Aprile, Pino - Giù al Sud. Perché i terroni salveranno l'Italia

Uscirà fra quattro giorni, ma ho letto il primo capitolo bonsai sul blog di Aprile, lo riporto:

SE ANCHE IL SOLE…
Mi dice: «Come può essere buono il Sud, se persino i meridionali,
appena possono, se ne vanno?». Non sa che sta parafrasando i bellissimi versi di un poeta afro-americano.
È la finta logica dei frettolosi, che giudicano sugli effetti,
per non studiarne le cause (è fatica!). E io non posso fargli il riassunto di tutto. Così, parafrasando quel poeta in modo ancora più spinto (ma lui non lo sa), rispondo con un’altra sciocchezza, figlia della stessa finta logica di ferro: «Come può essere buono il Nord, se persino il sole, dovendo andare ogni giorno da Est a Ovest, gli gira alla larga?».
E ci sono cascato, ho violato la prima regola: non discutere
mai con un cretino, per il rischio che non si veda la differenza… Ma lui non è cretino; e io, se lo sono, non amo dirmelo da solo. E nemmeno l’argomento è cretino: impegna
grandi teste (altrui) da un secolo e mezzo.
Be’, allora, se non il chi e manco il cosa, cretino dev’essere
il come: le analisi per giudicare il Sud sono svelte, perché
il giudizio le precede. E quel giudizio è per sempre.




Per la recensione datemi qualche ora, partendo dalla mezzanotte del 25 ottobre.
 
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EgidioN

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io lo comprerò assolutamente.
adesso in attesa dell'acquisto sto procedendo alla sottolineatura delle parti salienti di "terroni". (lavoraccio, sto riempiendo il libro tutto)
 
Antonio Cucco Fiore è un giovane studente di Economia all'Università di Bari, decide di partire per Londra ed a 24 anni dopo un Master in Business administration inizia a lavorare come selezionatore per le più grandi banche del mondo. Un cacciatore di teste come si usa dire. Ma Cucco Fiore è meridionale e dopo due anni decide di tornare a casa, riprende gli studi e si laurea anche a Bari. Ripartire? Non se ne parla nemmeno ed allora ecco la genialata, il giovane Cucco Fiore scopre che il padre di tutti i provoloni del mondo è di Gravina, scopre in un trattato scozzese dell''800 è citato il provolone. Ottiene dalla UE il PAT, ma lui mira al DOP e nel frattempo apre una bottega online chiamata Murgiamadre.it

Una delle tante storie raccontate in Giù al Sud di gente che deve lavorare il doppio per riuscire a restare nella sua terra.

continua...
 
Qualche tempo fa discutevamo sull'origine della mafia. Resto dell'opinione, pur avendo letto uno dei testi consigliatomi, che la mafia, come fenomeno che conosciamo, sia nata con l'Unità d'Italia, tanto che la prima volta che si usò la parola "mafia" in un'indagine ufficiale fu nel 1863 quando fu ucciso Giovanni Corrao, garibaldino e colonnello nel medesimo esercito, che quando vide le porcate commesse dalla belva Bixio e dagli accoliti garibaldini, si dimise e tornò in Sicilia ove fu ucciso da tre falsi carabinieri. Delitto mafioso fu rubricato nella storia, in realtà Corrao fu ucciso per ordine di ambienti filo-piemontesi perché sospettato di voler organizzare un moto separatista isolano. Fu il primo dei favori che si scambiarono Stato e Mafia (Storia della Mafia di S.F. Romano).

sikeloi | … blog sulla memoria siciliana …
 

Bobbi

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Il Sud salverà l'Italia? se le persone che abitano al sud non si danno una mossa e non decidono di cambiare i loro comportamenti, smettendo di giustificarsi con tutto quello che è stato loro fatto, saranno i primi ad affondare.
Non ho letto il libro. Ma sono meridionale DOC e mi sono stancata di dover chiamare qualcuno ogni volta che mi negano un posto all'ospedale perché sono figlia di nessuno, non ho amici, parenti, raccomandazioni. QUESTA non è responsabilità del Nord, dei Savoia, del Governo, o di chissà chi, ma solo della cattiva volontà, quella di non cambiare. Finché faranno così, il Meridione non cambierà mai. Ovviamente non voglio dire che siano tutti così. Purtroppo però una fetta non indifferente è così.
 

