Hazanavicius, Michel - The Artist

elisa

Motherator
Membro dello Staff
E' la storia di George Valentin, acclamata star del muto, che durante il passaggio al sonoro non riesce ad adeguarsi scendendo sempre più in basso nella scala sociale e nella depressione. Contemporaneamente c'è l'ascesa della star del sonoro Peppy Miller, sua fan da sempre, segretamente innamorata di lui e che riuscirà a riportarlo in auge attraverso il musical.

Il film del regista francese è un vero e proprio gioiello, raffinato e pieno di citazioni, di chi ama il cinema e ne riconosce la grandezza sin dagli esordi perchè The Artist è un film muto in bianco e nero che parla di film muti, ma si trasforma quando inizia a trasformarsi anche il cinema con l'introduzione del sonoro. Un film sorprendente anche a livello di sceneggiatura musicale e dell'accompagnamento sonoro. Da vedere assolutamente se si vuole la qualità ma anche il divertimento e la commozione.
 
G

giovaneholden

Guest
Giustamente acclamato a Cannes,dove non è stato insignito della palma a causa del premio "riparatore" alla carriera a Malick,è un'opera di grande raffinatezza,leggera nel senso che dava a questa qualità Italo Calvino nelle sue celebri Lezioni Americane:"Dedicherò la prima conferenza all'opposizione leggerezza-peso, e sosterrò le ragioni della leggerezza. Questo non vuol dire che io consideri le ragioni del peso meno valide, ma solo che sulla leggerezza penso d'aver più cose da dire.
Dopo quarant'anni che scrivo fiction, dopo aver esplorato varie strade e compiuto esperimenti diversi, è venuta l'ora che io cerchi una definizione complessiva per il mio lavoro; proporrei questa: la mia operazione è stata il più delle volte una sottrazione di peso; ho cercato di togliere peso ora alle figure umane, ora ai corpi celesti, ora alle città; soprattutto ho cercato di togliere peso alla struttura del racconto e al linguaggio."Nel sottrarre peso,in questo caso il sonoro,il colore e gli orpelli tecnologici,il regista ha creato un film di indubbio fascino,farcito di tantissimi riferimenti,tipico delle opere d'ingegno a vari livelli di profondità,che si possono leggere dal modo più semplice man mano fino a una vera e propria esegesi.Encomiabili le prove degli attori,compreso un cagnolino strepitoso nella sua bravura.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
E' vero il cagnolino è veramente eccezionale, sottolinea tutte le scene dalle più comiche alle più tristi con la sua interpretazione, che tra i tanti cani attori forse è quella di maggior pregio. :)
 

velmez

Active member
un grande tributo alla cinematografia anche questo (come la maggior parte dei candidati di quest'anno!), ma sinceramente mi ha un po' deluso: la storia è particolarmente banale: ne sono stati fatti moltissimi di film sul passaggio dal muto al sonoro (e molti sono degli anni 30), sembra un remake, del remake, del remake... Bello, ma pur sempre un remake!
 

fabiog

New member
Parto subito con una premessa , il film è interessante, la trama coinvolge, ma non è quel capolavoro che mi aspettavo , è un buon film, ruffiano al punto giusto e nulla più.
Abituato ai film muti di Charlot, a qulache immagine di quelli di Douglas Fairbanks ( a cui il personaggio di Valentine sembra volersi ispirare ) questo manca totalmente di poesia e romanticismo. Caratteristica del muto è la mimica, i primi piani , la gestualità qui non c'è, abbiamo una recitazione in cui gli attori si muovono ed interagiscono in maniera molto moderna, ma non parlano risultato ? un film moderno senza parole.
Nessuno degli attori e tanto meno il regista sembrano avere la capacità di regalare poesia ed arte che regalavano i muti che il film vuole omaggiare, anche il ballett finale se vuole essere un omaggio a Ginger Rogers e Fred Astaire è sprecato, certi mostri sacri è meglio lasciarli dove sono ad omaggiarli si rischia solo la figuraccia.
Penso che se vogliamo considerare questo film un omaggio al cinema degli albori, allora molto meglio ha fatto Scorsese.
Ritengo esagerate tutte queste candidature e non credo meriti l'Oscar, anche se alla fine lo vincerà per quanto è spinto, pubblicizzato e perchè è politically correct farlo vincere
 

