Qual è, secondo voi, la poesia più bella di sempre?

Zaccone

New member
Non so se esiste già una discussione del genere, ma vorrei sapere qual è, a vostro parere, la poesia più bella di tutti i tempi.
Per me è L'Infinito di Giacomo Leopardi.
 

zanblue

Active member
La poesia più bella di sempre?
Non riesco a sceglierne una sola,é limitativo.Posso dire le 3 che amo di più:
"If " di Rudyard Kipling
"L'odio" di Szymborska Wislawa
"Temo un uomo di poche parole" di Emyli Dickinson
 
Anche io non riesco a sceglierne una sola, é limitativo cosi anche limitarsi a una sola dell'autore.
Posso dire gli autori che amo di più: Paul Verlaine, Tristan Corbière, Charles Baudelaire, Arthur Rimbaud e Stéphane Mallarmé. Di altro genere Saffo. :D
 
G

giovaneholden

Guest
Sono tante,ma Funeral Blues di Auden è straordinaria,struggente e lancinante al tempo stesso,eccola declamata nel film Quattro matrimoni e un funerale
 

Zaccone

New member
Avete scelto tutti poeti o dell'800 o del '900 (tranne Wisława Szymborska, morta da poco, e Saffo), i due secoli più vicini a noi. Chissà perché si tende sempre a scegliere personaggi letterari vicini a noi.
Io, invece, cerco sempre di allontanarmi dal presente: se si fanno le cose per autori, non posso non citare Dante, il poeta dei poeti, e Petrarca.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Ho sempre adorato Leopardi,in particolare Il sabato del villaggio,Il passero solitario e La quiete dopo la tempesta.

Ecco alcune parti che preferisco:

Questo di sette è il più gradito giorno,
pien di speme e di gioia:
diman tristezza e noia
recheran l'ore, ed al travaglio usato
ciascuno in suo pensier farà ritorno.

Godi, fanciullo mio; stato soave,
stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo'; ma la tua festa
ch'anco tardi a venir non ti sia grave.
(da Il sabato)


O natura cortese,
Son questi i doni tuoi,
Questi i diletti sono
Che tu porgi ai mortali. Uscir di pena
E' diletto fra noi.
Pene tu spargi a larga mano; il duolo
Spontaneo sorge: e di piacer, quel tanto
Che per mostro e miracolo talvolta
Nasce d'affanno, è gran guadagno. Umana
Prole cara agli eterni! assai felice
Se respirar ti lice
D'alcun dolor: beata
Se te d'ogni dolor morte risana.(
da La quiete)


Che parrà di tal voglia?
Che di quest'anni miei? che di me stesso?
Ahi pentirommi, e spesso,
Ma sconsolato, volgerommi indietro.
(da Il passero)
 

Valentina Bellucci

La Collezionista di Sogni
L'INFINITO DI LEOPARDI

Sempre caro mi fu quest'ermo colle,

e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.


ALLE FRONDE DEI SALICI - SALVATORE QUASIMODO

E come potevamo noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull'erba dura di ghiaccio, al lamento
d'agnello dei fanciuli, all'urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscilavano lievi al triste vento.


Queste sono tra quelle che preferico, ma aggiungerei:
"La pioggia nel pineto" di D'Annunzio;
"Ed è subito sera" - Quasimodo;
"X Agosto" di Pascoli;
"Pianto antico" di Carducci;
"A Zacinto" - "Alla sera" di Foscolo.

E tante di G. Ungaretti
- Veglia
- San Martino del Carso
- Soldati
- Allegria di naufragi
- Mattina
- Sentimento del tempo


:D



 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
"Pianto antico" mi ha fatto ritornare in mente l'esame di quinta elementare,l'imparai a memoria allora e ancora la ricordo tutta.
La maestra mi bloccò a metà (aveva capito che ero preparata) ed io ci rimasi male...volevo recitarla tutta.
Anche se è molto triste,mi è sempre piaciuta.

L'albero a cui tendevi
la pargoletta mano,
il verde melograno
da' bei vermigli fior,

nel muto orto solingo
rinverdì tutto or ora,
e giugno lo ristora
di luce e di calor.

Tu fior de la mia pianta
percossa e inaridita,
tu de l'inutil vita
estremo unico fior,

sei ne la terra fredda,
sei ne la terra negra
né il sol più ti rallegra
né ti risveglia amor.
 

elesupertramp

Active member
Anch'io non riesco a sceglierne solo una..e dopo gran pensare, quattro sono quelle che hanno superato le eliminatorie:

Tre poesie di guerra di Ungaretti ( chi non ne ricorda almeno gli ultimi versi che ho evidenziato in neretto?):

VEGLIA

(23 dicembre 1915)

Un’intera nottata
Buttato vicino
A un compagno
Massacrato
Con la bocca
Digrignata
Volta al plenilunio
Con la congestione
Delle sue mani
Penetrata
Nel mio silenzio
Ho scritto
Lettere piene d’amore
Non sono mai stato
Tanto
Attaccato alla vita
.