Bobbi

New member
(quello dell'ospedale è solo un esempio, peraltro capitatomi più di una volta, ma potrei citarne in ogni campo)
 
Cosa succederebbe se la Sicilia applicasse lo Statuto siciliano?
Non c'è bisogno di nessuna legge costituzionale, lo statuto speciale siciliano è già parte integrante della Costituzione italiana. Se domattina Lombardo si svegliasse e applicasse alla lettera lo Statuto, gli italiani andrebbero a piedi, o se volessero usare la macchina dovrebbero versare un sacco di soldi alla Sicilia. La Lega parla di secessione, se la Sicilia decidesse di andare da sola, le accise dovrebbero essere riscosse in loco, in Sicilia, e frutterebbero a Lombardo 10 miliardi di euro. Quei dieci miliardi che ora vanno ad arricchire il bilancio dello Stato. Forse non tutti sanno che in Sicilia si raffina il 40% della benzina e del gasolio che usiamo in Italia, che la Sicilia, come Puglia e Basilicata, produce più energia di quanta ne consumi ed il 12% va a soddisfare i fabbisogni di altre regioni. Forse non tutti sanno che dalla Sicilia passa il più grande metanodotto marino d'Italia e trasporta 25 miliardi di metri cubi di gas. Diciamo che la Sicilia potrebbe diventare una novella Ucraina minacciandoci di chiudere letteralmente i rubinetti. Le obiezioni di Bobbi e di chi come lei sono tutte lecite e sensate, basta prendere uno studio serio e scoprire che lo Stato trasferisce in Sicilia circa 6 miliardi di euro l'anno per Sanità, Istruzione, ordine pubblico, ogni cittadino siciliano costa allo Stato 550 euro per la Sanità, 681 euro per l'Istruzione, 130 per ordine pubblico e giustizia. Cifra spropositata, ma inferiore a quello che la Sicilia versa allo Stato.
Allo Stato fa comodo continuare ad intascare 4 miliardi l'anno e ingolfare in modo abnorme la propria burocrazia in Sicilia. Che poi ci sia qualche cittadino onesto come Bobbi che si indigna, poco male, passata l'indignazione resteranno pur sempre i quattrini e come diceva qualcuno, Parigi val bene una messa.

Continua...
 
Polemichetta pre natalizia.

Per quelli che son convinti che i meridionali sporcano i monumenti.

Nel 1992 si vara un'ennesima legge che finanzia le imprese che investono nel Mezzogiorno (in realtà possono usufruirne anche le altre, ma in misura minore).

Nella finanziaria del 2008 Prodi cerca di capire quanti di quei soldi sono stati spesi ed i restanti destinarli ai giovani laureati del Sud per favorire il loro inserimento lavorativo, ma anche in nuovi tecnici e ricercatori impiegati in nuove aziende sempre al Sud.

Cade Prodi e nel 2009 Silvio istigato dai suoi sodali verdi, destina quella cifra 933 mln di euro alla rottamazione degli autoveicoli, il distretto industriale di Brescia, l'illuminazione nella regione Veneto.

Legge per rottamare e folgorare i giovani meridionali.

Ma come diceva qualcuna in questo 3d, siamo noi meridionali che dobbiamo darci una mossa. Non abbiamo l'illuminazione? Ce la facciamo da soli, come vanno ripetendo i giovani leghisti veneti (e i soldi per i giovani meridionali?); non abbiamo industrie, ce le facciamo da soli (e i soldi per il distretto industriale, con particolare attenzione alle armi di Brescia?), ma tant'è...

