"La troppa confidenza è madre della malacreanza"

Musa_di_nessuno

New member
Ho sentito questo detto, ovviamente in dialetto :mrgreen:, da due miei amici calabresi. E' una verità con la quale purtroppo mi trovo a scontrarmi spesso, visto che (evidentemente sbagliando) sono una persona molto alla mano e che dà confidenza subito alle persone. Ecco, purtroppo inizio a pentirmi di questa confidenza.
Voi che ne pensate? Vi trovate a dover purtroppo condividere il pensierio che effettivamente la troppa confidenza è madre della malacreanza???
 

Apart

New member
No, anzi, è il sale della vita. Se si desse un po' più di confidenza, e ci fosse più spontaneità, forse non vivremmo da frustrati, tutti così chiusi in noi stessi. Non pentirtene, a me piace questa qualità, questa tua qualità, Musa. Sottintede un atteggiamento spontaneo verso la vita. L'importante è che sia una condizione, dunque, che non sia un atteggiamento volto ad un fine. Vivere spontaneamente, dando confidenza agli altri perchè si è così. :wink:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
da noi si dice: "Troppa confidenza, poca riverenza".

Per quanto mi riguarda penso che definire i propri spazi e confini rispetto a quelli altrui sia necessario nei rapporti umani, anche io facevo entrare tutti nel mio spazio, ma con un dispendio energetico che mi defraudava e non mi arricchiva. Così ho imparato a definire da subito quello che desidero e quello che invece mi infastidisce, lo verbalizzo e lo faccio capire dai miei comportamenti, sono assertiva, altrimenti gli altri non possono prendere le misure ed agire di conseguenza.
Questo mi porta a vivere con maggiore serenità i rapporti e non mi lascia stremata e svuotata a fine giornata. :)
 

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
Anche io sono molto alla mano e do grandissima confidenza, mi pare un atteggiamento normale non partire prevenuto ed avere grande apertura mentale verso chi conosco! :D Ovviamente dopo aver verificato che la confidenza (e aggiungerei fiducia) è stata mal riposta si fa presto a far marcia indietro ;) ;)
 

irene

Reader
Oh sì, condivido in pieno... Cerco sempre di mantenere una certa distanza con le persone: sono in genere cordiale e gentile, ma se si inizia ad invadere i limiti che pongo, divento gelidamente cortese, invitando implicitamente l'invasore a far marcia indietro... se non capisce, non è la persona giusta con cui rapportarmi.
Non si tratta di essere "chiusi in se stessi", si tratta di definire la propria libertà e quella altrui.
 

Apart

New member
Io parlavo di confidenza. Se è troppa, è troppa per tutti credo, credo dia fastidio a tutti. Dunque Musa forse parlava solo di confidenza.
 

SALLY

New member
La penso come Elisa e Irene,anche da noi si dice:troppa confidenza fa perder la riverenza!...non è questione di essere scostanti,ma a volte l'invadenza degli altri passa i limiti!
 

alexyr

New member
dipende da cosa si intende per conifdenza e cosa possa urtare una persona meno espansiva, e sono situazioni ricorrenti e spiacevoli se perbusiness devi stare per molto tempo con molte persone che però di certo non sono amici tuoi.

Io non amo che i conoscenti mi tocchino. Mi urta il sistema nervoso. Puoi parlarmi senza che le tue mani stiano sulle mie spalle o sui miei avambracci.
Non mi piace che si invada la mia bolla prossemica.
Non mi piace che degli sconosciuti mi chiedano se possono assaggiare il mio cibo o che diano per scontato che possano chiedermi i fatti miei o che mi faccia piacere ascoltare i loro.

La confidenza non è una cosa scontata né obbligatoriamente ben accetta.
Io sono gentile, ma non buona.

(Ovviamente i miei amici possono abbracciarmi(mi piace molto), starmi molto vicino, rubarmi il cibo dal piatto (con attenzione che le iene mordono).ma qui si parla di conoscenze più superficiali)
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Io sono gentile, ma non buona.

mi ha colpito questa cosa che hai detto, perchè io considero la gentilezza un comportamento esteriore e la bontà un modo di essere interiore. Mi piacerebbe capire invece come li intendi tu, così riesco ad orientarmi meglio :)
 

Valentina Bellucci

La Collezionista di Sogni
dipende da cosa si intende per conifdenza e cosa possa urtare una persona meno espansiva, e sono situazioni ricorrenti e spiacevoli se perbusiness devi stare per molto tempo con molte persone che però di certo non sono amici tuoi.

