Bava, Mario - Reazione a catena

ayla

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TRAMA:
La contessa Donati, costretta su una sedia a rotelle, vive con il marito in una baita isolata in riva ad un lago. Questa viene brutalmente impiccata dal marito, il conte Filippo, che intende farlo passare come suicidio. Ma il conte non ha il tempo di gioire per la riuscita del suo piano perché uno sconosciuto lo accoltella a morte. Le morti però non finiscono qui...

Bava, maestro del cinema horror italiano, apprezzatissimo all'estero(è uno dei registi preferiti di Tarantino), realizza nel 1971 questo film, inaugurando così il genere slasher e diventando fonte d'ispirazione anche oltreoceano (appena si vede la baia o la scena della ragazza che nuota nel lago non si può non pensare al campeggio di Crystal Lake della serie di Venerdì 13:mrgreen:).
Non è solo un film splatter e macabro, una sorta di massacro dove non si salva nessuno perché nessuno merita di essere salvato, ma il regista lancia uno sguardo cinico e amaro sul mondo d'oggi, un mondo superficiale, distrutttivo, avido, egoista, sostanzialmente cattivo.
Il sangue e la violenza non mancano(e per essere del '71 accidenti!), i delitti sono i veri protagonisti del film e la scena finale è una vera chicca, un colpo di genio: nessuno è innocente ma siamo tutti colpevoli, a modo nostro, bambini compresi.
Ottime le musiche, le inquadrature(originale la scelta delle immagini sfuocate) e gli effetti speciali ma è la morale di fondo che distingue questo film e lo rende un cult del genere.
 
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