velmez

Active member
non credo che vincerà più della regia... alla fine premieranno la scelta azzardata e basta, almeno spero!
se dovesse vincere la sceneggiatura mi rifiuto di inteessarmi agli oscar x i prossimi anni!
 

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
Io spero vinca per il film! Sennò chi dovrebbero premiare? :D

Spoiler
Un episodio che m'è capitato al cinema: nella fila dietro la mia stavano assise una signora con la figlia, una ragazzina di 9-10 anni che commentava quasi tutte le scene ma era molto dolce quindi la si perdonava volentieri. Nella parte finale quando Peppy corre in macchina da Valentin che sta per suicidarsi, sparandosi, nella casa distrutta dalle fiamme, la bimba si copre gli occhi perchè ha paura e chiede alla madre: "cosa succede? ce la fa ad arrivare?" Poi lui spara e sento la bimba che piange e dice alla madre: "ma si è sparato, è morto?" e la madre: "no, no, non è morto, non piangere, guarda, lei è arrivata in tempo.."
Se questa non è la "magia del cinema".. :)
 

darida

Well-known member
Bello! un film fatto bene,una favola raccontata per immagini e con garbo.
non si sente la mancanza delle parole, sostituite dalle musiche e da un continuo gioco di sguardi che rendono piacevole e affatto noiosa la visione. Tutti molto bravi...e un encomio particolare al cagnetto, che sagoma!

Vi sono inoltre molti interessanti riferimenti alla storia del cinema, tanti ma non tanto da appesantire.

Per concludere, direi, che lontano dall'essere un capolavoro è stato comunque un azzardo ben riuscito

io non guarderei tanto in fretta un altro film muto...ma per una volta, per cambiare, ci può stare, consigliato :)
 

ayla

+Dreamer+ Member
Non sarà un capolavoro, non sarà una storia che brilla per originalità (mi ha ricordato tantissimo E' nata una stella del '37), ma onestamente l'ho trovato un film davvero delizioso, assolutamente non pesante e mai noioso, un bel omaggio a un'epoca passata, sarà che per tutto il tempo sono rimasta ipnotizzata dal sorriso di Dujardin e dal suo bel faccino ma l'ho trovata veramente una piacevole sorpresa...e poi chi se l'aspettava di rivedere Goodman???:mrgreen:
Comunque, per me, l'Oscar come miglior film e come Miglior attore protagonista ci stanno tutti...da vedere!
 

Go daigo

New member
Film unico nella sua semplicità. La storia è leggera,senza troppi orpelli e per me questo è un punto a favore. Ultimamente ci sono troppi film che si spacciano per celebrali ma non dicono assolutamente nulla. Non credevo mi sarebbe piaciuto così tanto. Credo sia assurdo paragonarlo ai grandi classici degli anni '20/'30. Innanzitutto perchè rimane comunque un film contemporaneo e poi perchè il film non è nato per questo scopo. Attori eccezionali anche se il cagnolino mi è rimasto nel cuore. Il mio non riesce neanche a riportarmi un legnetto. :D:D
 

isola74

Lonely member
Niente affatto noioso o lento, come potremmo immaginare ai nostri giorni un film "muto", l'ho trovato piuttosto gradevole, movimentato dalla musica di sottofondo e dai sottotitoli. Bella anche la storia, con il passaggio dal vecchio al moderno, che, sicuramente positivo, ha lasciato senz'altro anche dei traumi.
Da vedere.