Io non amo che i conoscenti mi tocchino. Mi urta il sistema nervoso. Puoi parlarmi senza che le tue mani stiano sulle mie spalle o sui miei avambracci.
Non mi piace che si invada la mia bolla prossemica.
Non mi piace che degli sconosciuti mi chiedano se possono assaggiare il mio cibo o che diano per scontato che possano chiedermi i fatti miei o che mi faccia piacere ascoltare i loro.

La confidenza non è una cosa scontata né obbligatoriamente ben accetta.
Io sono gentile, ma non buona.

(Ovviamente i miei amici possono abbracciarmi(mi piace molto), starmi molto vicino, rubarmi il cibo dal piatto (con attenzione che le iene mordono).ma qui si parla di conoscenze più superficiali)

Straquoto!!!
Anche a me urta moltissimo se dei conoscenti mi toccano. Invero se sono amici possono farlo, ma non amo molto nè essere abbracciata nè che qualcuno mi posi il braccio su una spalla. Insomma, tengo molto al mio spazio intimo.
Per il resto mi ritengo abbastanza espansiva, amo di più parlare di me che fare domande agli altri, perchè ritengo che se qualcuno voglia dirmi qualcosa lo farà a tempo debito quando se la sente, senza bisogno che lo tempesti di domande.
 

annelliot

New member
d'accordo

Sono d'accordo che la troppa confidenza (come tutti i comportamenti eccessivi) possa compromettere i rapporti e porti spesso le persone ad essere invadenti e anche maleducate, facendo oltrepassare quei limiti che sono necessari secondo me. Tuttavia penso che essere espansivi con gli altri cercando di metterli a proprio agio non li autorizzi automaticamente a superare determinati limiti, cioè secondo me è più un problema di "chi si prende la confidenza" che di chi ha un atteggiamento aperto e disponibile. Poi, è ovvio che cmq se si incontrano persone che se ne approfittano e vanno oltre bisogna porre dei paletti.
 

Go daigo

New member
Io sono una persona estremamente riservata,lo sono sempre stata. Non sopporto la troppa confidenza da parte degli estranei,certe volte mi sembra assolutamente "falsa". Non per questo sono una persona fredda,cerco sempre di essere gentile con tutti ma non vado oltre. La mia confidenza è rivolta unicamente a chi dico io,non sopporto,come ha detto Alexyr,il contatto fisico con conoscenti o estranei. Ho notato però che tendo a circondarmi di persone molto più aperte ed espansive di me,forse per compensare questo lato del mio carattere poco disposto ai compromessi.
 

irene

Reader
Un atteggiamento spontaneo verso l'altro, una tendenza amichevole, nel dire e nel fare, una tendenza verso l'altro che non è intrusione o invasione ma avvicinamento, familiarità. Troppa confidenza da fastidio anche a me.

Okay per l'atteggiamento spontaneo e amichevole, ma per me la familiarità vuol dire una cosa diversa... solo i miei amici stretti, ad esempio, possono sedersi sulle mie ginocchia, o rubarmi i libri per sbriciare il titolo, o toccarmi mentre parliamo, o anche avvicinarsi a meno di mezzo metro. e nemmeno loro possono prendersi troppa confidenza... c'è un limite oltre il quale si diventa semplicemente irrispettosi. non parlo solo di contatto, ma anche di argomenti di conversazione e simili...
poi ovviamente dipende dalle persone... magari sono particolarmente boh, permalosa!
ma preferisco essere scostante fin dall'inizio che dover poi cacciare una persona in malo modo... "patti chiari, amicizia lunga!"


ah, ecco, l'aveva già detto alexyr.
 

alexyr

New member
mi ha colpito questa cosa che hai detto, perchè io considero la gentilezza un comportamento esteriore e la bontà un modo di essere interiore. Mi piacerebbe capire invece come li intendi tu, così riesco ad orientarmi meglio :)

Ci ho riflettuto prima di rispondere. Mi avvalgo anche del dizionario

la gentilezza ovvero,dell' essere gentili è "che ha o denota delicatezza di sentimenti e modi garbati". Indi per cui si ,è fortemente legata al modo in cui ci si pone mentre la bontà è più una tematica di contenuto (essere buono "che possiede le qualità adatte a un fine di bene").

