Malagò, Giovanni con Melone, Nicoletta - Storie di sport, storie di donne.

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Amelia Member
In rigoroso ordine alfabetico, dalla C di Cagnotto alla V di Vezzali, Giovanni Malagò, presidente di una delle società polisportive più antiche e prestigiose del nostro paese, l’Aniene, ci presenta in questo suo libro (“Storie di sport, storie di donne. In una galleria di ritratti, il segreto dello sport al femminile”, con Nicoletta Melone, Rizzoli, 19 euro) 17 figure femminili che nello sport italiano hanno fatto e stanno facendo la differenza. Lasciando da parte il già scritto, i palmares, e approfondendo i dettagli, gli umori, magari le piccole ossessioni. E allora via con i ricordi d’infanzia di Tania Cagnotto, che “sanno di cloro”; “il senso di Debby Compagnoni per la neve” che s’accompagna alla piccola ma immensa gioia di aprire il pacco con dentro la giacca a vento della Nazionale, “che emozione aprirlo!”; il duetto Conti-Micol, professioniste della vela e del vento, costrette a truccarsi attorno agli occhi per coprire il cerchio bianco degli occhiali da sole e “non sembrare dei panda”; Antonella Del Core, pallavolista scaramantica, che gioca con un cornetto anti-iella dentro le calze; Josefa Idem, canoista pronta alla sua ottava Olimpiade, “ragazza con la pistola” strappata ad una carriera da detective; Carolina Kostner, “un po’ Winx e un po’ Trilly”; Federica Pellegrini, che sguazza nel gossip con la sua “calma olimpica”; Flavia Pennetta, il pc sempre aperto su Skype per non sentirsi sola quando è in giro per il mondo; Francesca Piccinini, che sottolinea come l’araba fenice tatuata sulla sua nuca sia “precedente a quella della Pellegrini!”; Alessandra Sensini, principessa del windsurf, che, single, un figlio lo farebbe anche da sola. Insieme a loro ci sono le regine delle Paralimpiadi: Annalisa Minetti, Francesca Porcellato, Paola Protopapa , Giusy Versace. Tutte atlete, queste, che stanno dando risultati importanti in discipline diverse e che hanno, tutte, uno stesso pensiero, ben riassunto nelle parole di Antonella Del Core: “Da noi esiste solo il calcio, tutto gira lì attorno. Il volley è lo sport che ha il maggior numero di tesserati eppure la visibilità è pochissima. Vinciamo gli Europei? In RAI trasmettono solo spezzoni per dare spazio ad una qualunque partita di campionato. Stadio e palazzetto: la partita è persa in partenza”.

A riprova di quest'ultimo pensiero... la Kostner ha vinto un oro mondiale, sabato scorso. Provate a dare un'occhiata a quanto spazio le hanno dedicato i media...
 
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