Matilde Calamai

Sara80

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E' una giovane scrittrice, conosciuta per caso in treno e ora anche amica.
Vale la pena leggerla.

Sara


Matilde Calamai ha lavorato come fotomodella e conduttrice di trasmissioni televisive. Oggi conduce programmi dedicati alla salute, alla bellezza e al benessere.
Nel 2009 inizia la sua carriera da scrittrice entrando in finale al premio letterario internazionale "Ida Baruzzi Bertozzi " della quattordicesima edizione Marengo D'Oro con il romanzo La bellezza parte da dentro.
Nel 2010 pubblica Storie sexy di ragazze per bene, una raccolta di racconti apprezzata anche da Federico Moccia, famoso regista e scrittore di romanzi, che ha scritto la prefazione dell'opera.


Del suo libro " La bellezza parte da dentro" mi sono piaciute queste frasi :

«Io sono, tu sei.
Ti rincontrerò dovunque.
Sempre.
Il viaggio è appena iniziato e la strada è lunga e tortuosa.
Ci meritiamo di essere amati?
Noi soli siamo gli artefici del tutto.»



Non so più chi sono, né dove mi trovo, né tanto meno dove sto andando.
Trascorro giorni senza tempo.
Sono ancora molto debole.
Respiro male.
Ogni cosa mi affatica: leggere, guardare la tv o usare il computer.
L'unica mia occupazione è esistere e per ora è più che sufficiente.


La razionalità è estranea a tutte le emozioni.

Spesso quando cammino per la strada mi piace guardare in alto: i tetti, le finestre, i balconi, il cielo. E’ come guardare il mondo da un altro punto di vista, e in tutto ciò, mi piace perdermi.
Tutte le persone che camminano hanno mille pensieri e hanno il loro sguardo rivolto verso il basso. Solo gli anziani e i bambini osservano.

Il nostro amore, anche se non proprio dichiarato o ammesso, riusciva a raggiungere gli occhi e il cuore di chi ci circondava. Per me, che ho sempre vissuto come una nomade, è sempre stato forte il bisogno di familiarizzare con gente e luoghi ad ogni cambio di città. Era molto importante sapere di essere «riconosciuta», di avere il panettiere di fiducia, il fruttivendolo con il quale chiacchierare oppure la vicina di casa che ti saluta mentre ti incrocia per strada.
Sono piccole cose che ti fanno sentire meno sola.


Andrea non chiede amore, esige attenzione o meglio ammirazione. «Se tu mi guardi, io ti amo». Sono sicura di essere per lui un strumento, un qualcosa che ha il compito di accrescere e fortificare la sua autostima. Mi vorrà finché lo valorizzerò, ma mi getterà appena smetterò di metterlo sul piedistallo e appena smetterò di farmi trattare in questo modo. Andrea si nutre dello sguardo e delle attenzioni altrui, senza queste due piccole cose, non è nulla.

È come se i miei sentimenti fossero stati comprati da Francesco, un proprietario che mi permette solo di affittare quello che dovrebbe essere il mio cuore, senza avere la possibilità di riacquistarlo o di venderlo ad un altro non necessariamente migliore acquirente. Per causa sua il mio cuore è solo in affitto.

Noi, come figli, ci aspettiamo che tutto ci sia dovuto, ma anche l’affetto dei nostri cari, se necessario, va conquistato.
Ho voluto fortemente un rapporto sereno con i miei genitori ed ho iniziato a lavorarci e a coinvolgerli in questa mia esigenza. Non ho lasciato che le cose si sistemassero da sole, ho lottato e ne sono felice perché oggi abbiamo un rapporto splendido.

Come si fa a volere l'amore, se non lo conosciamo prima dentro di noi?
Tutto il mio percorso di crescita l'ho fatto per me e solo per me, per il mio equilibrio interiore, per vivere serena e perché un giorno possa insegnare queste cose ai miei figli.
Voglio trasmettere amore senza alibi.
Trovo ridicole le persone che, in età adulta, continuano a scaricare la responsabilità della loro vita ai genitori, alle compagne o ai compagni.
Nessuno può alleviare il peso dei nostri vuoti, solo noi possiamo renderli diversi.


se si sbuccia una cipolla, strato per strato, appena arriviamo all'ultima foglia entriamo nella sua anima, che non è altro che quel vuoto piccolino lì in fondo.
Quel «coso» ha permesso alla cipolla di essere una cipolla.
Per spiegare meglio il concetto prendiamo il Duomo di Milano, opera magnifica. Che cosa c'è appena si entra? Il nulla, si prova una sensazione di grande vuoto, ma proprio su questo è stato possibile costruire una delle più belle opere d'arte d'Italia.
Quindi, l'importante non è ciò che il vuoto rappresenta, ma ciò che riusciamo a costruirgli intorno.
Non voglio che questo vuoto mi porti al facile innamoramento confondendomi sulla realtà del sentimento


Ne ho la certezza che ritornerà, che staremo di nuovo insieme, devo solo aspettare.
Non so nemmeno io il perché, ma sento che sarà lui il compagno della mia vita di questa o di un’altra, qui o chissà in quale altro misterioso e affascinante luogo.
Basta perdermi in storie sbagliate, cercherò sempre e comunque Francesco. L'ho sentito e probabilmente l'ho scelto chissà quanti secoli fa.
Grazie all'amore che provo per lui sono cresciuta e sto crescendo sempre di più.
Il Karma frequentemente sceglie la via dei sentimenti per la nostra evoluzione spirituale. Io ho scelto di rincontrare Francesco qui in questa vita. Quell'attimo, in cui mi sono persa nei suoi occhi celesti, è diventato il mio destino, spazzando via ogni mia falsa certezza, abbattendo qualsiasi barriera. Quel momento di eternità mi ha sopraffatta.
 

Minerva6

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Ho spostato questa tua discussione nella sezione giusta :).
 

Fabio

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