Pasolini, Pier Paolo - La realtà (da Poesie in forma di rosa)

Denni

New member
I - LA REALTÀ

Oh, fine pratico della mia poesia!
Per esso non so vincere l'ingenuità
che mi toglie prestigio, per esso la mia

lingua si crepa nell' ansietà
che io devo soffocare parlando.
Cerco, nel mio cuore, solo ciò che ha!

A questo mi son ridotto: quando
scrivo poesia è per difendermi e lottare,
compromettendomi, rinunciando

a ogni antica mia dignità: appare,
così, indifeso quel mio cuore elegiaco
di cui ho vergogna, e stanca e vitale

riflette la mia lingua una fantasia
di figlio che non sarà mai padre ...
Pian piano intanto ho perso la mia compagnia

di poeti dalle facce nude, aride,
di divine capre, con le fronti dure
dei padri padani, nelle cui magre

file contano soltanto le pure
relazioni di passione e pensiero.

[…]

‹‹Voi, uomini formali - umili
per viltà, ossequienti per timidezza ¬-
siete persone: in voi e in me, si consumi

il rapporto: in voi, di arido odio,
in me, di conoscenza. Ma per la società
di cui siete inespressivi rapsodi,

ben altro io ho da dire: non da marxista
più, o ancora, ma, per un momento
- se il rapimento degli Autori
.
dell' Apocalisse affabula in un fuoco
che non ha tempo: I miei amori
¬griderò - sono un'arma terribile:

perché non l'uso? Nulla è più terribile
della diversità. Esposta ogni momento
- gridata senza fine - eccezione

incessante - follia sfrenata
come un incendio - contraddizione
da cui ogni giustizia è sconsacrata.

Ah Negri, Ebrei, povere schiere
di segnati e diversi, nati da ventri
innocenti, a primavere

infeconde, di vermi, di serpenti,
orrendi a loro insaputa, condannati
a essere atrocemente miti, puerilmente violenti,

odiate! straziate il mondo degli uomini bennati!
Solo un mare di sangue può salvare,
il mondo, dai suoi borghesi sogni destinati

a farne un luogo sempre più irreale!
Solo una rivoluzione che fa strage
di questi morti, può sconsacrarne il male! ».

Questo può urlare, un profeta che non ha
la forza di uccidere una mosca -la cui forza
è nella sua degradante diversità.

Solo detto questo, o urlato, la mia sorte
si potrà liberare: e cominciare
il mio discorso sopra la realtà.
 

LowleafClod

e invece no
Realtà violenta, che ci rende schiavi e soggioga la nostra persona.
Conoscendoti e rivelandoti, possiamo sollevare la nostra sorte...

e mandare a monte questa squassante diversità.
 

Denni

New member
capovolgo il tuo pensiero, e creo il mio.
Perchè non mandare a monte questa realtà smascherandola, per crearne un'altra, che sconvolga il triste e quotidiano svolgimento di ogni cosa, facendo sbocciare e splendere la
diversità che stanno sotterrando.

Tuttavia, chi se non Pasolini poteva descrivere con tanta sofferenza e forza allo stesso tempo, la realtà.
 

LowleafClod

e invece no
Provo ad approfondire il mio pensiero, allora.
Sono d'accordo che questa realtà debba essere rivelata, perchè nascosta così bene è pronta a farci del male senza che ce ne accorgiamo. Una volta che ci svegliamo e riusciamo a percepire la vera realtà e non il sotterfugio, possiamo mettere in atto un'idea alternativa, un'idea che ci appartiene di più.
Per quanto riguarda la diversità, abolirei il senso negativo che tutti percepiscono quando sentono pronunciare questa parola, e non il concetto, che rappresenta la persona che ognuno è. Diversità andrebbe percepita come identità. Chi siamo noi per giudicare l'identità di qualcuno, perseguitarla e farla sparire?

Siamo tutti diversi, ma non siamo tutti pronti ad accettarlo,
ed è questo, chi più, chi meno,
che ci toglie ogni libertà.
 
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