Una persona buona è quindi mossa a un fine (di bene)
Una persona gentile ne fa una questione di mezzo, distribuito inoltre a pioggia e non implica nessuna finalità.
 

Apart

New member
Ok, irene. Allora piuttosto che concentrarci se sia giusto o meno la confidenza, dovremmo parlare dei modi della confidenza. Perchè non è detto che un modo sia sbagliato a priori. Come non è detto che soltanto dai familiari e dagli amici si possa accettare un certo tipo di confidenza. Ad esempio se una donna mi piace molto e si prende certe confidenze con me, non è detto che non possa farmi piacere. Quindi dovremmo parlare del "come" ci si rapporta all'altro, più che soffermarci sulla confidenza per decidere se questa sia giusta o meno a priori. E calarci dunque nelle situazioni. Dei modi che per me posso essere accettabili o piacevoli per altri non lo sono, ma non per questo sono sbagliati. Ecco perchè ho identificato il "troppo" come un modo della confidenza, e come un modo esagerato, invadente, intrusivo, dunque per me intollerabile. Mentre un modo amichevole, familiare (chiamalo come vuoi) è accettabile e può essere a me piacevole. Concludo inoltre col dire che si può esprimere un modo amichevole di entrare in confidenza con un estraneo senza essere volgari o irrispettosi. :)
 
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alexyr

New member
Ok, irene. Allora piuttosto che concentrarci se sia giusto o meno la confidenza, dovremmo parlare dei modi della confidenza. Perchè non è detto che un modo sia sbagliato a priori. Come non è detto che soltanto dai familiari e dagli amici si possa accettare un certo tipo di confidenza. Ad esempio se una donna mi piace molto e si prende certe confidenze con me, non è detto che non possa farmi piacere. Quindi dovremmo parlare del "come" ci si rapporta all'altro, più che soffermarci sulla confidenza per decidere se questa sia giusta o meno a priori. E calarci dunque nelle situazioni. Dei modi che per me posso essere accettabili o piacevoli per altri non lo sono, ma non per questo sono sbagliati. Ecco perchè ho identificato il "troppo" come un modo della confidenza, e come un modo esagerato, invadente, intrusivo, dunque per me intollerabile. Mentre un modo amichevole, familiare (chiamalo come vuoi) è accettabile e può essere a me piacevole. Concludo inoltre col dire che si può esprimere un modo amichevole di entrare in confidenza con un estraneo senza essere volgari o irrispettosi. :)

Il problema è che facciamo spesso fatica a tararci su scale di "sopportazione" della confidenza altrui,specie se si parla id persone più portate all'espansività che gestiscono persone più fredde. Io per esempio,so reagire malissimo (sempre molto educatamente) a chi "sbaglia" nota.
 

Apart

New member
Il problema è che facciamo spesso fatica a tararci su scale di "sopportazione" della confidenza altrui,specie se si parla id persone più portate all'espansività che gestiscono persone più fredde. Io per esempio,so reagire malissimo (sempre molto educatamente) a chi "sbaglia" nota.

Ma ognuno poi accetta o meno un certo modo di confidenza, va bene così. Era importante chiarire però che esistono modi e modi, e che non necessariamente ciò che non è accettabile per te non lo è per me. Io poi solitamente reagisco bene anche a chi sbaglia nota, cercando di sdrammatizzare. :wink:
 

Dallolio

New member
Non potrei essere maggiormente d'accordo con il topic; evito di aprirmi con chiunque, i luoghi che frequento maggiormente sono quelli della mia mente; ho una grande stima dei miei amici con i quali ho un rapporto di reciproca stima.
Passo gran parte del mio tempo a studiare ed esco solo con una sceltissima cernita di amici.
 
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