Guanella, Emiliano - Ho visto Maradona (senza pallone)

alisa

Amelia Member
E’ il 25 ottobre 1997 e Diego Armando Maradona, el pibe de oro, conclude la sua incredibile carriera nel calcio con un’ultima partita nella sua Argentina, il paese dove Diego è più che un idolo, è una specie di divinità. Ha 37 anni ma, parole sue, è come se ne avesse vissuti 70: non era stato un bravo giocatore, era stato il migliore, il protagonista. E da quel momento inizia la sua seconda vita: una vita da reinventare e che Emiliano Guanella, corrispondente a Buenos Aires per numerose testate, ha seguito da vicino e ci racconta nel suo libro “Ho visto Maradona (senza pallone)” (Melampo Editore, 15 euro). Dieguito è un uomo dai progetti brevi e dai grandi exploit: lo vediamo barcamenarsi come manager di squadrette di bassa classifica, improvvisarsi scrittore di un’autobiografia che subito balza in classifica fra i libri più venduti, giocare a show ball (calcetto a 5 fra veterani) con molta pancia e poco fiato, diventare il perfetto anchorman di una trasmissione, La Noche del Diez, che batte ogni record di ascolti della tv argentina. Poliedrico e mai domo, si ferma solo quando le sue condizioni di salute precipitano: si susseguono i ricoveri causati dalle sue sregolatezze, droga e stravizi lo portano al limite della dipendenza. Ma l’apice di questa sua seconda esistenza lo raggiunge quando, nel 2008, viene scelto come allenatore della Nazionale argentina: è il momento più bello della sua vita e poco importa se come tecnico si rivela inadeguato, inesperto, se, più che di schemi e strategie, fa leva sull’onore e la passione dei suoi giocatori. Il ruolo di CT gli sta largo quanto il gessatone grigio che indossa ai Mondiali e che fa tanto “matrimonio a Little Italy”, ma la sua partecipazione diventa un vero e proprio show, è il dodicesimo giocatore in campo. E’ bello e vero questo ritratto di Maradona senza pallone, perché ci fa vedere l’idolo, il mito, in tutta la sua umanità e fragilità, tra evidenti chiaroscuri; con la grande volontà che l’ha portato a scalare le vette del mondo calcistico, nonostante provenisse da uno dei quartieri più poveri di Buenos Aires; con il suo bisogno di essere sempre e comunque al centro dell’attenzione, sul quel piedistallo dove i tifosi l’hanno messo tanti anni fa. Così è, Maradona. Prendere o lasciare.
 
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risus

New member
Mi risulta che l'autore si chiami Guanella, senza "i"...
nel caso, correggere il cognome, please...
:wink::wink::wink:
 
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