La letteratura italiana e l'unità italiana.

Costantino

New member
Esistono diverse movizioni e partiti di separatismo e nazionalismo in Italia.
Lega Nord...poi veneti che non si sentono italiani, siciliani che si sentono solo siciliani..e cosi via.
No credo di aver diritto di giudicare o imporre il mio opinione. Ma per quel che ruguarda la letteratura...
Per esempio, non sono sicuro che talente di Walter Scott si scoprisse in Scozia indipendente... o talente di Gogol' nello stato di Ucraina.
Ma anche il talente di siciliani Pirandello e Sciasca, napoletano Rea, romano Moravia ed altri autori che descrivevano i posti nativi non si sarebbe scoperto così splendido, se avessero vissuto nei stati indipendenti, stati delle letterature separate e diverse. Si puo aggiungere anche Manzoni, perche quando liu ha scritto "I Promessi sposi" gia erano cominciate le lotte per Risorgimento...Gia esisteva uno spazio culturale italiano.
Italia unita vuol dire anche la letteratura ricca, notevole, che ha grandi possibilita di sviluppo, letteratura con importanza mondiale.
 
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Costantino

New member
E... cari miei...))) possibile cha scriva in italiano cosi male, che tutti leggono ma nessuno risponde?))
facciamo cosi, imparerò italiano meglio e poi tornerò:)
spero che ci vedremo ancora:)
 

Valentina Bellucci

La Collezionista di Sogni
Sono pienamente d'accordo con te quando dici: letteratura con importanza mondiale.
L'Italia, unita o non, è da sempre stata uno Stato con molta inclinazione artistica, e non solo per quanto riguarda la letteratura. In molti altri campi, come la musica, l'architettura, la pittura, il teatro.
Certamente, più unita è, e più questo talento emerge e viene riconosciuto. Ma ciò che davvero rende unita una Nazione, non credo siano tanto le leggi che governano lo Stato, ma quanto gli ideali, la morale e i modi di pensare, che alla fin fine in Italia, dal nord al sud sono gli stessi.:wink:
Se poi pensiamo al sottolineare la regione di provenienza... beh, non posso dare torto a nessuno, sono italiana certo! e anche molto nazionalista. Però resto toscana di nascita!!! :mrgreen:
 

Max P

Dreamer Member
Non credo che si possa dire se con confini e unità diversi si avrebbe avuto ugualmente o meno i grandi artisti che hanno onorato una nazione. Alla fine penso che, oltre ad una grande ricchezza interiore innata in certe persone, una buona fetta di importanza abbia anche l’ambiente sociale che circonda tali persone, e l’ambiente sociale è ovviamente influenzato e modificato anche radicalmente da cose come confini, leggi ed unità vere o presunte. Prima di chiedersi se Pirandello sarebbe esistito come artista in una Sicilia stato indipendente separato dall’Italia, o in una Sicilia unita e conformata al resto dell’Italia, bisognerebbe chiedersi come sarebbe stata questa Sicilia, e se avrebbe influenzato allo stesso modo Pirandello, o anche più semplicemente se gli avesse permesso di crescere culturalmente, studiare, ed esprimersi. Quel che penso è che indipendentemente dalla conformazione di uno stato, avremo sempre degli artisti perché nascono sempre persone, grazie a Dio, dotate di una spiccata profondità e di un bisogno di esprimerla, la differenza è che a secondo dell’ambiente in cui nascono ne emerge uno anziché un altro, ma qualcuno emerge comunque. Quel che invece sarebbe essenziale è dare risorse alla cultura in modo che possa nascere il numero maggiore di artisti, ma si sa, la cultura rende liberi, perciò a chi comanda non conviene un paese acculturato.
 

Holly Golightly

New member
Io per ricollegarmi a questo discorso ti farei una serie di esempi che precedono l'unità d'Italia: Dante Alighieri si considera un fiorentino ed è a tutti gli effetti un fiorentino, sebbene noi adesso lo studiamo nei libri di "letteratura italiana". Francesco Petrarca, che ha avuto molta più fama di Dante prima del Romanticismo, ha influenzato una serie di autori che noi consideriamo italiani ma che all'epoca non vivevano in un'italia unita. Ugo Foscolo non era madrelingua: ha imparato l'italiano in un secondo momento. Ludovico Ariosto ha scelto di riscrivere l'Orlando Furioso secondo le norme dettate da Pietro Bembo nelle Prose della volgar lingua (per farla breve, un dialogo in cui viene "fissato il canone" della lingua letteraria "italiana", cioè vengono posti degli esempi da imitare: Petrarca per la poesia, Boccaccio per la prosa).
Questa "lingua letteraria", sebbene con i dovuti regionalismi, è comune a tutta l'Italia (Manzoni stesso, molto più tardi, "sciacqua i panni nell'Arno").
Sebbene l'Italia sia stata unificata come Nazione soltanto nel 1861, l'idea culturale d'Italia è molto più vecchia. Tutti gli autori pre-unitari (e parliamo di secoli e secoli di letteratura) avevano delle loro piccole realtà, va considerato anche questo...
Io non so "cosa sarebbe successo se...", però sappiamo con certezza che nonostante la divisione in tanti piccoli stati dell'italia pre-unitaria non ha impedito l'esistenza di una letteratura unitaria...
 
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