Altman, Robert - Gosford Park

velvet

Well-known member
Trama da Wikipedia:
La storia è ambientata in una villa della campagna inglese in un fine settimana del 1932 in cui Sir William McCordle invita presso la propria casa, per una battuta di caccia, un gruppo di ospiti con le loro mogli e le loro servitù. Ad essi si aggiungono inoltre l'attore Ivor Novello e un produttore cinematografico statunitense accompagnato dal suo valletto. Durante il soggiorno degli ospiti viene commesso un delitto.

Bellissimo libro sulle differenze tra le classi nell 'Inghilterra dell'epoca, sulla ipocrisia, rigidità e formalismo nei rapporti non solo tra diverse classi, ma anche all'interno della stessa classe.
C'è rigidità nei rapporti tra i nobili, tra chi è realmente ricco e chi è solo nobile e vorrebbe ingraziarsi il parente danaroso.
C'è rigidità nei rapporti tra i domestici con una scala sociale interna forse anche più intransigente di quella nobiliare.

Un film corale in cui il delitto e l'indagine per la risoluzione costituiscono solo un pretesto per scavare più a fondo nelle vicende dei protagonisti.
Consigliato!
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
un capolavoro, un cast eccezionale, non solo di apparenza ma anche di sostanza. Un film bello.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Un film esteticamente perfetto, un coro di attori impeccabile, tutta la vicenda sembra essere rappresentata su un grande palco teatrale, con evidente atmosfera vittoriana che a me piace particolarmente.
Adoro l'eleganza di Kristin Scott Thomas, il suo fascino maliconico, e, a parte il mistero del delitto, mi ha affascinato la storia d'amore tra il personaggio interpretato da un oscuro Clive Owen e la dolce cameriera (l'attrice che ha recitato in "Trainspotting"), con un finale che non mi aspettavo.
Quando la borghesia e il suo perbenismo viene smascherato mi diverto sempre molto e naturalmente simpatizzo con la servitù.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Possibili spoiler

Immersi nella splendida atmosfera di una villa brulicante di invitati a una battuta di caccia, nella campagna inglese degli anni '30, mentre lo spettatore è ancora impegnato a fare la conoscenza degli innumerevoli e vivaci ospiti e della servitù al seguito, ecco che la vicenda si tinge inaspettatamente di giallo. Una doppia curiosità avvolge lo spettatore: quella legata alla ricerca dell'assassino e quella rivolta alla conoscenza e all'analisi psicologica dei personaggi, degli intrighi e dei rapporti tra loro. L'ipocrisia regna sovrana nella società descritta, vittima delle convenzioni e delle gerarchie sociali. Passo dopo passo, l'impeccabile facciata verrà smontata senza pietà.
A parte Mary, la protagonista, mi è piaciuto il personaggio di Elsie, forse la più vera, e poi mi ha incuriosito la figura del falso valletto anche se, non so perché, avrei preferito fosse un valletto vero.
Coralità, giallo, ambientazione e profondità rendono, secondo me, Gosford Park un film notevole. Il tutto somiglia molto a Downton Abbey, serie che amo, e c'è sempre Maggie Smith nel ruolo della snob finta cattiva (qui però mi sa che non è tanto finta). Finale - col senno di poi, dato che non ero certa di aver capito, ma è un problema mio, meno male che c'è Minerva - perfetto.
 

