Lessing, Doris - L'erba canta

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Nel Sudafrica degli anni Quaranta, Mary e Dick, poco più che trentenni, decidono di sposarsi più per solitudine che per amore e andare a vivere in una sperduta fattoria a coltivare la terra. Mary, abituata a vivere in città, mal sopporta il caldo e la fatica, la difficoltàdi far fronte alla mancanza di agio e di benessere, lontana da tutto. Il sogno di una futura ricchezza si infrange perché Dick si rivela un inetto e un sognatore: non sa adeguarsi alle dure leggi della lotta per la sopravvivenza in un ambiente ostile, una terra che in realtà appartiene ai neri, agli oppressi. E' proprio l'arrivo di Moses, un nero dall'espressione indecifrabile e dalla muta devozione, che provocherà la tragedia: un delitto

Avevo già messo la trama di questo libro sul topic di Doris Lessing sugli autori, ma credo che questa grande scrittrice vada conosciuta per il suo immenso valore.
 
Ultima modifica:

Hoya

Duck Member
Ricordo il tuo topic sull'autrice e ricordo anche che mi aveva incuriosito questo libro... senz'altro lo leggerò :wink:
 

elena

aunt member
Ho trovato questo libro semplicemente stupendo!!!
La capacità della Lessing di descrivere in modo realistico e non giustificativo la cinica e falsa comunità coloniale britannica ma soprattutto la modalità di penetrazione nell'animo umano, descrivendo con intensità i travagli interiori, mi hanno molto colpita.
Inizialmente (visto che io tendo molto a cercare un rapporto empatico con i personaggi) ho avuto una sorta di rifiuto del personaggio di Mary (che d'altronde non vuole rappresentare certo l'ideale di eroina femminile) perché incapace di vivere la sua esistenza sia nella fase di donna indipendente (quotidianità vissuta secondo un ordine ripetitivo ma non realmente percepito nè in senso positivo nè negativo) sia come donna sposata (anche questa condizione non scelta ma effettuata come obbligato adattamento a convenzioni sociali)..... il tutto condito con una notevole dose di odio razziale nei confronti degli indigeni.....non erano certo i presupposti per sentirmi coinvolta da questo personaggio.
Ma il prosieguo del libro è, al contrario, focalizzato proprio sul travagliato percorso interiore di Mary che arriva a percepire la realtà solo nel momento in cui arriva alla completa distruzione, sia psicologica che fisica. di se stessa.
La scrittura è fluida e scorrevole e, nello stesso tempo, profonda e coinvolgente: incredibile pensare sia il suo primo romanzo!!!!
 
Ultima modifica di un moderatore:

Mrs. Rog

New member
Uno dei libri più brutti che abbia mai letto!
Non mi è proprio piaciuto!
L'ho trovato noioso e monotono...sembrava non finisse più!!!
 

darida

Well-known member
Un libro molto bello, altro che noia, una grande forza nella scrittura, e una notevole capacita' di trasmettere sensazioni tanto precise e carnali da risultare persino fastidiose, scorrevole e inquietante, con i percorsi interiori ben inseriti nella trama, peccato averlo finito :wink: :D
 

Rlevon

New member
Stupendo

Ho trovato questo libro semplicemente stupendo.
Fa capire tante cose,se si analizza oltre la storia romanzata.
Cosa era il Sudafrica dei coloni Inglesi,e altre sfumature dell'Africa degli anni trenta.
L'ho letto in due giorni.
Bellissimo.
 
Alto