Matsuoka, Takashi – Nube di passeri

Max P

Dreamer Member
Dalla sua finestra nel palazzo della Gru Silenziosa, il nobile Genji osserva le navi da guerra occidentali nel porto di Edo, l’odierna Tokyo. Silenziosa, gli giunge alle spalle la dama che con lui divide il letto e il cuore, Armonia di Mezzanotte, la geisha più bella della città. Stanno aspettando alcuni missionari americani, ma soprattutto attendono l’avverarsi di una profezia. Nel Giappone feudale del 1861, il piccolo clan Okumichi viene infatti trattato con un rispetto particolare proprio perché in ogni generazione uno dei suoi membri ha il dono della preveggenza, un dono che a chi lo possiede sembra piuttosto una maledizione. Queste visioni, infatti, hanno già portato il nobile Shigeru a sterminare la sua famiglia e ora incombono sull’unico sopravvissuto al massacro, Genji, che ha appena ereditato il lontano castello Nube di Passeri. Il giovane si rivela un vero enigma per i suoi avversari: è lo sprovveduto sentimentale che sembra o la sua raffinata bellezza nasconde una mente affilata e letale? Se lo chiede anche Armonia di Mezzanotte, che ha troppe virtù guerriere per non essere una ninja, ha frequentazioni troppo sospette per non essere un agente segreto, un passato troppo misterioso per non essere…Sullo sfondo di un impero insanguinato dalle lotte fra i temibili eserciti di samurai e disorientato dall’incontro con l’Occidente, si snoda una storia di amore e morte struggente e sensuale. Un romanzo con un caleidoscopio di piani narrativi che trasportano il lettore avanti e indietro nello spazio e nel tempo, e con personaggi le cui azioni e reazioni costituiscono un intreccio avvincente come pochi, che mescola sapientemente l’azione di La trigre e il dragone con lo scavo psicologico di Ragione e sentimento.

Considerando che si tratta del suo primo libro direi che gli è riuscito davvero bene . Mi ha colpito soprattutto lo stile di narrazione leggero che crea una lettura che cattura nonostante, a ben pensarci, non ci siano scene mozzafiato o colpi di scena eccezionali. Questo penso sia ciò che caratterizza di più questo romanzo: tocca vari punti in maniera indiretta, semplicemente mostrandoli egregiamente attraverso le vicende ed i personaggi, lasciando le riflessioni tutte al lettore. Tutto viene raccontato in maniera soft, non superficiale però, e si ha sempre la sensazione che la storia continui a proseguire, senza interruzioni. Persino i flash back con cui descrive il passato dei personaggi, e spiega pian piano come questi sono finiti in quel frangente, non interrompono la trama, spostando il lettore nel passato in maniera così lieve che non si ha la sensazione di fermarsi, di dover attendere per vedere proseguire la storia attuale.
La trama non è per nulla banale o scontata, ma articolata come lo è la società in cui i personaggi si muovono, e persino l’elemento fantasioso della preveggenza non cade nell’inverosimile rovinando l’atmosfera reale del romanzo (premetto che conosco poco e niente del Giappone medievale ed odierno, quindi non so giudicare quanto il contesto storico e l’ambiente siano effettivamente reali).
Altra cosa che impregna tutto il libro pur rimanendo di sottofondo, è l’incontro scontro delle due civiltà, giapponese e occidentale, e la sensazione che si stia chiudendo un epoca, quella dei samurai, non mancando di mostrare come entrambe vedano l’altra civiltà barbara e incomprensibile, non riconoscendo così di commettere lo stesso errore: troppo orgoglio e pregiudizio nel loro modo di vivere.
Anche i personaggi sono ben costruiti, non banali, e molto piacevoli nei loro drammi personali, costituendo la nervatura del libro, più delle vicende che si raccontano, con Genji come apice, che si distingue da tutti con la sua intelligenza ed ironica umiltà.
Un libro che consiglio decisamente.
 
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