Lussu, Emilio - Marcia su Roma e dintorni

Sir_Dominicus

Knight Member
Ecco il libro in cui Emilio Lussu racconta ciò che ha visto e subito dal 1919 al 1929, anno della sua avventurosa fuga da Lipari con Carlo Rosselli e Fausto Nitti: il sorgere e il dilagare del fascismo, le manovre politiche, le agitazioni di piazza, le macchiette popolari che testimoniano di un decennio di abbruttimento civile.

L'ho ritrovato nascosto tra i tanti scaffali di casa mia, così ho pensato di postarlo. Mi era piaciuto tantissimo, ma purtroppo ricordo pochissimo del libro; sicuramente moltissime pagine mi lasciarono a bocca aperta..... :wink: A presto
Sir.D.
 
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leonardodavinci

New member
..............c'è un libro che vorrei proporvi, utile per chiarire cosa fu il fascismo e come si affermò. Mi riferisco a “Marcia su Roma e Dintorni” scritto nel 1931 da Emilio Lussu (Armungia, Cagliari 1890 – Roma 1975). L'autore combatté durante la Grande Guerra come ufficiale di fanteria della Brigata Sassari. Nel 1919 fondò il Partito Sardo d'Azione, fu deputato nel 1921 e '24 e partecipò alla secessione aventiniana. Antifascista, nel 1929 fuggì da Lipari con Carlo Rosselli e Fausto Nitti, coi quali fondò a Parigi il movimento “Giustizia e Libertà”. Fu tra i dirigenti della Resistenza e, nel dopoguerra, senatore nelle prime tre legislature.”Marcia su Roma e Dintorni” è un libro che ripercorre un'epoca storica con meticolosità e sagace ironia. Lussu descrive manovre politiche, agitazioni di piazza, figure camaleontiche e macchiette popolari: questori deputati, giornalisti, deputati, professori e sindacalisti voltagabbana. L'autore prende per mano il lettore e lo accompagna in un viaggio nel tempo utile per capire le origini e l'evoluzione del fascismo in Italia e in Sardegna. Ho letto questo libro per la prima volta ai tempi della scuola media e l'ho ripreso in mano pochi giorni fa', confermandomi ancor più nell'idea che il fascismo non fu solo prevaricazione e violenza ma demagogia e sfruttamento dell'altrui ignoranza. Dice Emilio Lussu: “La sostanza dei fatti che io rievoco non può essere smentita. Questo non toglie che i giudizi che uno stesso fatto determina possano essere discordi. Chi da un colpo di sciabola, non proverà evidentemente le stesse impressioni di chi lo riceve. Non pertanto il colpo di sciabola sarà sempre un colpo di sciabola”. ........................
tratto da:
http://pirpinzillo.splinder.com/post/18606926
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Ieri ho cominciato a leggere questa "marcia su roma e dintorni". Positivamente sorprendente la sottile ironia con cui Emilio Lussu descrive persone e fatti che influirono sulla sua esistenza in modo tutt' altro che "divertente". E questo all' inizio degli anni '30 , non ora che il peso opprimente di quei tempi bui sembra scomparire decantato dal tempo.
Riporto anche una recensione dal corriere della sera:
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"Marcia su Roma e dintorni" di Emilio Lussu

" Caro Severgnini, quando si compila una recensione di un libro suppongo sia difficile essere imparziali. Ebbene "Marcia su Roma e dintorni," di Emilio Lussu, è un libro con il quale non posso essere imparziale. Tratta, per la maggior parte, della citta’ dove sono nato (Cagliari), di personaggi che non mi sono sconosciuti, e dell’epoca nella quale i miei genitori sono cresciuti. Mi auguro che l’argomento, la nascita e lo sviluppo del fascismo non a Roma, Milano o Torino, bensì in Sardegna, non sia un deterrente. Pensate ciò che volete dell’argomento (Lussu ha certo le idee chiare in merito), ma il libro non vuole essere una "storia" del fascismo, bensi’ una raccolta di avvenimenti curiosi, "figure camaleontiche di deputati e macchiette popolari", la testimonianza di un protagonista di un’era strana, frenetica, irrazionale, passionale e scomoda, certamente fuori dal comune, che viene proposta al lettore con tale autoironia da farla sembrare surreale. Prima ancora di un documento storico, "Marcia su Roma e dintorni" è un pregevolissimo pezzo letterario, a mio parere molto più meritevole di "Un anno sull’Altipiano," che ha fatto la fortuna letteraria di Emilio Lussu.
Attilio Arca
http://www.corriere.it/solferino/sev...2-11-11/11.spm "
 

leonardodavinci

New member
Tra una quarantina di pagine termino questo veloce libello molto interessante (è il caso di dire corsi e ricorsi della storia: molto istruttivo leggere che accadeva e come si comportavano gli italiani solo 80 anni fà) e scritto in uno stile scorrevole, conciso e ironico. LEGGETELO E NON VE NE PENTIRETE, SUPERERA' LE VOSTRE ASPETTATIVE!!!!!
 

