Alain è un trentenne che non trova più un senso nel vivere. Ha trascorso una giovinezza tra alcool e donne e anche il matrimonio non lo ha aiutato a trovare un significato, tanto che sta divorziando. Ha trascorso alcuni mesi in una clinica privata per malattie nervose e per disintossicarsi dall'alcool e adesso viene dichiarato guarito. Ma lui decide che vuole uccidersi e il film racconta le ultime 24 ore di Alain che torna negli ambienti che lui era solito frequentare ma c'è chi lo disprezza, chi lo compatisce, chi lo ricorda quano era bello e brillante mentre adesso si porta addosso la malinconia della morte e della malattia.
Il film di Malle riesce ad entrare nel "male di vivere" in modo esemplare, Alain potrebbe essere un qualsiasi giovane di quella generazione che non è riuscita a trovare un senso alla sua vita, che ha cercato attraverso le droghe, l'alcool, la vita dissipata di vivere emozioni forti e invece non ha trovato che vuoto e depressione. Il protagonista, Maurice Ronet, è eccezionale, non lo distingui dal personaggio. Un film francese che lascia il segno indelebile in chi lo guarda e una grande prova registica, la musica di Satie, che tanto verrà utilizzata nella cinematografia, è un'altra protagonista così come il bianco e nero che crea inquietudine continua.
Il film di Malle riesce ad entrare nel "male di vivere" in modo esemplare, Alain potrebbe essere un qualsiasi giovane di quella generazione che non è riuscita a trovare un senso alla sua vita, che ha cercato attraverso le droghe, l'alcool, la vita dissipata di vivere emozioni forti e invece non ha trovato che vuoto e depressione. Il protagonista, Maurice Ronet, è eccezionale, non lo distingui dal personaggio. Un film francese che lascia il segno indelebile in chi lo guarda e una grande prova registica, la musica di Satie, che tanto verrà utilizzata nella cinematografia, è un'altra protagonista così come il bianco e nero che crea inquietudine continua.