Hicks, Scott - Cuori in Atlantide

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
Membro dello Staff
Film del 2001 diretto da Scott Hicks, tratto dal racconto Uomini bassi in soprabito giallo di Stephen King, incluso nella raccolta di racconti intitolata appunto Hearts in Atlantis.

Trama

Bobby Garfield ritorna nella cittadina dove ha trascorso l'infanzia e lì ricorda la magnifica estate del 1960, quando aveva conosciuto il suo nuovo vicino di casa, Ted Brautigan, un uomo dal passato misterioso e dagli straordinari poteri sensoriali.

Commento

Mi aveva messo in guardia mia sorella sul libro, uno dei peggiori di King, perciò mi sono approcciato a questo film un po' prevenuto. Ma il pregiudizio non è stato disatteso: una storia che non lascia niente, una sceneggiatura lenta e priva di scossoni, anche emozionali, il tema della figura paterna trito e ritrito e quello dei legami d'infanzia e di amicizia ormai non coinvolgono nemmeno più. Delusione. Salvo solamente un discreto Anthony Hopkins.
La storyline del sensitivo inseguito dall'Fbi, che vorrebbe insabbiare le dicerie per cui i federali si servono dei psychic e delle loro doti, l'ho trovata un quid che non aggiunge niente a una pellicola che dimenticherò tra qualche ora.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
io ho trovato questo film notevole proprio perchè una storia che poteva essere risolta con effettacci viene invece guidata da mano raffinata e sensibile con una regia di grande spessore sia quando dirige gli attori, Anthony Hopkins è sublime nella sua sommessa tristezza ma anche i bambini sono bravissimi, sia quando "dipinge" alcune scene che diventano poesia, ad esempio l'addio tra Carol e Bobbi in mezzo alle lenzuola bianche stese ad asciugare o l'ultima scena del bambino in bicicletta che se ne va tra i pioppi. La sceneggiatura poi è particolarmente attenta, come quando crea un parallelo tra la violenza subita dalla mamma di Bobby e la violenza subita da Carol e la seguente reazione della donna. E' un'interpretazione di King diversa, a cui non siamo abituati forse, ma che lascia profondamente commossi e fa emergere un lato dello scrittore più profondo di quanto lui probabilmente abbia avuto l'intenzione di esprimere. Promosso a pieni voti, tra i più belli in assoluto tra i film a lui ispirati.
 
G

giovaneholden

Guest
Senza essere un capolavoro,si tratta di un onesto film,girato piuttosto bene da un ottimo regista,quello di Shine,tanto per intendersi,e con delle ottime interpretazioni,Hopkins è quasi sempre una garanzia!Mi ricorda molto per le atmosfere un altro classico di questo tipo di produzione di King,l'ottimo Stand by me.
 
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