lillo

Remember
Quoto quanto già detto di questo libro.
L'autore non vuole scrivere un testo storico sul fascismo (e lo dichiara), ma portare la sua esperienza diretta di quanto avvenne in quegli anni.
Il libro, tra l'altro, fu scritto per essere pubblicato all'estero, per cercare di spiegare come sia stato possibile il sorgere del fascismo nel nostro paese.
Mi ha colpito soprattutto il numero dei voltagabbana che fino al giorno prima difendevano a spada tratta la libertà e la democrazia per poi poi indossare la camicia nera il giorno successivvo.
Ora capisco i vari Ferrara, Adorno eccetera quali maestri abbiano avuto.
Libro sicuramente da leggere.
 

saetia

kollaps!
...grandissimo libro davvero...

...il personaggio poi era davvero un grande.. aveva una forza morale ed etica d'altri tempi.. straordinario il pezzo in cui affronta da solo gli squadristi asseragliato in casa sua armato di fucile...

..grande...

..tra l'altro è molto bello anche Un anno sull'altipiano.. cronaca della sua esperienza durante la Prima Guerra Mondiale, da cui hanno tratto il film con uno straordinario Gian Maria Volontè...


...P.s. nella biografia di Vittorio Foa è descritto un piccolo scorcio dello spirito assolutamente fuori dalla norma di Lussu.. quando all'indomani della Liberazione Foa, responsabile del Partito d'azione, si reca dal sardo per chiedergli, in quanto Ministro, una mano per sostenere la debole situazione finanziaria del Partito d'azione mediante l'approvazione di un emendamento.. Lussu imperterrito gli dice.. Compagno se mi chiedi di scendere in strada ed assaltare la Banca d'Italia per il partito lo faro' senza esitazione.. ma chiedermi di mettere una squallida firma su un foglio di carta.. giammai! :)
 

elena

aunt member
Bellissimo!!!
Lussu è veramente un grande sia per rettitudine morale sia per come è riuscito a descrivere il clima dell'avvento del fascismo, condendo eventi tragici anche con una notevole dose di ironia.

Decisamente da leggere :wink:

P.S. alla Fiera del libro di Torino ho preso anche Un anno sull'altipiano......non vedo l'ora di leggerlo :D
 

Spilla

Well-known member
Concordo, bellissimo! Chissà perché, oggi sembra un testo dimenticato. E invece andrebbe fatto leggere slle superiori, come testimonianza di quanto abbiano saputo essere vili gli italiani:??, re Vittorio in testa. Il fascismo vinse per la pochezza degli italiani molto più che per l'abilità politica di Mussolini :W
Consigliato.
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Il libro racconta come il fascismo nacque facendo breccia tra gli scontenti della IGM a cui era rimasto un senso di rivalsa, tra gli ufficiali di complemento che finita la guerra passarono da un grado medio-alto al nulla più assoluto, e infine tra i cretini che oltre non riuscivano a ragionare.
In pratica, grazie alla violenza, il fascismo riesce a dare una speranza e un senso alla vita di tutti i falliti, ma proprio a tutti tutti, senza lasciare indietro nemmeno il più tardo.
I fascisti ricevono le armi dai latifondisti e dalla polizia e le usano come minaccia in parlamento e poi davvero negli scontri con i contadini bruciando le sedi dei lavoratori.
All’inizio sono antimonarchici, perciò si ritrovano contro badoglio e l’esercito.
Il racconto si sposta dall’Italia continentale alla Sardegna, dove il fascismo arriva in un secondo momento facendo leva, di nuovo, tra falliti e gente da cui non aspettarsi altro; curiosamente, i fascisti sardi si ritroveranno a contrastare mussolini proprio perché fortemente monarchici.
In Sardegna come nel resto d’Italia, nato il fascismo, inizia automaticamente la violenza: bruciano un giornale locale e diventa il loro.
Intanto la politica sta a guardare: vittorio emanuele terzo (ve3) e il suo primo ministro facta, non fanno assolutamente nulla; intanto mussolini e d’annunzio litigano per vedere che dei due è più prima donna.
Al congresso di Napoli, mussolini decide che è il momento di marciare eroicamente su Roma, perciò fugge subito a Milano dove si asserraglia dentro alla sede del suo giornale barricandosi persino col filo spinato.
Intanto i fascisti, dimostrando che solo loro potevano ubbidire a uno così, marciano su Roma veramente.
ve3, eroicamente, si cala le braghe: tanto le natiche sono degli italiani.
Intanto scoppia la rivolta fascista anche in Sardegna, dove i fascisti le prendono, scappano e capendo di aver perso, tradiscono la causa. Quando però si viene a sapere che a Roma hanno preso il potere, tornano fascisti, si presentano dal prefetto che diventa fascista pure lui.
Inizia un voltagabbana nazionale da fare schifo e anche a Lussu viene proposto di cambiare casacca, ma rifiuta a viene aggredito dalle guardie regie e finisce due settimane in ospedale con trauma cranico.
Cagliari si ribella all’aggressione a Lussu, poi piano piano i disordini rientrano tranne per quel che riguardano le bande di ragazzini che continuano i disordini.
Mussolini pronuncia il famoso (e triste) discorso alla Camera: Affermo che la rivoluzione ha i suoi diritti. Aggiungo perché ognuno lo sappia, che io sono qui per difendere e potenziare al massimo la rivoluzione delle camicie nere. Mi sono rifiutato di stravincere e potevo stravincere Potevo fare di quest’aula sorda e grigia un bivacco di manipoli. Potevo sprangare il Parlamento. Potevo ma non l’ho voluto. Almeno per questo momento ... signori, io non voglio governare contro la camera. Finchè mi sarà possibile. Ma la Camera deve sentire la sua posizione particolare che rende possibile lo scioglimento fra due giorni o fra due anni. Chiedo i pieni poteri.

