Dopo aver letto "Molto forte, incredibilmente vicino" dello stesso autore, fin da quando ho sfogliato le prime pagine di questo romanzo mi sono aspettata una narrazione estremamente evocativa e originale, ma non semplice. E così è stato.
I tre diversi piani attraverso i quali si snoda la trama del libro risultano di più facile comprensione man mano che la lettura procede, e riescono ad attirare il lettore grazie ad alcuni passi veramente profondi frammisti ad altri davvero esilaranti, in cui la risata, o meglio il sorriso, nasce dalle scelte linguistiche di Foer, a dir poco azzeccate!!!
Le parti del libro narrate da Alex, il ragazzino traduttore che accompagna Johnatan lungo il suo viaggio e che studia l'inglese come seconda lingua, sono infatti ricche di strafalcioni lessicali, che a me hanno fatto pensare alle traduzioni dei compiti di scuola, letteralmente eseguite dai vocabolari.
Questo libro, inoltre, ha il pregio di trattare incidentalmente il tema dell'Olocausto in maniera delicata, ma pregna di significato, inducendo a riflettere seriamente sulle decisioni spesso drammatiche che l'istinto di sopravvivenza ci spinge a prendere, anche a discapito delle vite altrui, per poi farci tormentare per sempre dai sensi di colpa.
Anche se alcuni elementi della vicenda volutamente rimangono nella penna dell'autore, posso dire di essermi sentita anch'io un pò più "illuminata" quando sono arrivata all'ultima pagina di questo libro!!!
Consigliato!! A tratti divertente, a tratti profondo, comunque unico!!!