Dahan, Olivier - La vie en rose

elisa

Motherator
Membro dello Staff
E' la vita della grande cantante francese Edith Piaf, dall'infanzia infelice vissuta tra la strada e il bordello, inizierà a cantare a sette anni con il padre saltimbanco, ai successi del Metropolitan e dell'Operà fino a morire a 48 anni minata nel fisico e nello spirito da ripetute disgrazie e abuso di droghe ed alcol. Una vita molto simile a quella della altrettanto grande Billie Holyday, genio e sregolatezza ma anche tanta sfortuna.

A me questo biopic è piaciuto molto, sia per la bravura della protagonista, Marion Cotillard giustamente premiata con l'Oscar, che fa del "passerotto" un personaggio straordinario e commovente, sia per la meraviglia delle canzoni, molte delle quali composte da una grande musicista donna, la compositrice Marguerite Monnot. Mi sono pure commossa, in alcuni momenti fino alle lacrime. Da vedere.
 
G

giovaneholden

Guest
Buon biopic,realizzato con puntuale realismo ai fatti,veramente tragici,di cui è stata protagonista la grande Piaf. Certo che moltissimi talenti della musica di quegli anni hanno sofferto di un'infanzia veramente disagiata,vedi Billie Holiday o Ray Charles,anch'essi omaggiati da interessanti cinebiografie ,Lady sings the Blues e Ray.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
mi ha colpito il fatto che nel film non si facesse neanche accenno alla storia con Yves Montand, che fu molto aiutato agli inizi della carriera dalla Piaf

posto quello che può essere considerato il suo testamento musicale

 

unkadunka

New member
Biografia abbastanza curata sulla grande cantante francese,certo ci sono degli adattamenti alle vicende,ma era logico aspettarselo_Oscar meritato a Marion Cotillard che si trasforma sino a diventare perfettamente realistica.Da vedere.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Bellissimo film, con una struggente Marion Cotillard.
Una bambina non voluta, rifiutata dalla madre, usata dal padre per la sua voce nei suoi spettacoli di strada.
Un'infanzia segnata dalla povertà, passata in un bordello, sola.
Poi all'improvviso arriva il successo, l'amore, ma subito dopo la perdita del suo amore, l'abuso di farmaci, il dolore mentale e fisico.
Una Parigi che le fa da culla, che la avvolge, non riesco ad immaginare Edith lontana dalla sua città, New York era troppo grande per lei, troppo fredda.
Aveva solamente un grande bisogno d'amore, la musica era per lei un modo per tirare fuori le sue emozioni, un giorno alla radio ascoltai che questa grande artista scelse di vivere in un appartamento modesto perché per lei la ricchezza non era importante.
 
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