Dalla quarta di copertina:
Se per staccare un po’ la spina dal lavoro […], Paula decide di partire tutta sola per la Repubblica Dominicana, può capitare anche che l’animatore più ambito del villaggio perda la testa per lei, facendola sentire una vera e propria principessa. Ma è veramente tutto oro quello che luccica?
Tra balli latino-americani, meravigliosi cocktail a base di rum e incontri inaspettati, Paula scoprirà che non sempre il Principe Azzurro arriva in sella a un cavallo bianco…
Valentina Ruble è una giovane scrittrice emergente alla sua prima prova. L’ironia e l’autoironia che sottendono tutto il romanzo sono il punto di forza di Paula, la protagonista narratrice, la cui filosofia di vita sembra cozzare quotidianamente con l’inesorabile Legge di Murphy. Divertente, tragicomico, induce abilmente all’immedesimazione nella ragazza, segretaria di un’azienda che produce caramelle all’ingrosso, single e sognatrice, hippie e insofferente verso la maggior parte del genere umano. Il romanzo è scritto in prima persona, l’io narrante indulge spesso a monologhi interiori esilaranti e a tratti comici. Alcuni personaggi sono delle macchiette irresistibili, come l’amico gay che sfoga le pene d’amore strafogando qualsiasi cosa commestibile, o la collega ficcanaso e odiosa che le rende il lavoro un autentico supplizio.
I dialoghi sono freschi, verosimili, sanguigni. Lo stile è fresco, moderno, spumeggiante, brioso. Il ricorso al linguaggio colloquiale, anche gergale e sboccato, per il mio gusto personale non inficia comunque una lettura piacevole e scorrevolissima.
La storia d’amore non sarà originale, il tema del principe azzurro sarà anche banalotto, ma la forma mentis del non prendersi troppo sul serio, del “prima o poi qualcuno arriverà anche per me”, e soprattutto del rifiuto della donna come oggetto, non può essere che profondamente condivisibile.
In bocca al lupo e grazie per avermi fatto leggere il tuo libro.
Se per staccare un po’ la spina dal lavoro […], Paula decide di partire tutta sola per la Repubblica Dominicana, può capitare anche che l’animatore più ambito del villaggio perda la testa per lei, facendola sentire una vera e propria principessa. Ma è veramente tutto oro quello che luccica?
Tra balli latino-americani, meravigliosi cocktail a base di rum e incontri inaspettati, Paula scoprirà che non sempre il Principe Azzurro arriva in sella a un cavallo bianco…
Valentina Ruble è una giovane scrittrice emergente alla sua prima prova. L’ironia e l’autoironia che sottendono tutto il romanzo sono il punto di forza di Paula, la protagonista narratrice, la cui filosofia di vita sembra cozzare quotidianamente con l’inesorabile Legge di Murphy. Divertente, tragicomico, induce abilmente all’immedesimazione nella ragazza, segretaria di un’azienda che produce caramelle all’ingrosso, single e sognatrice, hippie e insofferente verso la maggior parte del genere umano. Il romanzo è scritto in prima persona, l’io narrante indulge spesso a monologhi interiori esilaranti e a tratti comici. Alcuni personaggi sono delle macchiette irresistibili, come l’amico gay che sfoga le pene d’amore strafogando qualsiasi cosa commestibile, o la collega ficcanaso e odiosa che le rende il lavoro un autentico supplizio.
I dialoghi sono freschi, verosimili, sanguigni. Lo stile è fresco, moderno, spumeggiante, brioso. Il ricorso al linguaggio colloquiale, anche gergale e sboccato, per il mio gusto personale non inficia comunque una lettura piacevole e scorrevolissima.
La storia d’amore non sarà originale, il tema del principe azzurro sarà anche banalotto, ma la forma mentis del non prendersi troppo sul serio, del “prima o poi qualcuno arriverà anche per me”, e soprattutto del rifiuto della donna come oggetto, non può essere che profondamente condivisibile.
In bocca al lupo e grazie per avermi fatto leggere il tuo libro.