Des Esseintes
Balivo di Averoigne
THE BOX (2009, USA) di Richard Kelly
Richmond, Stati Uniti, mancano pochi giorni a Natale, quello del 1976. I coniugi Lewis, sposati con un figlio, durante una normale mattinata ricevono un pacco quadrato che contiene una scatola in legno munita di un pulsante con accluso un biglietto il quale annuncia che tale "signor Steward" farà loro visita nel pomeriggio alle 5. Il signor Steward si presenta all'ora prestabilita e spiega alla signora Lewis che lei e suo marito potranno schiacciare il bottone presente sulla scatola e ricevere 1 milione di dollari in contanti, l'unico malus è rappresentato dal fatto che ciò causerà la morte di qualcuno che non conoscono; hanno 24 ore di tempo per decidere terminate le quali l'offerta sarà fatta a qualcun altro. I signori Lewis sono in difficoltà economiche, partono perciò una serie di elucubrazioni e dubbi sulle conseguenze morali e non, sull'opportunità della scelta in considerazione della situazione contingente..
Che dire? M'aspettavo molto da questo film e gli ingredienti c'erano tutti: il regista di era quello di "Donnie Darko", il budget di 30 milioni di dollari e la sceneggiatura tratta da un breve racconto di R. Matheson (si, quello di "Io sono leggenda"); ma come sempre in questi casi la delusione è dietro l'angolo. Il tema è molto interessante: cos'è giusto, quanto è dubbia la moralità dell'essere umano, è lecito perseguire il proprio interesse andando però a danneggiare la vita altrui, il libero arbitrio ci è stato concesso per fare del male? Peccato che il racconto di Matheson venga rielaborato in maniera un pò troppo libera e personale, man mano la vicenda avanza il plot si fa troppo complicato, nuovi elementi s'aggiungono e ne risulta un pastrocchio che perde di vista le gustose premesse iniziali. Le immagini sono ben curate, le scenografie pure e di sicuro si ha la curiosità di sapere cosa avverrà, c'è dunque una discreta suspence, ma la sceneggiatura ha troppi buchi (i coniugi hanno una casa magnifica e due macchine, di cui una costosa, come si può sostenere che siano in condizioni economiche disagiate? Basterebbe vender macchinone e casa!), troppe cose sono lasciate in sospeso e non spiegate; evidenti i limiti di montaggio che influiscono sui raccordi che paiono poco precisi. Sono arrivato ad un certo punto che avevo perso il filo, accadevano troppi avvenimenti, c'erano troppi intrecci. Sarebbe stato più giusto percorrere una sola strada: o quella dell'intreccio reale o quella del surreale, non mescolare il tutto alla "Lynch" (a cui mi pare Kelly in qualche modo s'ispiri) ottenendo un lavoro inferiore a quelli del maestro. Quando il film non è di tipo prettamente spettacolare la coesione tra i vari elementi è fondamentale, qui manca più volte. Due parole sugli attori: la Diaz non mi pare adatta per questo tipo di film; non so chi sia James Marsden, m'è sembrato un pesce fuor d'acqua, poco convincente ed invece che il marito sembrava il figlio grande della Diaz; Langella ha indubbiamente carisma, ma qui mostra una sola, sfregiata, faccia. Che "Donnie Darko" sia stato un colpo di fortuna? Film originale ma prolisso.
VOTO 6
Richmond, Stati Uniti, mancano pochi giorni a Natale, quello del 1976. I coniugi Lewis, sposati con un figlio, durante una normale mattinata ricevono un pacco quadrato che contiene una scatola in legno munita di un pulsante con accluso un biglietto il quale annuncia che tale "signor Steward" farà loro visita nel pomeriggio alle 5. Il signor Steward si presenta all'ora prestabilita e spiega alla signora Lewis che lei e suo marito potranno schiacciare il bottone presente sulla scatola e ricevere 1 milione di dollari in contanti, l'unico malus è rappresentato dal fatto che ciò causerà la morte di qualcuno che non conoscono; hanno 24 ore di tempo per decidere terminate le quali l'offerta sarà fatta a qualcun altro. I signori Lewis sono in difficoltà economiche, partono perciò una serie di elucubrazioni e dubbi sulle conseguenze morali e non, sull'opportunità della scelta in considerazione della situazione contingente..
Che dire? M'aspettavo molto da questo film e gli ingredienti c'erano tutti: il regista di era quello di "Donnie Darko", il budget di 30 milioni di dollari e la sceneggiatura tratta da un breve racconto di R. Matheson (si, quello di "Io sono leggenda"); ma come sempre in questi casi la delusione è dietro l'angolo. Il tema è molto interessante: cos'è giusto, quanto è dubbia la moralità dell'essere umano, è lecito perseguire il proprio interesse andando però a danneggiare la vita altrui, il libero arbitrio ci è stato concesso per fare del male? Peccato che il racconto di Matheson venga rielaborato in maniera un pò troppo libera e personale, man mano la vicenda avanza il plot si fa troppo complicato, nuovi elementi s'aggiungono e ne risulta un pastrocchio che perde di vista le gustose premesse iniziali. Le immagini sono ben curate, le scenografie pure e di sicuro si ha la curiosità di sapere cosa avverrà, c'è dunque una discreta suspence, ma la sceneggiatura ha troppi buchi (i coniugi hanno una casa magnifica e due macchine, di cui una costosa, come si può sostenere che siano in condizioni economiche disagiate? Basterebbe vender macchinone e casa!), troppe cose sono lasciate in sospeso e non spiegate; evidenti i limiti di montaggio che influiscono sui raccordi che paiono poco precisi. Sono arrivato ad un certo punto che avevo perso il filo, accadevano troppi avvenimenti, c'erano troppi intrecci. Sarebbe stato più giusto percorrere una sola strada: o quella dell'intreccio reale o quella del surreale, non mescolare il tutto alla "Lynch" (a cui mi pare Kelly in qualche modo s'ispiri) ottenendo un lavoro inferiore a quelli del maestro. Quando il film non è di tipo prettamente spettacolare la coesione tra i vari elementi è fondamentale, qui manca più volte. Due parole sugli attori: la Diaz non mi pare adatta per questo tipo di film; non so chi sia James Marsden, m'è sembrato un pesce fuor d'acqua, poco convincente ed invece che il marito sembrava il figlio grande della Diaz; Langella ha indubbiamente carisma, ma qui mostra una sola, sfregiata, faccia. Che "Donnie Darko" sia stato un colpo di fortuna? Film originale ma prolisso.
VOTO 6