Bartheleme, Donald - Biancaneve

raskolnikoff

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Gà soltanto dalla quarta ci si rende conto di essere molto distanti dalla fiaba dei fratelli grimm, questa è una versione molto moderna e surreale, Snow White è una femminista che beve tanta vodka, va dallo psicanalista,scrive poesie erotiche e divide la casa in una specie di comune con sette uomini che la amano e dividono la adorano e dividono a turno con lei letto o doccia...non ci sono mammolo e brontolo ma Kevin,Clem, Dem,Hubert...surreale e assolutamente irriverente come tutti i testi di Bartheleme.

Altri testi di Bartheleme: Atti iinnaturali,pratiche innominabili
Ritorna ,dott,Caligari
 
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Nikki

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Snow White è una femminista che beve tanta vodka, ....... dividono a turno con lei letto

mmmm tanta vodka? ma io ricordo un solo episodio in cui allunga la sua "sana spremuta" con un po' di vodka... :mrgreen:
poi..io non mi sono accorta che fosse femminista... lo era? :?

p.s. no il letto no...sono sicura! in un passaggio lei dice espressamente di non averli mai raggiunti nel loro letto...un capitolo è dedicato esclusivamente al ragionamento di uno dei sette, che lamenta di non averlo mai fatto nel letto, solo nella doccia...si propone quindi di fare una visita al bordello per poter finalmente farlo in un letto. Sono questi i dettagli che rendono grande un'opera! :YY

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Cosa rimane della favola di Biancaneve nella società americana anni '60?
Non esiste una trama vera e propria, ma una serie di brevissimi racconti, che descrivono scene, umori, riflessioni, che compongono una sorta di mosaico attraverso cui si ha la visione generale della storia.
Una ragazza di 22 anni, che trascorre l'attesa del principe azzurro accudendo i sette uomini che l'hanno salvata nella foresta (perché sto con voi - lei rivela ad un certo punto - perché non ho saputo immaginare nulla di meglio...ma la mia immaginazione si sta risvegliando, vi avverto. E i sette capiscono che qualcosa non va più...), rimirando il suo corpo nudo allo specchio, facendo cadere la folta chioma dalla finestra, o semplicemente tamburellando le dita sul letto annoiata. Legge, studia, parla forbito...come tutti gli altri personaggi della favola. Ma spesso il linguaggio ricercato è fine a se stesso, non accompagnato da alcun contenuto. Una estetica inutile (diversi capitoli e riflessioni sono dedicati alla "filosofia della spazzatura" e alla parole "imbottitura", quelle parole che riempiono le frasi senza alcun significato o funzione se non...occupare spazio) e lo stesso concetto di inutilità è la chiave di lettura della intera favola. I personaggi si perdono in dettagli di contorno, nessuno riesce a capire cosa è davvero fondamentale per la propria felicità. Nessuno sa di cosa ha bisogno.
Da qui nasce anche la frustrazione dei sette, che percepiscono la insoddisfazione di Biancaneve, il suo desiderio di "volere di più" (ma cosa?) e tentano di opporsi con iniziative deliranti ed esilaranti...se non fossero terribilmente patetiche. Il problema viene infine identificato in una mancanza di leadership da parte di Bill (già Dotto), che sarà infine impiccato.
Sorte migliore non tocca a Paul, il Principe azzurro. Aggirandosi per il mondo nella speranza di essere notato e portato in tv, dopo essere entrato in un Ordine di monaci, assolutamente incapace di prendere l'iniziativa con Biancaneve, si limita a costruire un bunker sotto la sua finestra e a nascondersi sottoterra per spiarla quando lei si spoglia davanti allo specchio. Biancaneve, dal suo canto, capisce benissimo che il principe è solo un ranocchio senza prospettiva di mutazione, ma rimane comunque incantata dall'"idea" del suo sangue blu, che solo lui può avere, e che sarà sempre migliore di un qualsiasi sangue "borghese". In un improvviso tentativo di ostentare machismo, finirà per bere la pozione avvvelenata a lei destinata e morirà al suo posto. Biancaneve porterà crisantemi sulla sua tomba fino a quando salirà anche lei al cielo. I sette (ormai sei) cercheranno un'altra donzella.
Una favola rimane sempre una favola.

Sfogo di Biancaneve:
"Biancaneve si ritirò dalla finestra e ammainò i lunghi capelli neri che penzolavano fuori. <<Nessuno è venuto ad arrampicarsi fino alla finestra. Questo dice tutto. vivo in un'epoca sbagliata, quest'epoca non mi si confà. C'è qualcosa di sbagliato in tutte queste persone che se ne stanno laggiù con la bocca spalancata e l'occhiata balorda. E in tutti coloro che non si sono almeno cimentati ad arrampicarsi fino alla finestra. A coprire il ruolo. E nel mondo in se stesso, che non è in grado di fornire un principe. Che non è in grado perlomeno di essere abbastanza civilizzato da fornire la corretta conclusione alla storia.>>"

Sfogo di Clem:
" Ciò che mi turba è la qualità della vita nel nostro grande paese, l'America. A me sembra una vita di privazione. [...] gli americani non possono o non vogliono vedersi come figure principesche. [..] Ora è possibile che essere principesco non sia in sé una cosa buona. E naturalmente c'è la nostra lunga tradizione democratica che agisce in funzione antiaristocratica. L'egualitarismo preclude il principesco. E tuttavia in seno al nostro popolo non regna l'eguaglianza in nessun senso. [..] Ridistribuire il denaro. Ciò si può ottenere in un solo modo. Rendendo i ricchi più felici. Nuove amanti. Nuove amanti che rendano la loro vita eccitante e realmente ricca... Dobbiamo fare approvare una legge secondo cui tutti i matrimoni delle persone che dispongono di più delle stretto necessario per vivere siano annullati fin da domani stesso. Dobbiamo liberare queste povere persone benestanti e mandarle a giocare nei prati."
 

Nikki

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E una menzione andrebbe fatta anche alla strega barthelmiana...Jane. Perché Jane? nessuno lo sa..forse implicito richiamo alla jane bambolina tarzaniana. E' in coppia con il cacciatore (l'unico, lui sì, veramente cattivo di tutta questa favola moderna), che la vuole per sé, senza sapere bene il motivo...giusto per sicurezza, la tiene incollata al sedile della sua auto perché non possa allontanarsi da lui...con la colla proprio! :mrgreen:
Ma anche il cacciatore non può resistere al fascino dei capelli di Biancaneve che ondeggiano fuori dalla sua finestra... Jane diventa gelosa ed escogita il drink mortale...che, come anticipato, sarà bevuto dal povero principe azzurro...

Insomma...tutta la grandezza della perfidia femminile è ridotta ad un catastrofico tentativo di una poverina per eliminare la sua rivale. Il decadimento della società è rivelato anche da questi dettagli....perfino Biancaneve ha più artigli e meno scrupoli in questa vicenda. TUNZZZ
 
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