Io vo' farneticando di cose successe 150 anni fa, di Savoia e boiate varie, finché non mi darò una mossa, l'illuminazione non me la metterà nessuno (proprio come in Veneto, vero Bobbi?).


Scritto di getto, dopo la lettura del capitolo, non ce l'ho con Bobbi.
 
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Forse dovrei smettere di leggere certi testi, stavo meglio nella mia betata ignoranza. Ero meridionale, sporco e sfaticato e tanto bastava perché qualcuno su al Nord mi potesse insultare come volesse e alla fine inviarmi un tozzo di pane, che fosse una pensione di invalidità (euro 256/00, si vive con questa cifra?), piuttosto che un aiuto straordinario per fare le fogne ad alcuni quartieri del mio borgo. Ed io riconoscente, accetavo gli insulti poiché mi sentivo colpevole della mia inadeguatezza, ma beneficiavo di tali aiuti.
Poi tutto finisce, leggi un testo e inizi a dubitare, ne òeggiun altro e i dubbi non svaniscono, provi a leggere un Cazzullo qualunque e ti rendi conto che dice un sacco di cretinate...
Facciamola breve, non leggete Giù al Sud è un pessimo libro e ha effetti deleteri sul fegato.

"
Ma fateci caso: un meridionale, gli chiedi di dov'è, ti senti rispondere quasi sempre che è "di origine..." e segue la regione. Ora, che senso ha "di origine"? Se a un milanese da trentanni a Palermo chiedi "di dove sei?", lui ti dice: "Di Milano"; magari aggiunge che sta da trentanni a Palermo, ma non dice "di origine milanese". E' milanese, sta altrove, può darsi che gli piaccia pure e ci resti a vita, ma è di Milano.
Perché un meridionale invece, specie se al Nord, capita che sia soltanto "originario" della sua regione?Quell'aggiunta sembra, anzi è, una presa di distanza. Segnala un fatto o un'intenzione: il distacco dall'origine, non dal luogo. Se uno è milanese è milanese; se è "di origine" pugliese, può rinunciare a essere ancora pugliese. Come dire è successo, non l'ho fatto apposta, ma posso smettere, con il tempo, altrove, ma sono diventato altro. A maggior ragione se dice: "Di origine pugliese, ma sono trentanni che sto a Milano"; meneghino per usucapione. A volte l'indagine porta ad acquisire un dettaglio ulteriore: "Ormai torno sempre meno in Puglia". Pure il milanese a Palermo può dirti: "Ormai, torno sempre meno a Milano". Ma, mentre il secondo vuol dire che è assente dalla città, il primo è assente dall'essere pugliese, persino se rientra nella sua regione, periodicamente più spesso di quanto non faccia quell'altro. Il nordico parla di geografia, il terrone sterronizzato di antropologia
"

da Giù al Sud
 
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Tratto liberamente da Giù al Sud