SONO UNA CREATURA

(5 agosto 1916)

Come questa pietra
Del S. Michele
Così fredda
Così dura
Così prosciugata
Così refrattaria
Così totalmente
Disanimata
Come questa pietra
È il mio pianto
Che non si vede
La morte
Si sconta
Vivendo
.

SAN MARTINO SUL CARSO

(27 agosto 1916)

Di queste case
Non è rimasto
Che qualche
Brandello di muro
Di tanti
Che mi corrispondevano
Non è rimasto
Neppure tanto
Ma nel cuore
Nessuna croce manca
È il mio cuore
Il paese più straziato


e infine una poesia tanto amata in questo forum, già oggetto di tanti commmenti,

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale del grande Montale
 

SALLY

New member
Difficile sceglierne una....le mie preferite sono già state dette,ma una no...

Il più bello dei mari

Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.


-- Nazim Hikmet
 

Mofos 4ever

New member
A ZACINTO
Nae più mai toccherò le sacre sponde
ove il mio corpo fanciulletto giiacque.
acinto mia,che te specchi nell'onde
del greco mar da cui vergine nacque

Venere, e fea quelle isole feconde
col suo primo sorriso, onde non tacque
le tue limpide nubi e le tue fronde
l'incinto verdo di colui che l'acque

cantò fatali, ed il diverso esiglio
per cui bello di fama e di sventura
baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.

Tu non altro che il caanto avrai del figlio
o materna mia terra:a noi prescrisse
il fato illacrimata sepoltura. (Ugo Foscolo)

inoltre: alla sera(F), passero solitario, la quiete dopo la tempesta, il sabato del villaggio(Giacomo Leopardi) e pianto antico.
 

bouvard

Well-known member
Impossibile sceglierne solo una!! Però questa mi piace tantissimo:D


Gli alberi sono nella loro autunnale bellezza,
i sentieri del bosco sono asciutti,
nel crepuscolo d'ottobre l'acqua
riflette un cielo immobile;
sull'acqua colma fra le pietre, stanno
cinquantanove cigni.

Già diciannove autunni mi raggiunsero
da quando li contai la prima volta;
li vidi, prima che finissi il conto,
tutti di colpo sollevarsi
e sperdersi rotando in grandi cerchi interrotti
sulle ali rumorose.

Ho ammirato quelle creature splendenti
e ora è triste il mio cuore.
Tutto è cambiato da quando io, ascoltando
la prima volta, su questa riva, al crepuscolo,
lo scampanare delle loro ali sopra il mio capo,
camminavo con passo più leggero.

Senza ancora saziarsi, amata e amante,
remano nelle fredde
correnti amiche, o scalano l'aria;
i loro cuori non sono invecchiati;
passione o conquista, dovunque vadano errando,
tuttora li accompagna.

Ma ora galleggiano sull'acqua immobile,
misteriosi, bellissimi.
Fra quali giunchi nidificheranno,
sulle sponde di quale lago o stagno
delizieranno occhi umani quando un giorno,
svegliandomi, mi accorgerò che son volati via?

( I cigni selvatici di Coole - W. B. YEATS)
 

francesca

Well-known member
Difficile sceglierne una....le mie preferite sono già state dette,ma una no...

Il più bello dei mari

Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.


-- Nazim Hikmet

E la poesia più bella di tutti i tempi è quella che devo ancora leggere...

quindi per me non c'è risposta alla domanda :wink:

Francesca
 
Ultima modifica:

Dory

Reef Member
Mattina

M'illumino d'immenso

In 4 parole Ungaretti racchiude tutto, tutto l'esistente è in queste parole, l'equivalente artistico della teoria del tutto che la scienza cerca ma non ha ancora trovato è qui. C'è tutto ciò che è poesia, sia dal punto di vista tecnico-retorico che espressivo.
Ultimo, ma non per importanza, l'allitterazione della M che è la mia lettera preferita.
 

