Huston, John - The dead - Gente di Dublino

LowleafClod

e invece no
Nazione: Gran Bretagna , Irlanda , U.S.A
Anno di produzione: 1987
Durata: 83 Minuti
Regia: John Huston
Interpreti: Anjelica Huston, Donal McCann, Dan O'Herlihy, Donal Donnelly

Tratto dal racconto di J. Joyce ''Gente di Dublino'' ha una trama semplice, ambientato in una casa irlandese dove si radunano amici della società di Dublino per un pranzo post-natalizio con canti, discorsi e balli lenti.
Il film si concluderà con una lunga riflessione del signor Conroy, la chiave di lettura del film e del romanzo.

Anche i personaggi sono importanti per comprendere ciò che rappresenta la società per Joyce. Freddy, anche se ubriaco, è la persona più sincera in quella casa, mentre Conroy è diligente, rispettoso ed educato, il buon esempio, che si studia i discorsi prima di parlare.


Il film si ferma sui minimi dettagli della festa, sembra scorrere lento per soffermarsi su ogni carattere, espressione e parola delle persone presenti. Per quasi tutta la durata procede tranquillamente, finchè verso la fine, la signora Conroy non si ferma sulle scale ad ascoltare quella canzone...

L'ambiente e le cerimonie non mi sono piaciute, ma per mio gusto personale. Il film è stato studiato per per spiegare le vite e i personaggi di ''Gente di Dublino'' e n questo senso, per me è riuscito.
La riflessione di Conroy è quasi uguale a quella del libro, molto intensa si conclude in questo modo: ''E l'anima gli svanì lenta mentre udiva la neve cadere stancamente su tutto l'universo, stancamente cadere come scendesse la loro ultima ora, su tutti i vivi e i morti''.
 

Denni

New member
L'ho trovato noioso, forse proprio per il fatto che riprende passo passo il racconto di Joyce! Preferisco leggerli I Morti (ed i Dubliners in generale) credo che in forma di racconto siano più godibili e significativi.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
io ho trovato questo film una grande prova di regia, il canto del cigno del grande regista americano, un omaggio alle sue discendenze irlandesi, un tributo alla musica e ai legami sottili e impenetrabili che legano le persone al proprio passato. John Huston in questo film mostra tutta la sicurezza della sua arte che gli permette di raccontare una piccola storia fatta di "nulla" rendendola magica. Ottima la sceneggiatura del figlio che non si discosta dall'opera letteraria, ottima l'interpretazione degli attori, delicata e nostalgica la fotografia. Un capolavoro che sicuramente è stato maestro di successivi film che hanno la stessa ambientazione minimale, una cena con ballo. Commovente.
 
G

giovaneholden

Guest
Stupendo,propedeutico per ciò che riguarda la trasposizione "classica" di un testo letterario,così come ha fatto Olmi per La leggenda del santo bevitore,il che avvalora una mia tesi,che i racconti vengano decisamente meglio dei romanzi nella resa cinematografica. Altro è invece fare pellicole ispirate,condensate o stravolte rispetto al testo,altrettanto godibile se il regista ha la mano giusta.
 
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