Verso la crisi: liberiamoci del superfluo e tendiamo all'essenziale

Dallolio

New member
Il tempo è ormai segnato, la crisi ormai è giunta in tutta la sua gravità; le nazioni che fino a ieri pensavano di essere poli dell'economia mondiale ora devono fare i conto con bilanci in rosso e una disoccupazione ormai fuori controllo, e in questa situazione dobbiamo fare tutti i conti con noi stessi. Più volte ho conversato con voi su questo tema, ottenendone in cambio spunti e suggerimenti di interesse; proviamo ad affrontare nuovamente questo argomento in tutte le sue implicazioni:
1) Il primo portato della crisi è la diminuzione del lavoro, e su questo purtroppo non c'è nulla di positivo. Come affrontate voi questo duro frangente? Per quanto mi riguarda penso che per continuare a potermi dedicare serenamente ai miei studi dovrò mettere in conto di dover cambiare lavoro, perchè presto l'insegnamento non garantirà più un reddito (magari per altri due anni sì, ma poi bisognerà correre ai ripari). La mia alternativa all'insegnamento è fare l'imbianchino, anche se questa eventualità mi duole molto, però bisogna essere pronti a fronteggiare la crisi mantenendo un reddito che ci permetta di proseguire gli studi e quindi il lavoro su noi stessi.
2) Il secondo portato della crisi è, finalmente, l'urgenza di diminuire i consumi, cogliendo la vera importanza delle cose e buttando al macero tutto il resto. Sarà quindi evidente chi sono i veri ricchi (cioè coloro che hanno un patrimonio culturale, che come tale non è soggetto al mercato) e chi invece è virtualmente povero (cioè chi ha carta e pietruzze depositate in banca). Naturalmente nella cultura c'è molta ascesa sociale: anche il povero (cioè chi viene considerato ricco) può arricchirsi (studiando). Io sono pronto a questa eventualità da sempre, ho accumulato in questi anni solo studio, studio e ancora studio.
3) Il terzo portato della crisi è la necessità di una politica più sobria e onesta, in quanto si paleseranno in tutta Europa quanto male possa fare una casta di politici poco interessati al bene pubblico (ma attenzione, non si generalizzi! I politici di questi anni non sono stati tutti uguali). I disonesti e gli imbroglioni dovranno venire allo scoperto perchè nessuno può mentire in tempo di crisi o di guerra (nemmeno Mussolini poteva dire durante i bombardamenti anglo-americani "va tutto bene" ma era costretto almeno in parte a dire la verità).
E voi? Quale sarà il vostro pano anticrisi? Pensate che questa sommaria analisi sia accettabile? Come sempre, spero in consigli e arricchimenti.
Ciao!
 

EgidioN

New member
Qualche domanda per te Dallolio, mettiamo subito un pò di pepe. Spostiamo il discorso anche più a monte. Come consideri la cifra di 7 miliardi di abitanti, raggiunta pochi giorni fa, in un'ottica di crisi mondiale della risorsa? Come affronteresti l'insostenibile domanda di risorse rispetto all'offerta limitata del pianeta e quindi (giungo al punto) alla totale mancanza di organi di vigilanza sullo sviluppo demografico mondiale? Io le mie idee al riguardo ce le ho, l'economia è e sarà sempre più vitale (e determinante) in un mondo in cui la risorsa, proprio in virtù della sua limitata fruibilità, costerà di più. Quanti altri bisogni dobbiamo creare e quanti dobbiamo essere noi uomini-acquirenti per estendere di qualche decennio i punti percentuali dello sviluppo? Ci vorrebbe un'utenza infinita utopicamente tutta occupata. E' un processo che doveva e dovrà incontrare una fase di depressione per poter nuovamente crescere.
 