Gnome74

New member
È un film importante, ambientato in una villa nobiliare nella campagna inglese, negli anni trenta del Novecento; è un party cui sono invitati parecchi nobili ed anche un regista, e le scene mostrano l'aspetto realistico della vita di questi nobili, viziati e privilegiati, parallelamente a quella della servitù, maggiordomi, camerieri, cuoche e quant'altro. Nel film non succede granché, fino a quando il padrone della magione viene assassinato, al che tutti vengono sospettati e si scoprono gli "altarini", per esempio che il nobile ucciso aveva tresche con le sue dipendenti ed uno dei nuovi domestici è in realtà suo figlio, avuto con la governante, molti anni prima. Poi, un altro nuovo domestico è in realtà un attore hollywoodiano che, al seguito del regista, cerca di imparare la parte per un nuovo film. Ciò che conta maggiormente, però, e per cui questo film è speciale, è che la vita dei nobili, di chi comanda, faccende private, opinioni, eccetera, si svolge in parallelo con quella della classe dei lavoratori, e le due classi sociali in realtà convivono ed hanno rapporti reciproci, parlano tra di loro, hanno tresche e quant'altro. Il maggiordomo ed i dipendenti di più alto livello paiono dei manager moderni, per stile e atteggiamento, ma si occupano di servire i loro padroni, che invece sono decadenti, debosciati e privi di interessi. Molto toccante la scena in cui uno degli invitati, un famoso musicista e attore, canta e suona il piano per intrattenere i nobili, mentre la servitù guarda e ascolta la musica dalle camere adiacenti. Altman mi piace molto e penso che sia stato un regista che ha raccontato l'America vera, ma anche altre storie come questa che, invece, si svolge in Inghilterra. Molto critico nei confronti del suo paese, controcorrente come nel caso del suo Buffalo Bill e gli indiani, nel quale smontò, negli anni settanta, il mito del western americano, oppure con Mash, nel quale ironizzò e sdrammatizzò sul comportamento dei medici di campo americani nella guerra in Vietnam. Non fu certo politicamente corretto, per così dire. A me piace.
 

Gnome74

New member
Si vede che ho frequentato il TFF per tredici edizioni di fila... e ne vado fiero.

È un film importante, ambientato in una villa nobiliare nella campagna inglese, negli anni trenta del Novecento; è un party cui sono invitati parecchi nobili ed anche un regista, e le scene mostrano l'aspetto realistico della vita di questi nobili, viziati e privilegiati, parallelamente a quella della servitù, maggiordomi, camerieri, cuoche e quant'altro. Nel film non succede granché, fino a quando il padrone della magione viene assassinato, al che tutti vengono sospettati e si scoprono gli "altarini", per esempio che il nobile ucciso aveva tresche con le sue dipendenti ed uno dei nuovi domestici è in realtà suo figlio, avuto con la governante, molti anni prima. Poi, un altro nuovo domestico è in realtà un attore hollywoodiano che, al seguito del regista, cerca di imparare la parte per un nuovo film. Ciò che conta maggiormente, però, e per cui questo film è speciale, è che la vita dei nobili, di chi comanda, faccende private, opinioni, eccetera, si svolge in parallelo con quella della classe dei lavoratori, e le due classi sociali in realtà convivono ed hanno rapporti reciproci, parlano tra di loro, hanno tresche e quant'altro. Il maggiordomo ed i dipendenti di più alto livello paiono dei manager moderni, per stile e atteggiamento, ma si occupano di servire i loro padroni, che invece sono decadenti, debosciati e privi di interessi. Molto toccante la scena in cui uno degli invitati, un famoso musicista e attore, canta e suona il piano per intrattenere i nobili, mentre la servitù guarda e ascolta la musica dalle camere adiacenti. Altman mi piace molto e penso che sia stato un regista che ha raccontato l'America vera, ma anche altre storie come questa che, invece, si svolge in Inghilterra. Molto critico nei confronti del suo paese, controcorrente come nel caso del suo Buffalo Bill e gli indiani, nel quale smontò, negli anni settanta, il mito del western americano, oppure con Mash, nel quale ironizzò e sdrammatizzò sul comportamento dei medici di campo americani nella guerra in Vietnam. Non fu certo politicamente corretto, per così dire. A me piace.
 

Meri

Viôt di viodi
Veramente un bel film, un giallo delicato, ma intrigante. L'investigatore è il mio personaggio preferito.:mrgreen:
 
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