Lowry, Lois - Il Messaggero. Messenger

cla86

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“Il Messaggero. Messenger” è il terzo romanzo della serie di Lois Lowry, iniziata con “The Giver. Il Donatore”, che è così composta:

1. The Giver. Il Donatore
2. La rivincita. Gathering Blue
3. Il Messaggero. Messenger
4. Son (che uscirà il 2 ottobre in inglese)

In “Il Messaggero” ritroviamo Matt, ora Matty, e colui che in questo volume viene chiamato “il Veggente”, entrambi incontrati in “La rivincita”.
I due ora vivono al Villaggio, dove tutte le persone, sia quelle sane, che quelle con qualche difetto, deficit o imperfezione, vengono accolte e vivono in pace, aiutandosi l' un l' altro. Qui Matty e il Veggente hanno instaurato uno stile di vita tranquillo e pacifico da ormai sei anni. Ma c'è qualcosa che sta cambiando il Villaggio ed i suoi abitanti. Infatti in questo romanzo avviene una sorta di processo inverso, in quanto le società incontrate nei due volumi precedenti sembrano cambiare e modificarsi in meglio, diventando meno rigide, mentre in quella qui presente, che inizialmente sembrava quasi utopica, iniziano ad insinuarsi egoismo ed intolleranza.
Inoltre, come Jonas e Kira, protagonisti rispettivamente di “The Giver” e di “La rivincita”, anche Matty ha una particolare capacità, un dono speciale che lo spaventa e che scoprirà poco a poco.
Proprio Jonas, ora diventato il Capo del Villaggio, e Kira, ricompaiono in questo romanzo, che fa anche da unione tra i due libri precedenti e fa assumere ad essi nuovi significati.
Per me è stato bellissimo ritrovare questi personaggi, alcuni anche in modi che non mi aspettavo, mi ha coinvolto molto di più nella storia, proprio per il fatto che sono personaggi già conosciuti. È bello vedere gli sviluppi delle loro vicende ed i cambiamenti che hanno subito.
L' atmosfera è simile a quella dei primi due volumi, c'è sempre qualcosa di misterioso, segreto, nascosto e strano, si sa e si capisce che c'è, ma non si comprende immediatamente o con chiarezza di cosa si tratti. Questo dà un senso di incertezza ed aumenta la curiosità di capire cosa stia effettivamente succedendo, in questo caso, al Villaggio.
Ho trovato quel qualcosa in più per essere definitivamente coinvolta nella storia e per comprenderla quasi completamente. Anche se ancora non c'è un senso di conclusione, in generale, pensando ai tre libri insieme, grazie in particolare a questo, c'è un senso di completezza e di una storia unica. Inoltre, cosa che nei volumi precedenti mancava, c'è anche un po' di amore, che non fa mai male.
La parte finale è abbastanza angosciante e sono felice di aver letto questo libro sapendo che ce ne sarà un altro e che quindi non è questa la conclusione della serie. Penso che ci sia ancora molto da poter dire su questa vicenda.
 

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
Ehm, ho letto cose buonisime di questa serie di romanzi, però leggo sia un romanzo per ragazzi! Sbaglio? Tra l'altro uscirà una serie di film tratto dalla saga, novello Harry Potter? :)
 

lupa 11

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Lois Lowry - Il messaggero

Ciao a tutti, volevo parlarvi della mia ultima lettura, stavolta si tratta del terzo libro della saga di genere distopico della di Lowry incominciata con il bellissimo libro "The
giver - Il donatore" e poi proseguita con "Gathering Blue - La
rivincita".

Il Messaggero
di Lois Lowry


Editore: Giunti (Collana Y)
Pagine: 208
Prezzo: € 14,50
Data di pubblicazione: 8 Febbraio 2012

Trama:
In una realtà futura segnata da “forme di governo spietate, punizioni atroci, inguaribile povertà o falso benessere”, i difetti fisici sono puniti con la pena di morte. Ma nel Villaggio in cui Matty abita anche gli ultimi della scala sociale sono accolti e tenuti in grande considerazione. La comunità è gestita dal Capo, una versione adulta del Jonas di The Giver – Il Donatore. Matty lavora per il Veggente, un vecchio cieco che lo ha aiutato a maturare. Ma adesso qualcosa sta cambiando, i rifugiati improvvisamente non sono più i benvenuti al Villaggio e gli abitanti stanno diventando vanesi e ottusi. A Matty, uno dei pochi capaci di districarsi nella fitta Foresta che circonda il Villaggio, viene affidato il compito di portare il messaggio del drammatico cambiamento ai paesi vicini. Purtroppo la Foresta, animata ora da una forza oscura, si rivolta contro di lui e Matty si trova a fronteggiare il pericolo armato solo di un nuovo potere, che ancora non riesce completamente a comprendere.
Un’allegoria spietata dell’animo umano e della nostra società, che conclude la trilogia profonda e provocatoria di Lois Lowry.