Apart

New member
Io credo che continuando cosi andremo alla deriva. Gli orientali anzichè proporre un modello nuovo di vita, di sviluppo, aspirano a quello Occidentale, e fanno di tutto per omologarsi a noi, al nostro stile di vita. Ed è un peccato perchè perdono la loro ricchezza che è nella diverstà, nell'unicità. Noi non riusciamo ancora a separarci dal nostro modello di sviluppo. Bisognerebbe invertire la rotta, a partire dalla riduzione dei consumi. Siamo davvero tanti nel mondo, non possiamo pensare di vivere nell'agio, nella comodità, consumando tanto. Penso al mangiare, ad esempio: mangiare meno, mangiare meno carne o non mangiarla proprio più (quanti campi potrebbero essere destinati alla coltivazione di vegetali e invece vengono usati per produrre cibo per gli animali, di cui soltanto una piccola parte del mondo beneficia), consumare tutto il cibo che abbiamo evitando di avanzarne, evitare gli sprechi ad esempio con la vendita al dettaglio, ecc.. Insomma le ricette ci sono, ma quanta fatica occorre applicarle? Noi non vogliamo fare sforzi, o almeno, alcuni di noi, e a volte anch'io purtroppo. Si aspetta la catastrofe per fare qualcosa. Passeranno un po' di anni e probabilmente metteranno un freno alle nascite, come fanno in Cina. D'altronde mica si può pensare di continuare a fare figli, per poi dargli da mangiare cosa?
 

Sopraesistito

Black Cat Member
Io credo che continuando cosi andremo alla deriva. Gli orientali anzichè proporre un modello nuovo di vita, di sviluppo, aspirano a quello Occidentale, e fanno di tutto per omologarsi a noi, al nostro stile di vita. Ed è un peccato perchè perdono la loro ricchezza che è nella diverstà, nell'unicità. Noi non riusciamo ancora a separarci dal nostro modello di sviluppo. Bisognerebbe invertire la rotta, a partire dalla riduzione dei consumi. Siamo davvero tanti nel mondo, non possiamo pensare di vivere nell'agio, nella comodità, consumando tanto. Penso al mangiare, ad esempio: mangiare meno, mangiare meno carne o non mangiarla proprio più (quanti campi potrebbero essere destinati alla coltivazione di vegetali e invece vengono usati per produrre cibo per gli animali, di cui soltanto una piccola parte del mondo beneficia), consumare tutto il cibo che abbiamo evitando di avanzarne, evitare gli sprechi ad esempio con la vendita al dettaglio, ecc.. Insomma le ricette ci sono, ma quanta fatica occorre applicarle? Noi non vogliamo fare sforzi, o almeno, alcuni di noi, e a volte anch'io purtroppo. Si aspetta la catastrofe per fare qualcosa. Passeranno un po' di anni e probabilmente metteranno un freno alle nascite, come fanno in Cina. D'altronde mica si può pensare di continuare a fare figli, per poi dargli da mangiare cosa?

Stai scherzando, vero?
 

Sopraesistito

Black Cat Member
Evidenzio in grassetto...

Io credo che continuando cosi andremo alla deriva. Gli orientali anzichè proporre un modello nuovo di vita, di sviluppo, aspirano a quello Occidentale, e fanno di tutto per omologarsi a noi, al nostro stile di vita. Ed è un peccato perchè perdono la loro ricchezza che è nella diverstà, nell'unicità. Noi non riusciamo ancora a separarci dal nostro modello di sviluppo. Bisognerebbe invertire la rotta, a partire dalla riduzione dei consumi. Siamo davvero tanti nel mondo, non possiamo pensare di vivere nell'agio, nella comodità, consumando tanto. Penso al mangiare, ad esempio: mangiare meno, mangiare meno carne o non mangiarla proprio più (quanti campi potrebbero essere destinati alla coltivazione di vegetali e invece vengono usati per produrre cibo per gli animali, di cui soltanto una piccola parte del mondo beneficia), consumare tutto il cibo che abbiamo evitando di avanzarne, evitare gli sprechi ad esempio con la vendita al dettaglio, ecc.. Insomma le ricette ci sono, ma quanta fatica occorre applicarle? Noi non vogliamo fare sforzi, o almeno, alcuni di noi, e a volte anch'io purtroppo. Si aspetta la catastrofe per fare qualcosa. Passeranno un po' di anni e probabilmente metteranno un freno alle nascite, come fanno in Cina. D'altronde mica si può pensare di continuare a fare figli, per poi dargli da mangiare cosa?
 

Apart

New member
No che non scherzo. Ho dato una visione apocalittica di cosa ci aspetterà in futuro se continuiamo su questa strada, non è detto che ciò avverrà, ovviamento lo spero. Ma al di là di questo dobbiamo fare qualcosa di più per cambiare, fare davvero uno sforzo (su questo si gioca tutto), fra cui ridurre i consumi. Come svilupparci senza per forza danneggiare, distruggere, togliere, ingrassare. Ecco, dobbiamo finirla di ingrassare, e non solo in senso fisico.
 

