Trakl, Georg - Lamento

Apart

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Sonno e morte, le cupe aquile
sussurrano la notte, intorno al mio capo:
che dell’uomo l’aurea immagine
sommerga la gelida onda
dell’eternità? Ai paurosi scogli
schiantasi il coro purpureo.
E lamenta la cupa voce
sopra il mare.
Sorella di tempestosa tristezza
guarda: un impaurito battello affonda
dinnanzi a stelle,
al muto volto della notte.
 

LowleafClod

e invece no
L'espressione di questo lamento mi mette una malinconica tristezza..
sembra sentirla dentro, questa cupe voce sopra il mare.
 

LowleafClod

e invece no
Sono andata a leggere altre sue poesie e ho trovato questa, che mi ha compito:

Agli ammutoliti

Oh la follia della grande città, quando la sera
su nero muro irrigidiscono alberi contorti,
da argentea maschera lo spirito del Maligno guarda;
la luce con magnetica sferza discaccia la notte petrosa.
Oh, il sommesso rintocco delle campane serali.

Prostituta che con gelidi brividi partorisce un bambino morto.
Furente flagella l'ira divina la fronte dell'ossesso,
purpureo morbo, fame che i verdi occhi infrange.
Oh, l'orrendo riso dell'oro.

Ma silenziosa sanguina in cavità oscura un'umanità più muta,
forgia con duri metalli il capo liberatore.


Ho visto che c'è anche un'altra sua poesia che si chiama ''Lamento'' ed è un pò più lunga. Leggendole entrambe sembrano collegate, una il continuo dell'altra..la più lunga sembra più un lamento 'aggressivo', mentre la tua è un lamento che mi sembra un pò più triste, e anche se breve, mi fa più effetto.
 
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