De Sica, Vittorio - Una breve vacanza

elisa

Motherator
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Clara è un'operaia calabrese trapiantata a Milano, sposata con tre figli, che conduce una vita di lavoro e sacrifici anche perchè è l'unica che lavora e deve pure badare alla suocera e al cognato, quando si scopre malata di tubercolosi viene mandata dai medici in un sanatorio a Sondalo, in Valtellina. In ospedale Clara riscopre la propria individualità, a contatto con le altre degenti prende coscienza della sua condizione di donna e dei suoi diritti. Può pensare finalmente a sè stessa fino ad avere una fugace relazione con un paziente che aveva conosciuto a Milano. Rifiorisce e guarisce e il rientro a casa sarà mesto e pieno di nostalgia per la "breve vacanza" trascorsa.

Penultimo film del regista, anche questo com Il viaggio tratta l'argoomento della malattia e della morte. Non è un film molto apprezzato ma invece lo ritengo un ottimo film, a partire dall'interpretazione di Florinda Bolkan, che disegna una Clara sconfitta ma che riesce a non lasciarsi andare alla deriva. L'ambientazione è superba, girato in mezzo alle montagne e alla neve, è indubbiamente un melodramma ma di alto livello.
 

maurizio mos

New member
Credo che il fascino, il punto cruciale del film sia il ritorno a casa, il rientro tra le mura e le abitudini quotidiane alle quali, pare pensare De Sica, non si può sfuggire perché al di là dei sogni, della "breve vacanza" appunto incombono i problemi del quotidiano, economici, interpersonali. Il vivere comune insomma, che schiaccia non solo le donne, non solo la protagonista ma in fondo tutti noi, prigionieri più o meno consapevoli di una realtà spesso non voluta, a volte costruita inconsapevolmente o per pigrizia, per opportunismo, e altre volte che scopriamo inprovvisamente intorno a noi che non l'abbiamo voluta, cercata, capita.
Così a volte ci troviamo con Tenco a renderci conto che i sogni sono ancora sogni e l'avvenire ormai quasi passato
 
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