato la storia di Dalia,la protagonista,alquanto familiare ed ancora attuale.
Mentre leggevo riuscivo ad anticipare cosa sarebbe successo,tranne sul finale con un evento che non avevo previsto.Dalia è troppo giovane per affrontare ciò che la vita le ha posto davanti,non conosce ancora bene i suoi sentimenti e dovrà prepararsi ad una vita come quella della sorella maggiore.Personalmente mi sarei aspettata qualcosa di diverso,ma la fine che avevo immaginato io forse sarebbe stata banale e scontata,per cui va bene così.
Il personaggio che ho preferito è stato Nini...di lui mi ha colpita soprattutto il fatto che era sempre con un libro in mano.
E' stato scritto e pubblicato nel 1942,con lo pseudonimo di Alessandra Tornimparte (a causa delle leggi razziali) e ristampato nel 1945 sotto il nome dell'autrice.
Ho sentito lo stile con cui la Ginzburg ha raccontato la storia di Dalia,la protagonista,alquanto familiare ed ancora attuale.
Mentre leggevo riuscivo ad anticipare cosa sarebbe successo,tranne sul finale con un evento che non avevo previsto.Dalia è troppo giovane per affrontare ciò che la vita le ha posto davanti,non conosce ancora bene i suoi sentimenti e dovrà prepararsi ad una vita come quella della sorella maggiore.Personalmente mi sarei aspettata qualcosa di diverso,ma la fine che avevo immaginato io forse sarebbe stata banale e scontata,per cui va bene così.
Il personaggio che ho preferito è stato Nini...di lui mi ha colpita soprattutto il fatto che era sempre con un libro in mano.