La storia è delle più curiose, l'Istituto Svedese per la Ricerca Domestica dà il via ad un'osservazione delle abitudini in cucina di uomini scapoli di un luogo sperduto della Norvegia. Ad ogni osservato viene assegnato un osservatore che su un trespolo sistemato in cucina osserva e segna in un foglio tutti i movimenti che la persona fa. Regola tassativa è che non bisogna familiarizzare con il proprio "proprietario" nè rivolgergli la parola, pena l'espulsione dal progetto, basandosi lo stesso su una metodologia strettamente di stampo positivista. Ma tra Isak e Folke le cose non andranno esattamente così.
Il soggetto è a dir poco geniale e anche il film pur nella sua apparente mancanza di sceneggiatura, assume man mano il percorso di un piccolo grande film che fa riflettere sulle relazioni umane e la solitudine, sulla assurdità di certe regole che vogliono irrigimentarle e sulla meraviglia che l'amicizia può creare negli animi più chiusi ma non per questo meno sensibili.
Il soggetto è a dir poco geniale e anche il film pur nella sua apparente mancanza di sceneggiatura, assume man mano il percorso di un piccolo grande film che fa riflettere sulle relazioni umane e la solitudine, sulla assurdità di certe regole che vogliono irrigimentarle e sulla meraviglia che l'amicizia può creare negli animi più chiusi ma non per questo meno sensibili.