Quando Mayer Amschel Rothschild decise che la sua banca dovesse avere delle sedi internazionali, mandò gli altri suoi quattro figli, uno lo mise a capo della sede principale di Francoforte, nelle maggiori città dell'epoca: Londra, capitale dell'Impero britannico; Parigi, capitale del Regno di Francia; Vienna, capitale dell'Impero Asburgico; Napoli, terza città d'Europa, capitale del Regno delle Due Sicilie. Avete capito bene, non Milano, non Roma, non Torino, non Genova, ma Napoli.
Kalmann Mayer "Carl" Rothschild fu inviato a Napoli e fortunatamente morì cinque anni prima che Liborio Romano vendesse il suo Re.
La domanda che si pone Pino Aprile e forse dovremmo porci tutti, meridionali,ma soprattutto settentrionali è: dove sarebbe adesso l'Italia se non avesse sprecato il Sud? Se non avesse trasformato in un inferno la loro terra e costretto 20 mln di meridionali ad emigrare. Gente "piena di risentimento, di dolore, di rabbia, di speranza riposta dappertutto nel mondo fuorché a casa propria".
In Calabria c'era il più grande stabilimento siderurgico d'Italia, ci lavoravano anche gli emigranti (bresciani), arrivarono i piemontesi e lo chiusero con la scusa che bisognava riallocarlo sul mare, a voi risulta che Terni abbia un porto?
A Napoli c'erano le più grandi officine meccaniche d'Europa, costruivano locomotive anche per i francesi, arrivarono i piemontesi, li chiusero, perché Bombrini, primo governatore della Banca d'Italia, ma soprattutto padrone dell'Ansaldo di Genova, decise che si dovevano chiudere, e quando gli operai si opposero, mandarono i bersaglieri a sparargli addosso. Inspiegabile come mai coloro che si commuovono di più (i miei nonni erano tra costoro) quando sentono la fanfara dei bersaglieri siano i meridionali, ti viene quasi da pensare che piangano per averla scampata bella.
La famiglia imprenditoriale più importante d'Italia, gli Agnelli potevano lustrargli le scarpe, con interessi diversificati in tutti i rami dell'economia, erano i Florio di Sicilia, e magari erano anche unitaristi, forse non immaginavano che Garibaldi avrebbe portato la famiglia al fallimento.
Le banche più ricche parlavano meridionale, abbiamo visto i Rothschild, venivano ad investire in Meridione, dalla Gran Bretagna, dalla Francia, dalla Germania.
I ricchi erano molto ricchi, i poveri molto poveri, ma nonostante ciò, i meridionali non partivano come i friulani, i veneti, i lombardi, eppure i poveri sono poveri, mica cretini, probabilmente dovevano avere ragioni sufficienti per restare, ragioni che venti milioni di individui perderanno di lì a poco.
I due terzi degli studenti italiani erano in Meridione.
Farini, una sorta di viceré, post occupazione piemontese, diceva che si e no i meridionali che volevano l'Unità non arrivavano a cento. D'Azeglio si chiedeva perché dare fucilate agli italiani che non vogliono unirsi ad altri italiani.
Sud trattato come colonia interna, come l'Inghilterra aveva fatto e stava facendo con la Scozia, il Galles e l'Irlanda.
Dove sarebbe oggi l'Italia se non avessero distrutto commerci, industrie, fiducia nelle gente del Sud e non li avesse costretti a partire?
 

isola74

Lonely member
Forse dovrei smettere di leggere certi testi, stavo meglio nella mia betata ignoranza. Ero meridionale, sporco e sfaticato e tanto bastava perché qualcuno su al Nord mi potesse insultare come volesse e alla fine inviarmi un tozzo di pane, che fosse una pensione di invalidità (euro 256/00, si vive con questa cifra?), piuttosto che un aiuto straordinario per fare le fogne ad alcuni quartieri del mio borgo. Ed io riconoscente, accetavo gli insulti poiché mi sentivo colpevole della mia inadeguatezza, ma beneficiavo di tali aiuti.
Poi tutto finisce, leggi un testo e inizi a dubitare, ne òeggiun altro e i dubbi non svaniscono, provi a leggere un Cazzullo qualunque e ti rendi conto che dice un sacco di cretinate...
Facciamola breve, non leggete Giù al Sud è un pessimo libro e ha effetti deleteri sul fegato.

da Giù al Sud

condivido:) sono solo al nono paragrafo, ma non so se resisterò a leggerlo d'un fiato come fu per Terroni, la vecchiaia fa brutti scherzi..... perchè mi immedesimo in tutto????
 

isola74

Lonely member
Il paragrafo sul terremoto di Messina, anzi sul post-terremoto e sulle operazioni di soccorso mi ha scioccato:OO
 

DoppiaB

W I LIBRI !
Il paragrafo sul terremoto di Messina, anzi sul post-terremoto e sulle operazioni di soccorso mi ha scioccato:OO

Vero Isola. Anche a me colpì molto quel capitolo.
Non da meno sono i capitoli in cui si spiega come fondi destinati a borse di studio o alle università del Sud, poi improvvisamente cambiano rotta e vanno in Veneto dove servono dei lampioni...
 
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