Burroughs, S. William - Pasto nudo

Maurizio G.

New member
Mi ha meravigliato non vedere questo libro nell'elenco.
Dalle note di copertina
"Con questo romanzo, ebbe a dire Norman Mailer, William Burroughs rivelò di essere "l'unico romanziere americano vivente cui si possa plausibilmente attribuire genio". Scavando nelle proprie ferite con l'acume della paranoia e un'acrobatica inventiva stilistica, in Pasto nudo Burroughs disegna, sfrontato e perentorio, un ritratto dell'America all'acido fenico."
All'inizio ho fatto una fatica del diavolo.
Ero arrivato a pagina 50 e, quasi schifato, l'ho messo da parte.
Dopo un giorno, forse per il fatto che proprio non riesco a lasciare un libro a metà, l'ho ripreso in mano e, quasi per magia, ho smesso di tentare di capire quello che stavo leggendo e mi sono fatto trasportare dall'orgia di immagini e sensazioni rigurgitate dall'autore.
non è un libro da trattare come tutti gli altri.
non c'è una trama, non c'è nulla da capire. Bisogna leggerlo e basta, senza cercare di dargli un significato, basta farsi trasportare dalla lettura.
è come farsi un viaggio sotto l'effetto di un allucinogeno.
Molto bello, anche se per niente facile (se si vuole leggere come un normale libro).
 

LowleafClod

e invece no
Decisamente unico nel suo genere, o almeno io non ho mai letto una cosa simile.
Sensazioni, allucinazioni, follia e perversione, una satira sociale di un mondo raccontato a frammenti, in pezzi sconclusionati. Con la tecnica del cut-up, questo romanzo viene considerato geniale ma anche spazzatura, per una narrazione che non segue un ordine preciso ma è in linea diretta col flusso di coscienza dello scrittore:

''Non c'è che un'unica cosa di cui può scrivere uno scrittore: ciò che è davanti ai suoi sensi nel momento in cui scrive... Io non sono che uno strumento di registrazione... Non pretendo di imporre né ''storia'' né ''trama'' né ''continuità''... Fin tanto che riesco nella registrazione Diretta di alcune aree del processo psichico posso avere una funzione limitata... non sono un fantasista...''

Terrificante la figura del Dr. Benway nel suo regime ad Annexia, un uomo che ''deplora la violenza, ritenendola inefficiente'' e che partorisce invenzioni come quella del Centralino.
Un libro sadico, che ti fa percepire l'inferno del totalitarismo e non solo. Non l'ho trovato facile da assorbire, ma mi sono spinta a leggerlo fino alla fine catturata dalla pazzia di quelle pagine.
 

c0c0timb0

Pensatore silenzioso 😂
L'allucinante "prosa" di Burroughs c'è in quasi tutti i suoi libri più famosi (a parte il bellissimo e normale "Junkie"): "Nova Express", "Le ultime parole di Dutch Schultz", "Il biglietto che è esploso"... Tutti scritti con la tecnica del cut-up.
Da parecchio più giovane li lessi, ma quello che apprezzai maggiormente rimane quello più comprensibile: "Junkie", ovvero "La scimmia sulla schiena". Una lucidissima e squallida avventura di un tossicomane.
"Il pasto nudo" è forse il suo libro più famoso, ma sparito il fascino della novità, ora lo considero alla pari dei sunnominati. Escluso, come ho indicato, il mio preferito che consiglio per le dettagliate descrizioni di come viveva un tossicomane più di mezzo secolo fa.
"Il pasto nudo" invece, a mio parere, è solo per appassionati ammiratori dello zio Bill e di quel movimento che negli anni '50 aveva raggruppato scrittori del calibro di Jack Kerouac, Gregory Corso, Lawrence Ferlinghetti, Allen Ginsberg e, appunto, William Burroughs.
 
Alto