Circa 80 anni dopo, tra un cocktail e l’altro, l’altro più grande statista del secolo, dice: abbiamo fatto una scelta di onestà di coerenza e di coraggio, potevamo stare tranquilli lì a mezzo servizio, a scaldare le poltrone, non sono nato per scaldare le poltrone. Chiedo agli italiani se ne hanno la voglia di darmi pieni poteri per fare quello che abbiamo promesso di fare fino in fondo senza rallentamenti e senza palle al piede, e se no in democrazia questo sicuramente sì, eeehhh siamo in democrazia, chi sceglie salvini sa cosa sceglie.
Curiosa questa mania di chiedere i pieni poteri quando ci si sente attorniati da simile truppa.

Tornando al libro, i fascisti sfilano per Cagliari e con l’appoggio della polizia pestano di brutto la popolazione inerte facendo morti e feriti.
Più pestano, più violenti sono, e più persone scoprono di essere fascisti e di poter far carriera.
A Terranova, in Sardegna, per prima volta i fascisti fanno bere l’olio di ricino.
Lussu è costretto a scappare dalla folla fascista.
A Porto Scuso, i fascisti ammazzano i sindacalisti dei pescatori e traghettatori.
Lussu ed altri antifascisti sono costretti a trincerarsi in montagna.
Inizia il fascismo della seconda ondata, fatta per lo più da antifascisti che hanno tradito la causa, che essendo meno ignoranti di quelli della prima ondata, ne prendono il posto.
Nasce la milizia fascista e in particolare la milizia coloniale che dimostra al mondo l’onore fascista: li portano in Africa a combattere per l’impero, ma prima del primo scontro contro gli arabi, si ammutinano perché vogliono più soldi. Alla fine li riportano a casa senza aver sparato un colpo e dove essere violenti richiede meno coraggio.
A Roma avviene l’omicidio Matteotti. I parlamentari antifascisti costituiscono l’Avventino. Il fascismo sembra in crisi e tanti tradiscono la causa, ma poi ve3 torna dalla Spagna e ci pensa lui a mettere le cose a posto: tanto, come detto sopra, ogni volta che si calava le braghe, le natiche al vento non erano le sue.
A seguito dell’attentato Zamboni, cercano di linciare Lussu che si barrica in casa con fucili, pistole e mazze. Durante l’assalto, ammazza un fascista che viene fatto santo mentre lui finisce in galera (un anno) in attesa di processo, da dove finisce in esilio a Lipari e da dove poi scappa con Rosselli e Nitti.

Lo stile è semplice, diretto, sembrerebbe quasi di leggere Primo Levi se non fosse che a volte adopera una sottile ironia.
Se ne consiglia la lettura subito dopo Un anno sull’altipiano, perché permette di capire veramente come e perché nasce il fascismo in Italia, cioè grazie a una classe dirigente al di sotto della mediocrità, manovrata dal basso da chi invece sa organizzare la peggior canaglia, mentre tutti gli altri stanno a guardare.
Non per niente, il libro inizia coi versi di Giuseppe Giusti: Fingi che quattro mi bastonino qui, e lì ci siano duecento a dire: ohibò! Senza spostarsi o muoversi di lì, e poi sappiami dir come starò con quattro indiavolati a dir di sì e duecento citrulli a dir di no.
 
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