Coe, Jonathan - Donna per caso

velmez

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Donna per caso è il primo romanzo dello scrittore inglese Jonathan Coe, pubblicato nel 1987.

Il romanzo è composto di dieci brevi capitoli e descrive la vita di Maria attraverso la voce di un narratore onnisciente. I fatti muovono dall'infanzia passata con i genitori, passando per il college, il travagliato matrimonio, la convivenza con l'amica Sarah per approdare alla vita solitaria a Chester, dove Maria spera di rifugiarsi dal mondo e dal contatto con qualsiasi persona l'abbia sfiorata nel corso della sua vita. Lo stile narrativo è disincantato e ironico, trasmette il lucido cinismo con cui Maria è solita osservare la banalità dei comportamenti umani.

Un romanzo un po' più semplice e intrigato dell'ultimo Coe. Un ottima lettura per avvicinarsi allo scrittore: leggero e scorrevole, ma non eccezionale.
 

Minerva6

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Ce l'ho in wishlist,insieme a La pioggia prima che cada,gli unici 2 che mi mancano di Coe.
 

isola74

Lonely member
Primo e unico romanzo di Coe che ho letto,. molti anni fa ormai... non mi piacque e per questo mi sono fermata al primo:)
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Ho appena finito di leggerlo.
Ovviamente non è come i romanzi successivi,ma non è neppure tanto male.
Ho notato che già dall'inizio in Coe ricorre il tema dell'omosessualità e i riferimenti all'Italia.
La protagonista a tratti fa pena e ti dispiace per la sua sfortunata condizione,ma a tratti fa anche rabbia per come si comporta.
Le persone che conosce nel corso della sua vita sono davvero stravaganti,soprattutto le sue "amiche" (tra virgolette perchè in realtà non sono affatto vere amiche).Ma pure gli uomini sono alquanto strani.Come d'altronde lo è Maria stessa.
Insomma,un romanzo strano che probabilmente se avessi letto per primo mi avrebbe fatto perdere l'opportunità di conoscere un grande scrittore che apprezzo molto.

Ecco alcune citazioni:
Tutti noi abbiamo i nostri ricordi,li coltiviamo e diamo loro la forma più consona alle nostre esigenze.Facciamo alcune cose semplicemente perchè,un giorno -magari anche il giorno dopo- ci piacerà ricordare di averle fatte.
Non c'è nulla di più piacevole dell'attesa della felicità...la felicità in sé avesse ben poco significato in relazione al tempo trascorso nel pregustarla o nel ricordarla.
Per qualche motivo è molto più carino sentirsi annoiati,o indifferenti,o privi di emozioni e pensare: Tra qualche minuto,o tra qualche minuto,o tra qualche giorno,o tra qualche settimana sarò felice,piuttosto che essere felici e sapere,anche se inconsciamente,che il prossimo cambiamento emozionale sarà un allontanamento dalla felicità.
Le parole sono piccole bastarde ingannevoli che molto raramente dicono ciò che uno vuole davvero che dicano...
 
Ultima modifica:

gamine2612

Together for ever
:? Sono d'accordo è alquanto strano.
Diverso da La banda dei Brocchi o La casa del sonno.
Maria è una ragazza così apatica e incomprensibile che sono andata avanti cercando un cambiamento, una svolta che non ho trovato.
 
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