Oggi ripensavo a un mitico viaggio fatto l'ottobre dell'anno scorso a Milano e ripensavo alla visita alle messaggerie musicali dove ho letto questo brevissimo libro, un monologo davvero bello quanto breve.
Se c’è una cosa inconcepibile è un’orchestra senza contrabbasso. Si può quasi dire che l’orchestra – siamo alla definizione – comincia a esistere soltanto quando c’è un contrabbasso. Ci sono orchestre senza primo violino, senza fiati, senza timpani e trombe, senza tutto. Ma non senza contrabbasso. Quello che voglio stabilire, è che il contrabbasso è di gran lunga lo strumento più importante dell’orchestra. Anche se non sembra.
Il monologo di un uomo mite e frustrato, che nella sua vita non ha lasciato spazio che alla musica e al suo strumento, il contrabbasso. Un racconto di solitudine e amarezza ma anche di rivincita per chi non è mai stato sotto la luce dei riflettori.
Se c’è una cosa inconcepibile è un’orchestra senza contrabbasso. Si può quasi dire che l’orchestra – siamo alla definizione – comincia a esistere soltanto quando c’è un contrabbasso. Ci sono orchestre senza primo violino, senza fiati, senza timpani e trombe, senza tutto. Ma non senza contrabbasso. Quello che voglio stabilire, è che il contrabbasso è di gran lunga lo strumento più importante dell’orchestra. Anche se non sembra.
Il monologo di un uomo mite e frustrato, che nella sua vita non ha lasciato spazio che alla musica e al suo strumento, il contrabbasso. Un racconto di solitudine e amarezza ma anche di rivincita per chi non è mai stato sotto la luce dei riflettori.