Simenon, Georges - Maigret e il libanese

elisa

Motherator
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Il dott.Pardon butta giù dal letto il commissario Maigret per farlo andare velocemente a casa sua in una notte gelida di gennaio, con Parigi coperta di neve. Maigret si precipita dall'amico che gli racconterà una storia incredibile, di una giovane donna bionda che è venuta a farsi medificare una ferita da arma da fuoco accompagnata da un giovane bruno che dice di averla trovata ferita per la strada.
Da lì parte un'inchiesta che dal quartiere popolare Picpus, dove vive anche il commissario, si trasferirà vicino al Parc de Montsouris, dove è stato commesso un omicidio, la notte stessa in cui la donna è stata ferita.
Maigret si muove con la sua paciosa sensibilità in un ambiente in cui si parla inglese, arabo e olandese, ma a lui le parole servono poco, perchè l'attenzione alle emozioni e ai comportamenti dei protagonisti vengono indagati ancor più delle cose dette. Colpisce la signorilità con cui riesce sempre a scoprire la verità, senza torchiare nessuno, senza intercettazioni, senza violenze. Una lettura rilassante e divertente. Un mondo che esiste ancora nelle sue pagine. Magnifica Parigi con le strade lastricate di ghiaccio e la neve ovunque.
 
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maurizio mos

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E' una delle relativamente poche storie di Maigret nella quale il commissario si allontana parzialmente dal consueto ambiente borghese di Parigi per entrare in un mondo abbastanza insolito per lui, quello della "gente bene" internazionale. Curioso l'ambiente scelto, legato alle scommesse nelle case da gioco secondo criteri della teoria delle probabilità.
In certi tratti Simenon zoppica un po' quasi che anche lui, portando Maigret fuori dall'ambiente consueto, non riesca ad esprimersi al meglio (si veda anche ad es. "Maigret viaggia" o anche "Maigret e i gangster") e in effetti credo che le pagine migliori siano ancora quelle delle descrizioni della Parigi invernale e il tratteggio di alcuni personaggi.
 
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