ah...bravissimo il cane
:)
 

happytelefilm

New member
Parto subito con una premessa , il film è interessante, la trama coinvolge, ma non è quel capolavoro che mi aspettavo , è un buon film, ruffiano al punto giusto e nulla più.
Abituato ai film muti di Charlot, a qulache immagine di quelli di Douglas Fairbanks ( a cui il personaggio di Valentine sembra volersi ispirare ) questo manca totalmente di poesia e romanticismo. Caratteristica del muto è la mimica, i primi piani , la gestualità qui non c'è, abbiamo una recitazione in cui gli attori si muovono ed interagiscono in maniera molto moderna, ma non parlano risultato ? un film moderno senza parole.
Nessuno degli attori e tanto meno il regista sembrano avere la capacità di regalare poesia ed arte che regalavano i muti che il film vuole omaggiare, anche il ballett finale se vuole essere un omaggio a Ginger Rogers e Fred Astaire è sprecato, certi mostri sacri è meglio lasciarli dove sono ad omaggiarli si rischia solo la figuraccia.
Penso che se vogliamo considerare questo film un omaggio al cinema degli albori, allora molto meglio ha fatto Scorsese.
Ritengo esagerate tutte queste candidature e non credo meriti l'Oscar, anche se alla fine lo vincerà per quanto è spinto, pubblicizzato e perchè è politically correct farlo vincere

concordo. A volte poi l'attrice imita in maniera esasperata gli anni 30. Imitatrice.
Comunque, tra la monnezza che gira in giro, è un bel film da vedere, una volta. Niente Oscar però.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Scelta coraggiosa quella di realizzare un film muto oggi, ma quale scopo potrebbe essere più nobile di omaggiare il cinema - appunto - muto dei tempi d'oro, prendendo da esso spunto e ricalcandone lo stile, seppure, allo stesso tempo, mantenendo inevitabilmente alcune caratteristiche "moderne"? I protagonisti, e per me soprattutto il meritato Oscar protagonista maschile, sono bravissimi nel rendere ogni espressione in maniera più che convincente, non ho sentito minimamente la mancanza del sonoro, anzi il silenzio, accompagnato dalla bella colonna sonora, ha reso la visione più piacevole e rilassante. La trama è classica, a suo modo intensa e allo stesso tempo leggera e delicata, un bel bianco e nero spruzzato di rosa antico, così lo vedo. Il personaggio di George Valentin dapprincipio mi è risultato antipatico nella sua sbruffoneria e sicurezza di sé, per poi, come spesso accade nell'arte e nella vita, fare il tifo per lui nel momento del (suo) sconforto e della sua solitudine, causati dalla sua determinazione nel non voler accettare l'avvento del sonoro (orgoglio certamente, forse anche paura inconfessata di non riuscire?). La figura di Peppy Miller è dolce, commovente, piacevolmente "d'altri tempi". Lo promuovo decisamente anche se chi più di tutti avrebbe meritato l'Oscar è il cane, davvero ci si chiede come sia possibile!
 
Io penso che gia' alla prima impressione si assiste a qualcosa di diverso, di originale, paradossale, per i tempi di oggi. Ha una trama semplice ma, è accompagnato da musiche sempre azzeccate a da una sublime interpretazione dei protagonisti. Anche poi le parti del cane, deliziano e sono perfette nella trama. Commovente e nostalgico. Uno dei migliori film degli ultimi tempi. Da vedere! ;)
 

velvet

Well-known member
Un bel film, delicato, grazioso e simpatico. Trama molto semplice ma gradevole e la mancanza del sonoro non pesa. Belle le musiche che accompagnano le scene e delizioso il cane. Originale: è piacevole ogni tanto vedere qualcosa di diverso.
 

wolverine

New member
Hazanavicius,michel-the artist

The Artist è un film muto in bianco e nero del 2011, scritto e diretto da Michel Hazanavicius e interpretato da Jean Dujardin e Bérénice Bejo.

