Grass, Gunther - Quello che deve essere detto

lillo

Remember
Perché ho taciuto così a lungo? Perché pensavo che il mio passato, affetto da macchie che non potranno essere mai cancellate, impediva di pretendere questo stato di fatto come tacita verità del paese di Israele, al quale sono e voglio restare unito. Perché lo dico solo adesso, invecchiato e con l'ultimo inchiostro: la potenza atomica di Israele minaccia ancora di più la già fragile pace mondiale? Perché dev'essere detto, quello che già domani potrebbe essere troppo tardi; e anche perché - come tedeschi già gravati a sufficienza - potremmo essere fornitori in un crimine, che è prevedibile, per cui la nostra complicità non si può redimere con i soliti discorsi".


La poesia di GG attacca la politica di Israele, e fin qui nulla da ridire, i governi di quel paese, che fin qui si sono succeduti, non hanno mai riconosciuto il diritto del popolo palestinese ad avere uno stato indipendente, in cui vivere secondo le proprie leggi ed i propri diritti, ma ha progressivamente chiuso questi uomini dentro dei lager, più grandi e meno terribili di altri lager in cui molti cittadini di el-Israel sono stati rinchiusi. Non voglio fare un'analisi particolareggiata di colpe e cause che hanno portato a tutto questo; ma una cosa è certa: molti palestinesi vivono oggi in modo non molto dissimile da come tanti figli di Israele vivevano tanti anni fa nei ghetti di tutta Europa: la vittima si è trasformata in carnefice; questo è l'assunto attuale.
Ma sono contro la poesia di GG, perchè un volontario delle waffen SS porta per tutta la vita “il marchio di caino” e quel marchio indelebile gli dovrebbe impedire di parlare. Sono contro, anche perchè GG, premio Nobel per la letteratura, sottovaluta il pericolo per Israele di essere circondato da stati che vorrebbero la sua distruzione, Siria ed Iran in prima fila. Tali stati negano la shoa; la dipingono come un'invenzione sionista per giustificare il comportamento dei governi israeliani. Assolutamente no, la shoa è un marchio di infamia che la Germania e quasi tutti i paesi europei si portano dietro, come il peso eterno dei dannati dell'inferno dantesco.
Tuttavia questo marchio non deve giustificare quello che i governi israeliani stanno facendo al popolo palestinese, anzi la shoa dovrebbe essere l'emblema della politica di Israele contro tutte le pulizie etniche.
Per tutto questo e per molto altro, era meglio che GG rimanesse in un pudico silenzio.
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Lillo,
le persone vanno giudicate per ciò che fanno, non per quello che sono o sono state.
Non mi risulta che Gunter Grass abbia commesso nulla di mostruoso, perciò in base a quanto sopra, non mi sembra giusto condannarlo o considerarlo un indesiderato per via di una poesia.

Però diciamolo pure, finire nelle ss da volontari è veramente grossa, perciò consideriamola pure l’eccezione che conferma la regola, quindi processiamolo pure e vediamo cosa ne esce fuori! Inizio io facendo l’avvocato del diavolo.

Innanzi tutto, nelle ss, ci andò da adolescente e ancora minorenne, età in cui si fanno solo sciocchezze, sia perché ubbidisci ai tuoi genitori, sia perché ti ribelli (come nel suo caso).
Comunque, a quei tempi, tanto in Germania come in Italia era normale tentare di entrare nelle ss come nelle camicie nere, non solo per motivi di ideologia, ma perché c’erano più possibilità di scamparla imboscandosi a fare le sfilate che a fare l’alpino in Russia.
Chi nel 1943 aveva 20 anni (figuriamoci 16!) era nato e cresciuto a pane e sfilate ed era normale che fosse affascinato fino al rimbecillimento da tutte quelle divise: lo stesso Primo Levi (nei suoi racconti) ammette che anche lui, a quell’età, desiderava la divisa e sfilare.
Nelle ss finì nella divisione corazzata Frundsberg, dove (mi risulta, ma se sbaglio correggetemi) svolse solo compiti militari: cioè, avrà sparato e ucciso come è normale che un soldato faccia in guerra e quindi, per poco che ci possa piacere la guerra, sotto questo profilo non è condannabile con le leggi di alcuna nazione. In altre parole: un conto è fare il soldato (ss o meno) dentro la pancia di un carrarmato e un altro è azionare le camere a gas.
Dopo la guerra ha avuto un comportamento impeccabile e totalmente anti-pangermanico, al punto da essere tra i pochi ad avversare l’unificazione della propria nazione.
Infine, se ad oggi sappiamo del suo passato, è perché con la massima umiltà e onestà ce lo ha detto lui, non perché è stato smascherato: onestamente mi sembra che abbia fatto un mea culpa di tutto rispetto.

Personalmente credo che lo si debba giudicare di più per quello che ha fatto negli ultimi 65 anni e per il suo pentimento volontario, che non per quello che (mi risulta) non ha fatto a 16 anni.

Detto questo, non sono d’accordo con Gunter Grass.
Israele, se vuole sopravvivere, soprattutto da quando è finita la Guerra Fredda, può e deve contare solo sulle sue forze: dell’Europa non si fida nessuno (ex-Jugoslavia insegna) mentre la politica estera di USA e Russia è assolutamente imprevedibile, perciò benché l’atomica sia una follia, dal loro punto di vista, è necessaria. Certo che però, se tolleriamo che ce l’abbiano loro, non possiamo pretendere chissà cosa da tutti i loro nemici, ai quali, in molti casi, non mancano certo delle ragioni…. Ma qui andiamo decisamente fuori tema (comunque, giusto per chiarire, a me, tutte (ma proprio tutte!) le nazioni ispirate da dio mi hanno seccato da un bel po’e non tifo per nessuna di loro.

Buffo: io tollero l’atomica d’Israele ma assolvo Gunter Grass; tu Israele lo bacchetti parecchio ma poi condanni la poesia in oggetto. Evidentemente, anche se la vediamo in maniera diametralmente opposta, mi sembra che entrambi cerchiamo di districarci tra i dubbi.

Buona Pasqua.
 
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