Intervista con l'autore
1. Hai scritto il libro con carta e penna oppure al computer?
Ho preso molti appunti sulla carta, anzi sul mio inseparabile quadernetto tascabile. Prendere appunti sulla carta è comodo e pratico ed è possibile farlo ovunque, anche, per esempio, sull'aereo in fase di decollo, ma l'intero libro l'ho scritto al PC ed in particolare Libre Office su GNU/Linux!
2. Ritieni indifferente scriverlo con carta e penna o usando un computer?
Ritengo molto più semplice scriverlo al computer. Trovo scrivere al PC comodo quanto scrivere sulla carta, fatta eccezione casi particolari come nella risposta alla domanda 1. Inoltre il PC aiuta parecchio nella correzione, nella revisione e alla fine il documento sarà pronto per la stampa, per la conversione in eBook o per proporlo agli editori che accettano l'opera via eMail.
3. Hai mai riletto completamente e senza saltare nessuna pagina una copia stampata e rilegata (come sarà nelle mani dei lettori) del tuo libro?
Non ho mai stampato il libro! Ne ho parlato proprio oggi con un collega e lui mi ha chiesto: “E se un impulso elettromagnetico distruggesse ogni forma di supporto elettronico sulla terra, perderesti la tua opera?”. Ho dovuto ammettere che aveva ragione! Lo stamperò al più presto!
Se la domanda era: “Hai riletto il tuo libro senza saltare nessuna pagina?”, la risposta è no! Lo ammetto ho saltato ogni tanto...
4. Un giudizio negativo e pesante sul tuo libro lo vedi come una martellata che ti ferisce o come una spinta che ti stimola?
Ogni giudizio, positivo o negativo che sia, nasconde dietro di se un lettore! E potenzialmente altri lettori che vogliono constatare se il giudizio è fondato. Per cui lo vedo sicuramente come un qualcosa di stimolante. D'altronde l'importante è che se ne parli! Quello che non apprezzo invece è la mancanza di giudizi!
5. Quali sono gli autori e i romanzi che pensi ti abbiano dato ispirazione?
Per il Sigillo di Isadora ovviamente J.R.R. Tolkien nel Signore degli Anelli e, sebbene possa sembrare strano la Rowling con Harry Potter.
6. A chi fai leggere le bozze del tuo romanzo, man mano che lo scrivi?
Ma che domande! Alla mia più sfegatata fan. A colei a cui ho dedicato il romanzo. Una delle più instancabili lettrici che l'orbe terracqueo conosca (ve lo giuro!). Mia moglie Lucy. Probabilmente l'unica che lo abbia letto tutto fino ad oggi.
7. Qual è stata la molla che ti ha spinto a scrivere questo libro?
Dopo aver finito i “I doni della morte”, non ho trovato più nulla di stimolante da leggere, per cui mi sono detto: perché non mettermi a scrivere?E così ho concepito il mio romanzo.
8. Leggi ad alta voce quello che scrivi per sentire se suona bene quando viene letto?
Qualche volta l'ho fatto, però non per tutto il libro. Mi piacerebbe leggerlo ad alta voce alla mia bimba come le favolette che le leggo ogni sera ma devo ammettere che non è una storia per bimbi così piccoli.
9. Prendi ispirazione da fatti della vita quotidiana?
Certo! Il libro è zeppo di riferimenti a persone o avvenimenti che hanno caratterizzato la mia via. Solo per fare un esempio Gamal, il cane bianco che appartiene a Floren il bardo è la copia, in pelo e bava, del cagnolino di famiglia che ormai ci vede dal paradiso dei cani!
10. L'ispirazione si basa su fatti successi a te o magari su qualcosa vista per caso camminando per strada?
Entrambi! Tutto ciò che mi accade o che mi è accaduto può essere fonte di ispirazione ed usata nel romanzo decontestualizzandola dalla circostanza originale per acquisire un'enfasi completamente nuova.
11. Quando inizi a scrivere, immagini mai il tuo libro già con copertina, foto di copertina..insomma, già bell'e pronto da comprare?
Il libro, almeno per me, è qualcosa che cresce e prende forma con lo scrivere. Copertina e tutto il resto li immagino perché un libro non ne può prescindere e sebbene ne abbia disegnata una inclusa nella versione elettronica, quella che sarà la copertina del libro “bell'è pronto da comprare” non mi è totalmente chiara nemmeno adesso!
12. Pensi mai alle reazioni dei lettori vedendo il tuo libro sullo scaffale?
Beh sì! La reazione sarà: “Lo voglio!” o più semplicemente “Deve essere mio!”. Ma in realtà la maggior parte di loro diranno solo “Non ne posso fare a meno”.
13. Quando hai iniziato a scrivere le pagine del tuo libro, avevi già un'idea di dove volevi arrivare o la storia si è costruita con il tempo?
E' un po' come la storia di un viaggiatore che sa da dove parte e dove vuole andare a finire ma la strada che intraprenderà la conoscerà solo durante il viaggio. Ovviamente alcune tappe sono forzate!
14. Il tuo libro parla di un argomento ben definito. Perchè scegli questo piuttosto che un altro?
Al momento non vedo altra possibilità che raccontare di questo mondo e di questi eventi. Forse in futuro, quando avrò raccontato tutto ciò che è nascosto nei meandri della mia fantasia cambierò argomento, ma fino ad allora...
15. Qual è la la molla che spinge una persona a passare da fruitore delle opere altrui (presumo che ogni scrittore prima di diventare tale e anche dopo sia un grande lettore) a creatore di opere?
Credo di aver risposto già a questa domanda! Ma se devo aggiungere qualcos'altro posso dire che, come in tutto quello che faccio quello che mi chiedo sempre è: “Perché non posso farlo anche io?” tutto quello che serve nella vita è avere un progetto, poi tutto sta nel portarlo a termine nel migliore dei modi possibile.
16. Perchè hai scritto il tuo primo libro?
… credo non si possa incominciare dal secondo!
Ho scritto questa lista di risposte sperando di darvi qualche informazione in più su di me per convincervi che forse vale la pena di dare almeno un occhiata al romanzo che ho scritto.
Ho cercato di rispondere alle domande senza farmi influenzare dalle risposte che hanno dato gli autori prima di me per questo non ho letto nessun altra intervista... spedo di non aver dato, per puro caso, risposte già postate... adesso potrò finalmente leggere cosa hanno scritto gli altri.
Ciao
Gigi