Celebre la frase: Non sono un burattino, sono un artista! Di george Valentin.

Trama(spoiler):
Hollywood, 1927. George Valentin è un grande divo del cinema muto. Un giorno, al termine della première di un suo film, viene fotografato insieme a un'ammiratrice, Peppy Miller. La foto verrà poi pubblicata sulla prima pagina di Variety. Qualche tempo dopo Valentin, sul set di un suo film, ritrova la ragazza che lavora come comparsa; durante le riprese si sviluppa una forte attrazione tra i due, che però non si trasforma in altro.nel 1929, con l'avvento del sonoro, Valentin si rifiuta di recitare nelle pellicole parlate, abbandona il suo produttore Al Zimmer e decide di investire ogni suo avere nella realizzazione di un film muto tutto suo, la cui uscita nelle sale è però programmata nello stesso giorno del film sonoro con protagonista Peppy Miller, la cui carriera è in continua ascesa. Il film di George non avrà alcun successo commerciale, mandando in rovina il divo, i cui pochi soldi rimasti sono andati perduti a causa della Grande Depressione.Nel 1931 Valentin ormai è un attore dimenticato. Abbandonato dalla moglie, si ritrova sul lastrico ed è costretto a vendere tutti i suoi beni all'asta. Trasferitosi in un piccolo e modesto appartamento insieme al suo fedele Jack Russell, George licenzia il suo autista Clifton, che pure lo aveva seguito fedelmente negli anni a dispetto dei rovesci finanziari. Un giorno, in preda all'alcol e alla disperazione, dà fuoco alle pellicole dei suoi film e nella stanza si sviluppa velocemente un pericoloso incendio. Il suo cane scappa e riesce a far salvare il padrone richiamando l'attenzione di un poliziotto. Quando George si risveglia, si ritrova nella casa di Peppy Miller e scopre che è stata proprio l'attrice, da sempre innamorata di lui, ad acquistare i suoi beni all'asta. Rifiutando per orgoglio l'amore di chi lo ha salvato, George torna a casa sua e sta per suicidarsi, ma Peppy, che ha intuito le sue intenzioni, giunge in tempo per salvarlo.
Desiderosa che George Valentin torni a lavorare, Peppy va da Al Zimmer e minaccia di lasciare la sua compagnia se il produttore non riprende George. Zimmer accetta con entusiasmo dopo aver assistito al duetto di danza proposto da Peppy e George, che possono così riunirsi da protagonisti sulle scene cinematografiche, anche se in un genere diverso: il musical.

Per pesca l'attore ho Jean Dujardin che per questo film ha vinto l'Oscar meritatissimo a mio dire. Grande attore e comico molto versatile, Dujardin ha interpreto diversi generi di film e sitcom.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Questo film è originale, anche se tratta di un cinema passato, perché fa riscoprire la bellezza delle espressioni, della mimica, della comunicazione non verbale.
L'ho apprezzato molto, il silenzio lascia spazio all'immaginazione, ed è emotivamente molto più coinvolgente per me un film di questo genere piuttosto che un film con troppi dialoghi, a volte superflui.
Mi è piaciuta molto la scena di quando lei entra nel camerino di lui, prova la sua giacca, respira il suo profumo e immagina di ballare con lui come durante la scena che hanno provato insieme più volte, quella del ballo, dove l'imbarazzo e l'emozione tra i due era palpabile attraverso il contatto e gli sguardi.
Il cagnolino è veramente tenero e che sorriso che ha Jean, affascinante!
La musica che fa da sottofondo ai film muti mi è sempre piaciuta, anche questa è molto bella, per non parlare dell'eleganza dei movimenti degli attori.
Il cinema muto ha qualcosa di speciale, bello poi anche il fatto di creare un film muto all'interno di un film muto, quindi si vedono i retroscena e fa capire anche come a volte dietro la vita di un attore sotto i riflettori si nasconda solitudine e tristezza.
 
Alto