Vladimir Majkovskij - Prologo, da "Flauto di vertebre"

Denni

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A voi tutte, che piacete o siete piaciute,
icone serbate dall'anima dentro i suoi antri,
in un brindisi alla vostra salute,
alzo il cranio traboccante di canti.

Mi chiedo ancora ed ancora
se non sia meglio mettere il punto
d'un proiettile all'essere mio.
Oggi io darò
per l'appunto
un concerto d'addio.

Raduna, o memoria,
del cervello dentro il vestibolo,
le femmine amate in lunghi filari.
D'occhio in occhio versa il tuo giubilio.
Travesti la note in antichi sponsali.
Travasa di corpo in corpo il tuo gaudio.
Che questa notte sia memorabile.
Oggi io suonerò il flauto
sulla mia colonna spinale.
 
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