Sopraesistito

Black Cat Member
Premettendo che non ho idea in che modo si possa ingrassare non fisicamente (smettere di aumetare di numero? mah) le "soluzioni" che proponi, per quanto vaghe siano, sono inattuabili a un livello essenziale.
Non si può creare senza distruggere, non si può costruire senza danneggiare e non si può aggiungere senza togliere. Non solo, ma la proporzione non è equa, si dovrà sempre "sprecare" qualcosa per ottenere un qualsiasi cambiamento o anche solo per mantenere una situazione statica.

Non si può vincere una guerra d'attrito contro l'entropia, perchè reisterle la aumenta.

Quello che si può fare è velocizzarla, cavalcarla, distruggere ancora di più, danneggiare ancora di più, sacrificare milioni. In breve, continuare nella direzione del progresso e non rintanarci nella mediocrità solo perchè abbiamo paura della nostra grandezza.

Cercherò di usare una metafora chiara... Noi siamo come un incendio che si preoccupa di ciò che sta bruciando. Cosa può fare? Più grande, potente e maestoso diventa più combustibile è necessario anche solo per mantenerlo tale, figuriamoci per progredire! E lo scopo del fuoco è questo, bruciare, non fa nient'altro.
Quindi un fuoco che decide di spegnersi o ridursi non va solo contro la sua natura, ma finisce per danneggiarsi, per smette di esistere.

E' solo la paura della nostra grandezza che ci ostacola, l'universo è lì per noi, per essere consumato dalle nostre fiamme. Abbiamo dato un'identità al nostro pianeta, abbiamo dato valore alla vita di creature che non siamo noi, ci cerchiamo di dipingere come i cattivi in tutti i modi.

Ma è cedere a tutto questo, al richiamo della debolezza e dell'insignificanza, la vera autodistruzione.
 

EgidioN

New member
quanti campi potrebbero essere destinati alla coltivazione di vegetali e invece vengono usati per produrre cibo per gli animali, di cui soltanto una piccola parte del mondo beneficia

( Per produrre 1 Kcal di carne bisogna spenderne 7 vegetali. Attenzione, parliamo di calorie e non di volume, di resa netta. Resto un dato di fatto che la varietà alimentare comprenda anche la carne. )

Ottimizzare, non deprimere.
 

EgidioN

New member
Premettendo che non ho idea in che modo si possa ingrassare non fisicamente (smettere di aumetare di numero? mah) le "soluzioni" che proponi, per quanto vaghe siano, sono inattuabili a un livello essenziale.
Non si può creare senza distruggere, non si può costruire senza danneggiare e non si può aggiungere senza togliere. Non solo, ma la proporzione non è equa, si dovrà sempre "sprecare" qualcosa per ottenere un qualsiasi cambiamento o anche solo per mantenere una situazione statica.

Non si può vincere una guerra d'attrito contro l'entropia, perchè reisterle la aumenta.

Quello che si può fare è velocizzarla, cavalcarla, distruggere ancora di più, danneggiare ancora di più, sacrificare milioni. In breve, continuare nella direzione del progresso e non rintanarci nella mediocrità solo perchè abbiamo paura della nostra grandezza.

Cercherò di usare una metafora chiara... Noi siamo come un incendio che si preoccupa di ciò che sta bruciando. Cosa può fare? Più grande, potente e maestoso diventa più combustibile è necessario anche solo per mantenerlo tale, figuriamoci per progredire! E lo scopo del fuoco è questo, bruciare, non fa nient'altro.
Quindi un fuoco che decide di spegnersi o ridursi non va solo contro la sua natura, ma finisce per danneggiarsi, per smette di esistere.


E' solo la paura della nostra grandezza che ci ostacola, l'universo è lì per noi, per essere consumato dalle nostre fiamme. Abbiamo dato un'identità al nostro pianeta, abbiamo dato valore alla vita di creature che non siamo noi, ci cerchiamo di dipingere come i cattivi in tutti i modi.

Ma è cedere a tutto questo, al richiamo della debolezza e dell'insignificanza, la vera autodistruzione.