Dirigendosi verso il sentiero che conduceva nella Foresta ai margini del Villaggio, Matty prese una via traversa che lo fece passare dalla casa del maestro di scuola,
un uomo di buon cuore con la faccia coperta per metà da una grossa macchia rossa, una voglia. Quando Matty era ancora nuovo al Villaggio, gli era capitato spesso di fissare quell’uomo perché non aveva mai visto nessuno con una macchia simile. Nel posto da dove Matty veniva certi difetti non erano ammessi. Si condannavano a morte le persone per molto meno.
Nel primo libro abbiamo conosciuto Jonas, un dodicenne che viveva in un mondo "perfetto", dove non esistevano colori, cambiamenti, sentimenti, emozioni e scelte. Alla "Cerimonia dei Dodici", ovvero una cerimonia dove ai dodicenni veniva assegnata una professione che non potevano ne scegliere e ne rifiutare, Jonas riceve il ruolo del Donatore, ovvero sarebbe stato l'unico del villaggio a conoscere la vita prima dell'avvento della loro attuale società, quindi dei sentimenti e sarebbe venuto a conoscenza anche di tutto quello che di orribile la società effettua ma della quale tiene tutti all'oscuro, come l'uccisione dei bambini nati con delle piccole deformità o dei malati o degli anziani, non più utili a nessuno.

In Gathering Blue, invece, abbiamo fatto la conoscenza di Kira, una ragazza zoppa che vive in un villaggio sottosviluppato e violento dove le persone malate o con difetti fisici sono considerate inutili. Kira si opporrà con tutte le sue forze alla società e invece di scappare deciderà di rimanere al proprio villaggio cercando di cambiare le persone che ci vivono un po' alla volta dall'interno.

Il terzo libro della trilogia, invece, parla di Matty, un ragazzo di un villaggio che accoglie tutti coloro che, in qualche modo, fuggono dalle città dove verrebbero uccisi per povertà o per i loro difetti fisici. Il villaggio di Matty è una specie di porto franco che accoglie tutti benevolmente, ma da qualche tempo tutto sta cambiando. Gli abitanti del villeggio iniziano a diventare sempre più egoisti e vogliono chiudere le porte della loro città a chi va da loro in cerca di rifugio. Anche la Foresta che si trova nei pressi del Villaggio diventa sempre più ostile e inizia a uccidere tutti coloro che l'attraversano.
Una volta adulti i ragazzi del villaggio ricevono il proprio nome in base al ruolo che svolgono per la società, e Matty, che ama avventurarsi nella foresta per portare dei messaggi, spera che il nome che gli sarà affidato sia "Il Messaggero". Dopo la decisione degli abitanti del Villaggio di chiudere la città ai nuovi arrivati, Matty decide di avventurarsi nella foresta per portare il messaggio e per riportare al villaggio la figlia del'uomo cieco che gli fa da padre e da mentore, ovvero Kira, la protagonista del secondo libro della serie, ma sperimenterà l'ostilità sempre più grande della Foresta e dovrà far ricorso a tutta la sua buona volontà e ai suoi poteri sovrannaturali per salvare Kira da una morte certa.

I libri di questa saga non sono legati, possono anche essere letti separatamente, infatti the Giver e Gathering Blue non hanno nessun punto in comune. Solo nel terzo libro ritroviamo un personaggio di un libro precedente ma non è affatto legato ai capitoli precedenti della saga. In questi tre libri l'autrice ci mostra tre mondi distopici che sono tre vie di approccio della società, dalla prima che è quella paradossalmente "perfetta", dove non ci sono sentimenti e gli eccessi che ne derivano, a quella violenta del secondo libro, per arrivare all'ultima società, quella che rappresenta la via di mezzo, ma che, non per questo, è la migliore.

Quello che mi piace dei libri della Lowry è la capacità di rappresentare i pregi e difetti della nostra società, portandoci a riflettere nella lettura dei suoi mondi distopici e surreali, ma in qualche modo così vivi e simili al nostro, guardandoli con gli occhi dei protagonisti che riescono a vedere gli errori della propria società e si oppongono a tutto ciò, portando nel lettore la speranza che tutto, un giorno, possa cambiare e divenire davvero migliore, non senza sacrifici e impegno, ovviamente.

Il terzo libro della saga è carino e pone molti punti di riflessione, come tutti i libri di questa saga, anche se l'autrice non è riuscita, come nei precedenti, a coinvolgermi emotivamente, la fine sembra un po' affrettata e buttata lì.
Il mio libro preferito della saga rimarrà sempre il primo.
 
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