James, Henry - La bestia nella giungla

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giovaneholden

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Racconto breve scritto nel 1903,dal grande scrittore Henry James,maestro del non detto,del sottaciuto,narra del rapporto tra John Marcher e la sua amica May Bartram,da un ricordo di un incontro casuale avvenuto anni prima in Italia,i due riallacciano un rapporto di frequentazione che durerà tutta la vita.John è in attesa di un avvenimento che gli cambi la vita improvvisamente,come una bestia che balzi fuori dalla giungla e passa la sua esistenza alla ricerca di questa svolta,non accorgendosi che questa poteva essere l'amore che May provava per lui. Solo alla fine,sulla tomba di lei ha l'illuminazione che gli fa capire che aveva accanto il cambiamento possibile,ma perso nella sua ossessione non se ne era reso conto. Non è una lettura che scorra facilmente,a causa della sua cripticità,dell'apparente fatto che non avvenga nulla,ma è parimenti incisivo e appassionato,ti rimane dentro anche se all'inizio pare non aver lasciato traccia alcuna. Interessante il dato biografico dell'autore che non si sposò mai e del quale è totalmente sconosciuto il suo rapporto con le donne,come il protagonista del racconto.
 
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Minerva6

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Lo sto ancora leggendo,ma non ho resistito a postare le mie prime impressioni.
E' un altro racconto nell'edizione dei famosi libricini de Il sole 24 ore.

Trampolino di lancio per la mia conoscenza di James (anche se avevo visto la trasposizione cinematografica di Ritratto di signora,non credo che faccia testo),mi ha fatto venire voglia di leggerlo la parte iniziale della trama riportata: John Marcher attende un evento che dia una svolta alla sua vita.E siccome anche io lo sto ancora attendendo,mi sono detta che era il caso di saperne di più :wink:.
Mi sta parecchio affascinando e se continua così leggerò di certo altro di questo autore.

Intanto inizio con un po' di citazioni sottolineate:

Ciò che ci salva,vedete,è che noi rientriamo a perfezione in un modello molto comune: quello di un uomo e di una donna che hanno fatto della loro amicizia una consuetudine quotidiana - o quasi - della quale,alla fine,non sanno più fare a meno.

Quella dote che hanno le donne,quando le appassiona qualcosa,di scoprire negli altri cose che essi stessi non riescono a scoprire.I nervi,i sensi,la fantasia delle donne,sono autentici organi conduttori e rivelatori...

Si era sempre guardato bene dal considerare la sua vita come un fallimento fin tanto che aveva dovuto attendere la comparsa dell'evento che avrebbe potuto farne un successo.
 
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Minerva6

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La morale del racconto è che stare in attesa di un evento che possa cambiarci la vita non sempre è l'ideale perchè potrebbe verificarsi sotto i nostri occhi senza che neppure ce ne accorgiamo e soprattutto sottovalutando l'importanza di persone rilevanti per noi.
Il non aver saputo riconoscere l'amore infatti è stato l'errore del protagonista.Ma anche se l'avesse fatto,sarebbe stato comunque a senso unico,visto il suo palese egocentrismo.
La particolarità del racconto sta invece nella descrizione di un evento di cui il lettore si rende conto da subito ma fino alla fine spera o teme che la situazione possa cambiare.Teme se è diventato un po' cinico come me e non ama più tanto il lieto fine,mentre spera se è ancora sentimentale e vorrebbe far trionfare l'amore.
Io comunque ho saputo apprezzare questa singolare storia d'amore più della narrazione di una vera storia d'amore vissuta perchè sono in una fase in cui l'happy end non sempre lo preferisco.E poi io,pur essendo accoppiata,conservo in me un'anima da zitella che mi ha permesso di capire il comportamento di John :wink:.
 
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