Ho messo in grassetto le cose che mi fanno sorridere (senza offesa).
Si può aggiungere senza togliere, altrimenti come siamo diventati 7 miliardi?!
Lo spreco è stupido e l'ottimizzazione è il progresso.
Nessuno ha paura della grandezza, la grandezza la vogliamo, anche troppo.
Lo sviluppo non è solo consumismo.
Ogni soluzione depressiva, sono d'accordo con te, è contro la soluzione del problema.
Siamo tanti e non possiamo sprecare come prima. Non siamo più soli, siamo in una comunità economica in crescita e che vuole crescere ancora e meglio.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Questione davvero delicata da trattare!
Sono fondamentalmente per evitare gli sprechi e riuscirei a liberarmi dal superfluo,ma a volte non riesco a mettere in pratica questo mio pensiero,soprattutto perché non vivo da sola e ho un compagno che adora comprare (anche se da quando stiamo insieme sono riuscita a limitare in diversi acquisti davvero inutili).
Mi ritrovo infatti circondata anche da oggetti che non mi occorrono veramente,ma che sono stati comprati per puro senso estetico (anche l'occhio vuole la sua parte,dice il mio compagno) oppure perchè erano in offerta e un giorno potrebbero risultare utili (lo dice sempre lui :wink:).
Se fosse per me,mi limiterei a comprare solo cibo (neanche tanto,perché non sono una golosa),libri (a quelli non rinuncerei mai) e prodotti di igiene personale.
Sull'abbigliamento attualmente non sono più tanto esigente e compro solo se ne ho davvero bisogno;non nascondo la mia passione per gli accessori (borse,bigiotteria,sciarpe,cappelli,guanti,ecc.) che però so limitare ed è legata comunque ad articoli scontati,non costosi e (quasi) sempre non firmati.
Questo per le cose materiali,poi ci sono i servizi come internet e il cellulare (inteso non come oggetto di moda,ma oggetto per comunicare) di cui non posso più fare a meno,ma che uso con offerte che mi permettono di navigare,telefonare e inviare messaggi a costi contenuti e senza limiti.
Non so quanto possa servire tutto ciò,perché da commerciante (lavoro inadatto a me,che infatti a breve terminerò) mi rendo conto che se la gente non compra,l'economia potrebbe arrestarsi e molte categorie di lavoratori potrebbero perdere il proprio lavoro,fonte di sostentamento.Basti pensare alle fabbriche che produrrebbero sempre meno a discapito degli operai,costretti in cassa integrazione.
Quindi è un circolo chiuso,un cane che si morde la coda e forse c'è il rischio di creare danni maggiori :roll:.
Per ora mi fermo,ma ripasserò senz'altro ad aggiungere altro.
 

Apart

New member
Sopraesistito, per smetterla di ingrassare non intendevo diminuire in numero di abitanti sulla terra con pratiche coercitive (quella che ho fatto era una premonizione futura, non un mio desiderio), intendevo dire produrre un po' meno e sfruttare di più quello che abbiamo, anzichè cercare sempre altro e poi altro ancora. Le nostre case sono strapiene di roba che manco usiamo. Le nostre tavole sono piene di cibo che a volte neanche consumiamo e buttiamo via. I nostri frigoriferi sono pieni di cibo. E via dicendo con tanti altri esempi. Dove sta la grandezza, il fuoco in tutto questo? Abbiamo due visioni differenti. E poi che tu voglia o non voglia la realtà dimostra che tu non potrai andare avanti ancora a lungo a progredire in questo modo. A meno che continueranno pochi ad arricchirsi e molti a morire di fame.
 
Ultima modifica:

Apart

New member
( Per produrre 1 Kcal di carne bisogna spenderne 7 vegetali. Attenzione, parliamo di calorie e non di volume, di resa netta. Resto un dato di fatto che la varietà alimentare comprenda anche la carne. )

Ottimizzare, non deprimere.

Io ho sentito dire da alcuni scienziati illustri che della carne si può fare a meno. Anche non volendo farne a meno, perchè non destinare parte di quel raccolto a cibo che può essere consumato dall'uomo nell'immediato?
Io sono convinto che bisogna ottimizzare, ma anche ridurre. Comunque consumiamo tanto, troppo. Non si può pensare di salvarsi ottimizzando e basta. Consumiamo sempre tanto.
 

Apart

New member
Minerva6, non farti venire troppi sensi di colpa, facciamoceli venire insieme, dato che anch'io a volte mi accorgo di sprecare tanto. E' come se fossi cosi abituato a viver in questo modo che tornare indietro richiederebbe uno sforzo superiore alla mia portata. Su alcune cose sto attento, su altre mi accorgo di non farcela.
 

