Calvino, Italo - Il visconte dimezzato

il primo della trilogia i nostri antenati....qui calvino analizza ironicamente la personalità dell'uomo d'oggi, portando alla luce aspetti comuni descritti così bene che ti lascia un sorriso sulle labbra...
 
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mado84

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il primo libro da riassumere come compito in prima media, che ricordi...
ricordo che ai tempi, mi era piaciuto molto. tuttora è presente nella mia libreria ( e sono già 12 anni...)

ciao
 
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darseven

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Ne ho letto prima una parodia a fumetti uscita su Topolino di qualche anno fa :) Poi ho letto l'originale, e mi è piaciuto, come del resto gli altri due racconti della trilogia (vale a dire il Barone rampante e il Cavaliere inesistente). Il lato "semplice" di Calvino, che mi piace di più rispetto agli sperimentalismi tipo Ti con zero. Una semplicità voluta che nasconde il bisogno di rivelare metaforicamente gli aspetti essenziali della vita: la ricerca dell'identità, l'integrità, la complessità del nostro io, etc.. Il tutto, come diceva bene non_so_dove_volare, descritto in modo fiabesco e condito dalla superiore ironia dell'Autore.
 
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fenicemidian

Phoenix Member
ho la trilogia incastrata in un volume che di anni ne avrà almeno una trentina.. era di mia madre...ma tra i tre racconti questo è quello che mi colpì il cuore...
 

ilselacontessa

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Uhm... è l'unico della trilogia che ho letto e mi è piaciuto da morire! Ma da quel che scrivete quaggiù gli altri due devono essere ancora meglio!!! Non vedo l'ora di leggerli! :YY
 

SALLY

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L'ho finito in breve tempo,questo libricino veramente carino (a scuola non l'ho avuto come lettura),mi propongo di leggere anche gli altri due della trilogia.Mi ha ricordato il dottor Jekill e Mr.Hyde,questo visconte, le cui metà, in assenza una dell'altra erano ognuna a suo modo difficili da sopportare...il che fà pensare come anche l'estremo buonismo sia alquanto nauseante, anche gli altri personaggi, ambigui ed incompleti,costretti ad una scelta,rinunciavano alla loro parte di umanità.Leggero,divertente.
 

isola74

Lonely member
Letto un paio di anni fa, e anche per me finora è l'unico della trilogia....Ricordo di averlo trovato abbastanza divertente, ma allo stesso tempo è, secondo me, un libro "serio" che vuole rispecchiare la realtà dell'uomo moderno in chiave umoristica, riuscendoci abbastanza bene peraltro.
Non lo considero bellissimo, ma da leggere... e comunque sono curiosa di leggere gli altri due:wink:
 

Dallolio

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Stupendo... lo interpreto come un romanzo sulla fine dell'infanzia... il protagonista alla fine resta solo, tutta la vicenda è risolta e l'avventura è terminata e deve tornare alla vita vera... è come quando termina il bellissimo sogno dell'infanzia e si rende conto che le cose più belle che si sono sognate erano appunto solo sogni e fantasia.
Calvino a mio avviso ha inteso dipingere la dolorosa presa di coscienza di sè di un bambino che capisce che non tutto è solo bene e solo male e che vive il rito di passaggio tra infanzia e adolescenza.
Mi ha ricordato, per contrasto, il personaggio di Pippi Calzelunghe, che non accetta che l'infanzia sia solo un sogno e si rifiuta di crescere restando in un'immortale illusione...
 

EgidioN

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Se non hai letto il libro non leggere questa recensione.

Innanzitutto inizio scrivendovi che a me il libro è piaciuto. E' "diverso" dal genere neorealista usualmente scelto da Calvino (come lui stesso definisce), ma altrettanto efficace. Nella sua semplicità è evocativo. Non è particolarmente lungo e non è impegnativo, si divora in poche ore.
"Il visconte dimezzato" è stato scritto come passatempo privato nel 1951 (importante sapere questa data per poterlo contestualizzare). Italo Calvino non lo scrisse per produrre "[..] un'allegoria moralistica o [..] politica in senso stretto [..]", bensì per " [..] esprimere la sofferenza di quel particolare momento" (la guerra fredda). Come lui stesso scrive in una nota del 1960: "Come un pittore può usare un ovvio contrasto di colori perché gli serve a dare evidenza ad una forma, così io avevo usato un così ben noto contrasto narrativo (bene e male) per dare evidenza a quel che mi interessava, cioè il dimidiamento. Dimidiato, mutilato, incompleto, nemico a se stesso è l'uomo contemporaneo; Marx lo disse alienato, Freud represso; uno stato d'antica armonia è perduto, a una nuova completezza s'aspira". I nostri antenati sono per Calvino: "L'esemplificazione dei tipi di mutilazione dell'uomo contemporaneo", ed ancora " Ho voluto farne una trilogia d'esperienza sul come realizzarsi esseri umani: nel cavaliere inesistente la conquista dell'essere, nel visconte dimezzato l'aspirazione ad una completezza al di là delle mutilazioni imposte dalla società, nel barone rampante una via verso una completezza non individualistica da raggiungere attraverso la fedeltà a un'autodeterminazione individuale: tre gradi d'approccio alla libertà."


E concludo con una frase del libro che mi è piaciuta molto: "Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane"
 

Pasifae

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Calvino è un autore strano. Dotato di un'ironia particolare (in questo libro sfiora addirittura il macabro), ma comunque molto raffinata e divertente. In più, in alcuni suoi libri, ho trovato una sorta di morale sfuggente, un qualche significato che non riesco completamente ad afferrare. Alla fine di questa storia poi ho avuto la sensaziione di non averne ben compreso il senso, come se ci fosse una chiave di volta rimasta nascosta tra le pagine che non ho saputo cogliere. Come se tutti i personaggi e le situazioni avessero un loro perchè, ma fossero descritti apparentemente a caso.
Mi è piaciuto molto l'explicit: poche righe che mi hanno lasciato un senso quasi di meraviglia e stupore, e mi hanno fatto sorridere.
 

Holly Golightly

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Calvino è l'autore italiano più creativo, geniale e straordinario della seconda metà del Novecento... che altro aggiungere? :D
Questo non è fra i miei preferiti del buon vecchio Italo, ma rimane comunque un libro bellissimo :)
 

EgidioN

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Come se tutti i personaggi e le situazioni avessero un loro perchè, ma fossero descritti apparentemente a caso.

In effetti, sempre nella nota del 1960, Calvino descrive le funzioni dei personaggi regalandoci una finestra sulla linea che ha seguito per la creazione del racconto, ma ammette che nonostante alcuni esistessero per "scaricare" parzialmente il protagonista da alcuni messaggi che voleva comunicarci, altri esistono solo fini a se stessi, contorno. Per esempio il padre di Medardo.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
L'ho iniziato ieri sera,in attesa che prosegua il GdL su Oblomov,ne ho letto già la metà.
Ripasserò.
 
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