viki

New member
Chiare, fresche et dolci acque,
ove le belle membra
pose colei che sola a me par donna;
gentil ramo ove piacque
(con sospir mi rimembra)
a lei di fare al bel fianco colonna;
erba e fior che la gonna
leggiadra ricoverse
co l'angelico seno;
aere sacro, sereno,
ove Amor co' begli occhi il cor m'aperse:
date udienza insieme
a le dolenti mie parole estreme.
S'egli è pur mio destino,
e 'l cielo in ciò s'adopra,
ch'Amor quest'occhi lagrimando chiuda,
qualche grazia il meschino
corpo fra voi ricopra,
e torni l'alma al proprio albergo ignuda.
La morte fia men cruda
se questa spene porto
a quel dubbioso passo;
ché lo spirito lasso
non poria mai in più riposato porto
né in più tranquilla fossa
fuggir la carne travagliata e l'ossa.
Tempo verrà ancor forse
ch'a l'usato soggiorno
torni la fera bella e mansueta,
et là ' ov' ella mi scorse
nel benedetto giorno
volga la vista disiosa et lieta,
cercandomi: et, o pieta!,
già terra infra le pietre
vedendo, Amor l'inspiri
in guisa che sospiri
sì dolcemente che mercé m'impetre,
et faccia forza al cielo,
asciugandosi gli occhi col bel velo.
Da' be' rami scendea
(dolce ne la memoria)
una pioggia di fior sovra 'l suo grembo;
et ella si sedea
umile in tanta gloria,
coverta già de l'amoroso nembo.
Qual fior cadea sul lembo,
qual su le trecce bionde,
ch'oro forbito et perle
eran quel dì, a vederle;
qual si posava in terra, e qual su l'onde;
qual, con un vago errore
girando, parea dir: Qui regna Amore
Quante volte diss'io
allor pien di spavento:
Costei per fermo nacque in paradiso.
Così carco d'oblio
il divin portamento
e 'l volto e le parole e 'l dolce riso
m'aveano, et sì diviso
da l'imagine vera,
ch'i' dicea sospirando:
Qui come venn'io, o quando?;
credendo esser in ciel, non là dov'era.
Da indi in qua mi piace
questa erba sì, ch'altrove non ho pace.
Se tu avessi ornamenti quant' hai voglia,
poresti arditamente
uscir del bosco e gir in fra la gente.

Petrarca
 
G

giovaneholden

Guest
E.E.Cummings - Così piccole mani

Il tuo più tenue sguardo
facilmente mi aprirà
benché abbia chiuso me stessa
come dita
sempre mi apri petalo per petalo
come la primavera fa
toccando accortamente
misteriosamente la sua
prima rosa
e io non so quello che c’è
in te che chiude e apre
solo qualcosa in me
comprende che è più
profonda la luce dei tuoi
occhi di tutte le rose.
Nessuno… neanche
la pioggia ha…
Così piccole mani.
 

Daedalus

New member
Or che 'l ciel et la terra e 'l vento tace
e le fere et gli augelli il sonno affrena,
Notte il Carro stellato in giro mena,
e nel suo letto il mar senz'onda giace

Vegghio, penso, ardo, piango, et chi mi sface
sempre m'è inanzi per mia dolce pena;
Guerra è 'l mio stato, d'ira e di duol piena,
e sol di Lei pensando ò qualche pace.

Così sol d'una chiara fonte viva
move 'ldolce et l'amaro ond'io mi pasco
una man sola mi risana et punge.

E perché il mio martir non giunga a riva
mille volte il dì moro et mille nasco,
tanto da la salute mia son lunge.

La miglior poesia che reputo sia mai stata scritta. Ne avrei altre, ma questa è la perfezione del sentimento e della metrica studiata, armoniosa
Questa poesia ha significato molto per me, e ogni volta che mi innamoro mi ritrovo nei posti più disparati a recitarla, così come ho fatto ora scrivendo a braccio. Il Petrarca per me ha incarnato più di tutti quelli che ho letto la leggerezza e la pesantezza dell'amore assieme, in un connubio tra reminescenze antiche e un sentire nuovo che incomincia a fuoriuscire dalle coscienze dei poeti dell'epoca.
 

Prometheus

New member
Per me e` elevazione di baudelaire

Elevazione

Al di sopra degli stagni, al di sopra delle valli,
delle montagne, dei boschi, delle nubi, dei mari,
oltre il sole e l'etere,
al di là dei confini delle sfere stellate,

spirito mio tu ti muovi con destrezza e,
come un bravo nuotatore che si crogiola sulle onde,
spartisci gaiamente, con maschio,
indicibile piacere, le profonde immensità.

Fuggi lontano da questi miasmi pestiferi,
va' a purificarti nell'aria superiore,
bevi come un liquido puro e divino
il fuoco chiaro che riempie gli spazi limpidi.

Felice chi, lasciatisi alle spalle gli affanni
e i dolori che pesano con il loro carico
sulla nebbiosa esistenza, può con ala vigorosa
slanciarsi verso i campi luminosi e sereni;

colui i cui pensieri, come allodole,
saettano liberamente verso il cielo del mattino;
colui che vola sulla vita e comprende agevolmente
il linguaggio dei fiori e delle cose mute.
 
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