L'ultimo anno della vita di Tolstoj, dalla tenuta di Jasnaja Poljana, dove cerca di concretizzare il suo pensiero filosofico, religioso e politico, cristiano, pacifista, egualitario e non violento, una vita austera, essenziale e a contatto con la natura. Accanto a lui la moglie Sofja, che cercherà in tutti i modi di difendere gli interessi economici della famiglia contro il pensatore Chertkov, grande amico dello scrittore, che voleva che tutti i diritti andassero dopo la morte al popolo russo. Per poter allontanarsi dall'influenza della moglie Tolstoj scapperà di notte in treno, ammalatosi morirà dopo una ventina di giorni in un paese lungo la ferrovia. Vicini a sè avrà il medico amico, Chertkov, una figlia e il suo segretario personale, che scriverà poi un libro su quell'ultimo periodo a cui è ispirato il film. Alla moglie sarà permesso vederlo solo negli ultimi istanti.
La storia è affascinante ed interessante, gli attori sono tutti bravi ma la regia è piatta. Un po per colpa di una sceneggiatura un po' saltellante che rende le var parti della storia poco amalgamate tra loro, un po' perchè il regista sceglie di dirigere in modo un po' spento, senza nessun guizzo d'autore. La vita di Tolstoj e lui stesso sono però un soggetto unico. Per qualsiasi lettore e in particolare per chi ama questo gigante del pensiero e della letteratura rimane un film da consigliare.
La storia è affascinante ed interessante, gli attori sono tutti bravi ma la regia è piatta. Un po per colpa di una sceneggiatura un po' saltellante che rende le var parti della storia poco amalgamate tra loro, un po' perchè il regista sceglie di dirigere in modo un po' spento, senza nessun guizzo d'autore. La vita di Tolstoj e lui stesso sono però un soggetto unico. Per qualsiasi lettore e in particolare per chi ama questo gigante del pensiero e della letteratura rimane un film da consigliare.