Alvaro, Corrado - Gente in Aspromonte

Dorylis

Fantastic Member
Gente in Aspromonte è una raccolta di tredici racconti di Corrado Alvaro, considerata tra le più alte espressioni della letteratura meridionalistica e tra le più significative del nuovo realismo del Novecento. Questo romanzo testimonia la durezza della vita dei pastori d'Aspromonte a inizio Novecento.
E' molto evocativo, la descrizione di un paesaggio aspro e impervio pare coincidere con le asperità della vita di tutti i giorni che si trovano ad affrontare questi personaggi umili e poverissimi. Lo stile è strascicato, quasi spezzato e si regge soprattutto sulla potenza dell'immagine.
Indubbiamente il racconto più bello è quello che dà il titolo all'intera raccolta! Consigliato, a tratti mi ha ricordato lo stile di Vittorini! :)
 
Ci sono tutti i personaggi del meridionalismo in questi racconti. C'è il galantuomo nullafacente che ha rubato le terre del demanio grazie a garibaldi e s'è ingrassato ancor di più; c'è il pezzente che arranca in terre una volta demaniali, ora del signore parassita, in una condizione simile a quella delle bestie, c'è il contadino trasformatosi in brigante che con un'azione violenta tenta di redimersi e redimere i pezzenti; c'è l'emigrante che muore di fame ed è tentato dalle male azioni; c'è l'emigrante che forse ha trovato la sua fortuna.

Un mondo rurale, duro, che la scrittura di Alvaro delinea con feroce precisione.


« Cosa intende per nazione, signor Ministro? Una massa di infelici? Piantiamo grano ma non mangiamo pane bianco. Coltiviamo la vite, ma non beviamo il vino. Alleviamo animali, ma non mangiamo carne. Ciò nonostante voi ci consigliate di non abbandonare la nostra Patria. Ma è una Patria la terra dove non si riesce a vivere del proprio lavoro? »
(Risposta di un emigrante italiano ad un ministro italiano, sec. XIX, riportata da Costantino Ianni - Homens sem paz, Civilização Brasileira, 1972, ed esposta nel Memoriale dell'immigrato di San Paolo)
 
Alto