Dallolio

New member
La discussione si è molto arricchita e ha preso sentirei inaspettati; rispondo ad alcuni temi suscitati:
@Egidio. Il tema della sovrappopolazione è strettamente legato in effetti alla possibilità dell'autorealizzazione e della crescita interiore; ovviamente su un numero così sbalorditivo di persone svariati miliardi saranno condannati alla fame, e quindi a un'esistenza priva della possibilità di realizzarsi e darsi forma (senza pane non c'è nemmeno filosofia). Io penso che più che deprimersi per poi crescere sarebbe opportuno che il sistema si avviasse a una lenta depressione (io preferisco "felice decrescita") senza più rialzo. Come può ottenersi ciò? Puntando tutto sull'educazione e concentrandosi sulla necessità di insegnare alle giovani generazioni l'amore per una vita parca e una consapevole limitazione delle nascite; con questa espressione non intendo nella maniera più assoluta l'utilizzo di metodi violenti o coercizione di alcun tipo ma semplicemente un processo di maturazione della popolazione del globo. La limitazione delle nascite deve nascere dal basso e non imposta dall'alto, ma è necessaria e non ulteriormente rinviabile.
@Minerva 6. Mi trovo d'accordo, in particolare sull'autolimitazione dei consumi; anch'io adotto uno stile di vita molto sobrio, e molto regolare. Nonostante io pratichi questo stile di vita da sempre mi rendo conto che perfino io a volte mi faccio forzare la mano dalle spese superflue.
@Sopraesistito. Il tuo discorso è potente, mi ricorda Eraclito e inoltre si adatta alla mia visione di grandezza per l'umanità (cioè sconfiggere la morte) tuttavia non concordo: la grandezza dell'uomo non sta nei consumi ma nel forzare i limiti del pensiero raggiungendo i limiti estremi.
 

SALLY

New member
So che è banale...ma questa discussione mi ha fatto venire in mente questo...

Profezia degli Indiani Cree
Solo dopo che l'ultimo albero sarà stato abbattuto.
Solo dopo che l'ultimo fiume sarà stato avvelenato.
Solo dopo che l'ultimo pesce sarà stato catturato.
Soltanto allora scoprirai che il denaro non si mangia.

-- Codice Etico dei Nativi Americani

ora va tanto di moda dirlo...ma credo veramente che bisogna fare un passo indietro.
 

EgidioN

New member
Io ho sentito dire da alcuni scienziati illustri che della carne si può fare a meno. Anche non volendo farne a meno, perchè non destinare parte di quel raccolto a cibo che può essere consumato dall'uomo nell'immediato?
Io sono convinto che bisogna ottimizzare, ma anche ridurre. Comunque consumiamo tanto, troppo. Non si può pensare di salvarsi ottimizzando e basta. Consumiamo sempre tanto.

Non sono contrario a ciò che dici tu e ho letto da qualche parte anche io che siamo principalmente costituiti per consumare vegetali (intestino lungo). Resta comunque utopico credere che domani mattina si possa giungere al risultato. Inoltre eliminare il mercato della carne adesso significa creare altra disoccupazione lungo tutta la filiera.
Consumiamo tanto e soprattutto male, prima si ottimizza e poi si riduce, entrambe le cose insieme sarebbe meglio ma ricordiamoci che siamo una moltitudine e che è realistico pensare si possa convincere gradualmente. La penso come te, non fraintendermi, ma applico le situazioni ad un iter realisticamente lento, combattuto. Guarda che bordello già solo per ridurre lo spreco di denaro in Italia e pareggio di bilancio, manco si sta parlando di riduzione di debito pubblico.
 

