Bolt, Usain - Questo sono io

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Amelia Member
E’ un libro, questo, che corre leggero e veloce come il suo protagonista e voce narrante, il recordman giamaicano Usain Bolt (“Questo sono io”, Dalai Editore, 15 euro) . E’, soprattutto, la storia di un giovanissimo talento grezzo, come si definisce lo stesso Bolt, che sta diventando, giorno dopo giorno, un diamante ad altissima caratura; che ha impresso nel suo nome (bolt in inglese significa fulmine, lampo) il suo destino di atleta. VJ, questo il nome con il quale amici e famiglia lo chiamano (in Giamaica tutti hanno un soprannome), ha un’infanzia all’insegna dell’iperattività: non sta mai fermo ed è portato per tutti gli sport. Dal calcio al cricket, approda infine alla corsa, dove dimostra da subito doti innate: l’alta statura (1.86 mt), che lo penalizza nelle partenze e lo costringe ad una preparazione molto più tecnica di quella tipica degli sprinter, è la sua forza, perché gli regala una falcata più ampia di chiunque altro. Correndo come il vento, apparentemente senza sforzo, macina record su record: dai campionati mondiali juniores 2004 fino alla consacrazione come uomo più veloce del mondo alle Olimpiadi 2008 di Pechino, dove sbriciola i primati sui 100 e 200 mt piani e vince la medaglia d’oro, con la sua squadra, nella staffetta 4x100. Lo circondano persone, amici, familiari, che hanno voluto contribuire a questa biografia con un breve ritratto del ‘loro’ Usain: ne emerge la figura di un ragazzo sempre allegro, socievole e rispettoso, che non è stato cambiato dal suo successo planetario e che continua a vivere la vita nel modo più normale possibile. E fino a qui la sua storia di atleta. Ma Bolt è innanzitutto un ragazzo di 25 anni, che vuole sì primeggiare nella sua disciplina, ma che, prima ancora, desidera godersi la sua giovane età. Non fa mistero della sua passione per le feste, per la musica dance hall, per le auto potenti, per i bocconcini di pollo, per il gioco del domino; non nasconde il fatto che gli allenamenti spesso gli pesino e che sì, potrebbe dare molto di più, se davvero si impegnasse intensivamente. Dove potrà arrivare, dunque, questo atleta, veloce proprio come un “lightening bolt”, il lampo che polverizza avversari e record olimpici? Lontano, di certo. Per ora lo attende Londra 2012… la sua corsa continua!
 
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