Gogol', Nicolaj - Taràs Bul'ba

Spilla

Well-known member
Cito da IBS:
Un Gogol privo della sua consueta ironia che deforma la realtà, crea qui un affresco epico della forza e volontà del popolo cosacco che combatte indomito contro ebrei e polacchi. Da tutta la narrazione emerge la primitiva, selvaggia natura di questo popolo, la sua natura incoercibile, la sua vitalità sfrenata. Sullo sfondo di una natura ora terribile ora bellissima, le scene si susseguono con elementare e immediata potenza; difficilmente il lettore, preso dagli eventi incalzanti, dimenticherà la forza con cui sono descritte.


Una strana epopea di guerra, in cui non si intravede giudizio da parte del suo autore. I cosacchi non sono buoni né cattivi, solo feroci, combattono come noi respiriamo, perché questa è la loro vita. Hanno un rudimentale ma potentissimo codice d'onore, e squarciar i corpi dei nemici vinti o farli spappolare trainati da cavalli in corsa per loro è un aspetto qualificante dell'essere grandi guerrieri. Taràs Bul'ba è uno strano tipo di padre orgoglioso, che si affretta a mandare i propri figli al macello senza un pensiero al mondo se non quello dell'onore del suo distaccamento cosacco.

Non so se si possa amare questo libro, ma certo esso offre un tentativo di ricostruire una mentalità, quella dei cosacchi del Dnepr nel XVI secolo, in maniera apparentemente rigorosa.
 

SALLY

New member
Finito ora di leggere questo breve racconto,breve ma coinvolgente...Taras è un uomo arrogante,despota,insopportabile...ma non si può fare a meno di parteggiare per lui e i suoi cosacchi,irruenti,forti,feroci,indomiti e veloci come il vento della loro steppa,descritta cosi bene,uomini liberi (non ancora al servizio dello Zar) e con un codice d'onore altissimo.

«E allora, signori,» gridò Taras, rivolgendosi ai kuren' superstiti, «avete ancora polvere nelle fischette? E' pur sempre affilato il taglio delle sciabole? Non s'è indebolita la forza cosacca? Non si sono ancora piegati i cosacchi?»
«C'è ancora abbastanza polvere, babbo, nelle fiaschette; le sciabole tagliano ancora, non si è affievolita la forza cosacca, i cosacchi non si piegano ancora!»
....direi che parecchio è concentrato in questo modo di rapportarsi alla vita,alla morte e alla guerra.
Mi è piaciuto molto,Gogol riesce a trascinare il lettore in questa epica storia russa.
 

maurizio mos

New member
E' un libro che avevo letto da ragazzo e che ho riletto recentemente.
Per me è un bel libro, che non vuole trasmettere niente, solo la vita e la morte di un Cosacco che prima ancora di essere padre è "Cosacco", cioè un guerriero libero che trova nella sua gente e nella fede le ragioni di vita. Un quadro quasi epico eppure semplice, a volte con toni di favola russa eppure reale e concreto.
Confesserò che a me questo rozzo ma leale Taras piace: ha una rettitudine, una fedeltà al suo codice d'onore (dei Cosacchi) e alla sua gente ammirevole e giusta
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Sicuramente lascia sconcertati questo guerriero che antepone "l'orgoglio cosacco" a tutto il resto, e che rinnega tutto ciò che non dà la giusta importanza a quest'ultimo o che addirittura lo tradisce, compresi gli affetti familiari; non posso dire di avere realmente parteggiato per lui né per nessun altro, ma non posso negare che la sua lealtà e coerenza (sempre viste all'interno di un contesto che oggi può sembrare assurdo) me l'abbiano reso simpatico. Strana immagine, oggigiorno, quella degli uomini cosacchi che non pensano ad altro che alla guerra e (nelle pause, naturalmente) alle gozzoviglie, triste destino quello delle donne che restavano in casa a piangere i loro cari e, spesso, a morire di fame senza godere dell'immenso piacere delle battaglie e delle ubriacature :mrgreen:
Non so bene se mi sia piaciuto o no, sicuramente è particolare ma non è il mio genere per via dell'eccesso di descrizioni di battaglie.
 
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