EgidioN

New member
Questione davvero delicata da trattare!
Sono fondamentalmente per evitare gli sprechi e riuscirei a liberarmi dal superfluo,ma a volte non riesco a mettere in pratica questo mio pensiero,soprattutto perché non vivo da sola e ho un compagno che adora comprare (anche se da quando stiamo insieme sono riuscita a limitare in diversi acquisti davvero inutili).
Mi ritrovo infatti circondata anche da oggetti che non mi occorrono veramente,ma che sono stati comprati per puro senso estetico (anche l'occhio vuole la sua parte,dice il mio compagno) oppure perchè erano in offerta e un giorno potrebbero risultare utili (lo dice sempre lui :wink:).
Se fosse per me,mi limiterei a comprare solo cibo (neanche tanto,perché non sono una golosa),libri (a quelli non rinuncerei mai) e prodotti di igiene personale.
Sull'abbigliamento attualmente non sono più tanto esigente e compro solo se ne ho davvero bisogno;non nascondo la mia passione per gli accessori (borse,bigiotteria,sciarpe,cappelli,guanti,ecc.) che però so limitare ed è legata comunque ad articoli scontati,non costosi e (quasi) sempre non firmati.
Questo per le cose materiali,poi ci sono i servizi come internet e il cellulare (inteso non come oggetto di moda,ma oggetto per comunicare) di cui non posso più fare a meno,ma che uso con offerte che mi permettono di navigare,telefonare e inviare messaggi a costi contenuti e senza limiti.
Non so quanto possa servire tutto ciò,perché da commerciante (lavoro inadatto a me,che infatti a breve terminerò) mi rendo conto che se la gente non compra,l'economia potrebbe arrestarsi e molte categorie di lavoratori potrebbero perdere il proprio lavoro,fonte di sostentamento.Basti pensare alle fabbriche che produrrebbero sempre meno a discapito degli operai,costretti in cassa integrazione.
Quindi è un circolo chiuso,un cane che si morde la coda e forse c'è il rischio di creare danni maggiori :roll:.
Per ora mi fermo,ma ripasserò senz'altro ad aggiungere altro.

Purtroppo il dato di crescita di un paese è comprensivo anche delle spese complessivamente sostenute dalla popolazione costituente come fosse misura dello stato di benessere. Da questo punto di vista il livello culturale medio non fa punteggio utile, lo fa ma fine a se stesso. Credo sia perché non produce PIL. O almeno perché non ne produce in modo diretto, essendo pre requisito per lo sviluppo di prodotti (e noi in italia facciamo ridere in quanto ad investimenti di questo tipo). Detto questo le spese totalmente inutili contribuiscono; non escludo che ciò che compri in questo modo oggi possa servire domani, o che possa servire a qualcun altro nell'immediato, il problema è sempre l'incremento di vendite di un oggetto che può giungere velocemente al suo "picco di Hubbert" e poi ovviamente punti al decremento inevitabile. Qui l'errore di fondo è che si possano creare sempre nuove necessità e che queste siano infinite nella loro commercializzazione, ma non esiste crescita senza decrescita successiva. Ovvio stiamo parlando di economia mondiale, noi in Italia siamo stra colmi di piccole e medie imprese che non riescono a raggiungere la competitività perchè non hanno accesso al credito bancario. La pressione fiscale le uccide prima. La nostra potenza economica ha fragili basi.
 

Apart

New member
Non sono contrario a ciò che dici tu e ho letto da qualche parte anche io che siamo principalmente costituiti per consumare vegetali (intestino lungo). Resta comunque utopico credere che domani mattina si possa giungere al risultato. Inoltre eliminare il mercato della carne adesso significa creare altra disoccupazione lungo tutta la filiera.
Consumiamo tanto e soprattutto male, prima si ottimizza e poi si riduce, entrambe le cose insieme sarebbe meglio ma ricordiamoci che siamo una moltitudine e che è realistico pensare si possa convincere gradualmente. La penso come te, non fraintendermi, ma applico le situazioni ad un iter realisticamente lento, combattuto. Guarda che bordello già solo per ridurre lo spreco di denaro in Italia e pareggio di bilancio, manco si sta parlando di riduzione di debito pubblico.

Sono d'accordo, egidio. L'iter è sicuramente lento, è impossibile pensare di fare tutto subito. Però dovremmo velocizzarci, sforzarci di più, visti i tempi che corrono. Questo è quello che penso.
 

Apart

New member
So che è banale...ma questa discussione mi ha fatto venire in mente questo...

Profezia degli Indiani Cree
Solo dopo che l'ultimo albero sarà stato abbattuto.
Solo dopo che l'ultimo fiume sarà stato avvelenato.
Solo dopo che l'ultimo pesce sarà stato catturato.
Soltanto allora scoprirai che il denaro non si mangia.

-- Codice Etico dei Nativi Americani

ora va tanto di moda dirlo...ma credo veramente che bisogna fare un passo indietro.

Bello, non l'avevo mai letto. Quelli erano grandi uomini.
 
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