Kristof, Agota - La vendetta

oooo

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Una raccolta di raccontilampo come pugni nello stomaco, sui reni. Ignorante, rozza e crudele come solo la Krisfof riusciva ad essere. Non c'entra nulla la surrealtà, il sogno, qui è tutto vero.

Trascrivo il racconto Sorella Line, fratello Lanoé:

- Sorella Line, vago per le strade, non ho il coraggio di dirtelo, eppure lo sai, sorella, amore mio, le tue labbra, l'orlo delle tue orecchie, sorella Line, per me non ci sono altre donne, soltanto tu, sorella Line, ti ho vista bambina, nuda, senza seni, senza sesso, soltanto le cosce, per il resto eri uguale a me. Sorella Line, gli anni sono passati, impazzisco quando sento le tue cosce stette al mio fianco, il tuo viso impaurito, il labbro tremante di lacrime trattenute. Line, sorella Line. Oggi nella biancheria sporca ho visto le tue mutande macchiate di sangue, sei diventata donna, devo venderti, sorella, oh, sorella Line!
- Fratello Lanoé, è così che succede? Fratello Lanoé, sei partito stasera. Io sono rimasta sola con il vecchio, e avevo paura perché tu non eri qui. Più tardi il vecchio e la vecchia sono andati a letto. Tu, fratello Lanoé, non sei tornato. Ho aspettato a lungo alla finestra, finché non sei arrivato con un altro uomo. Siete entrati nella mia stanza, tu e lo sconosciuto, e ho fatto tutto quello che hai voluto. Sono una donna, fratello Lanoé, so quel che devo a te e al vecchio, lo faccio volentieri, fratello Lanoé, sono pronta a concedermi a chiunque. Ma tienimi la mano mentre i vecchi dormono, accarezzami i capelli mentre quello mi prende. Amami, Lanoé, fratello, amore mio, oppure annodami una corda al collo.
 
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Auryn

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Condivido pienamente l'estraneità al surreale, in lei tutto è vero, sin troppo... ti colpisce dentro, come un pugno... ti ferisce.
I suoi libri e racconti, così come le sue pièces, sono incentrati, sempre, sulle amarezze della vita, i dolori, le delusioni... fonti del suo vissuto.

Da adoratrice della Kristof, però, non mi ritrovo nel tuo definirla "rozza e ignorante", ma piuttosto userei aggettivi come: cruda, essenziale, incisiva, potente... ed abile come un esperto chirurgo.


Ne "La vendetta" sono racchiuse 25 piccole perle, in perfetto stile Kristof.
I racconti che più mi hanno colpita sono, senz'alcun dubbio, "La ruota" e "Il ladro di appartamenti"... di cui trascrivo un breve ma, a mio parere, incisivo passaggio:


"Chiudete bene la porta. Io arrivo senza rumore, con le mani guantate di nero".
Vengo solo per alcuni istanti, ma sette sere su sette e in tutte le case senza eccezione.
Non sono il tipo brutale. E neppure vorace e stupido.
La mattina, quando vi svegliate, contate i vostri soldi, i gioielli, non mancherà niente.
Nient'altro che un giorno della vostra vita".


Curiosità: hai letto altri libri di Agota, se non tutti? :D
 

SALLY

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"Chiudete bene la porta. Io arrivo senza rumore, con le mani guantate di nero".
Vengo solo per alcuni istanti, ma sette sere su sette e in tutte le case senza eccezione.
Non sono il tipo brutale. E neppure vorace e stupido.
La mattina, quando vi svegliate, contate i vostri soldi, i gioielli, non mancherà niente.
Nient'altro che un giorno della vostra vita".

....davvero magnifico ed inquietante questo passo!:paura:
 

oooo

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'Rozza ed ignorante' l'intendo in riferimento al suo analfabetismo, al suo essere senza terra e senza lingua. Sì, credo di aver letto un po' tutto, tu? Ho pensato spesso di doverla rileggerla in francese ma per ora nulla. È da molto che la leggi?

Da Ieri:

Hier, il soufflait un vent connu. Un vent que j'avais déjà rencontré. C'était un printemps précoce. Je marchais dans le vent d'un pas décidé, rapide, comme tous les matins. Pourtant, j'avais envie de retrouver mon lit et de m'y coucher, immobile, sans pensées, sans désirs, et d'y rester couché jusqu'au moment où je sentirais approcher cette chose qui n'est ni voix, ni goût, ni odeur, seulement un souvenir très vague, venu d'au-delà des limites de la mémoire. Lentement, la porte s'est ouverte et mes mains pendantes ont senti avec effroi les poils soyeux et doux du tigre.


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elesupertramp

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Venticinque racconti brevissimi e duri che tracimano di schiacciante senso di solitudine e di depressione...case vuote, piazze vuote, piccole città, grandi città,treni diretti verso il paese natale in cui non c'e' piu' nessuno.
Il vuoto. Questi i temi ricorrenti della Kristof, che secondo me aveva già raggiunto il suo apice con la Trilogia.
Alcuni racconti sono davvero toccanti; due su tutti La cassetta delle lettere e Penso.
 

momi

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Solo una sessantina di pagina, bhe! Lo leggero` prima di dormine, ho pensato....60 pagine, 25 racconti che si sono incuneati nei miei pensieri e sensazioni per tutta la notte.

Ia lettura dei racconti provoca un senso di angosciante estranieta` dalla realta e un senso diffuso di solitudine e disperazione...ma, purtroppo, non si riesce a smettere di leggerli.
Avevo gia` letto la trilogia, ma credo che la brevita` del racconto riesca in una maniera piu` incisiva a descrivere una realta` e delle esistenze prive di un senso e di una speranza di redenzione alle disperazioni quotidiane.
 
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