Hopper, Dennis - Ore contate

elisa

Motherator
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Anne è un'artista che assiste casualmente a un regolamento di conti mafioso e diventa quindi una testimone da proteggere o da sopprimere a seconda dei punti di vista. Quando le uccidono il compagno decide di scappare e sulle sue tracce si metteranno sia i poliziotti federali sia il killer assoldato per eliminarla. Ma Milo il sicario si innamora di lei e viene meno all'impegno per cui la fuga dei due sarà ancora più necessaria in quanto tutti vogliono catturarli o ucciderli.

Dennis Hopper inizialmente non firma la regia per contrasti con la produzione che apporrà il nome di Alan Smithee, nome inventato che si appone in questi casi. Il film ha un fascino dovuto al grottesco che Hopper gli imprime, questo killer romantico che sogna il sax, che si innamora della sua vittima alla quale regala centinaia di meringhe rosa alla panna solo perchè lei accenna di desiderarle. Tutta l'ambientazione poi è estetizzante, con le opere d'arte concettuali o contemporanee che vengono riprese, case e paesaggi meravigliosi. Mi ricorda un po' il regista Takeshi Kitano ed è un complimento. Dennis Hopper è un regista insolito, un po' autocompiaciuto ma certamente non banale. Jodie Foster poi fa la differenza, cameo di Bob Dylan nei panni di uno scultore.
 
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