Christie, Agatha - Sfida a Poirot

risus

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Un uomo viene trovato assassinato in casa di una signora cieca; a trovare il cadavere è una stenodattilografa mandata a quell’indirizzo dalla sua datrice di lavoro a cui erano stati richiesti telefonicamente i servigi della sua copisteria. Ma a quanto pare la padrona di casa non ha mai fatto quella chiamata e in più, oltre al cadavere di uno sconosciuto, si ritrova in casa 4 orologi che non le appartengono e che sembrano tutti fermi alla stessa ora, le quattro e tredici… e i misteri di Wilbraham Crescent n.19 sembrano aumentare ed infittirsi anziché chiarirsi… ma per Poirot “dev’essere un delitto molto semplice, perché sembra così complicato”.

Non ho letto molti libri della Christie e forse non sono la persona adatta a fare paragoni tra i suoi tanti gialli; però questo mi ha lasciato un po’ perplesso e il motivo fondamentale è la quasi totale “assenza” di Poirot dalla scena, dal vivo dell’azione. Il detective appare per la prima volta nella storia a metà libro e per poche pagine, si eclissa per ricomparire un’altra sola volta e poi alla fine, quando svela il mistero che i suoi colleghi non sono riusciti a chiarire. Non so, questo Poirot lontano dai fatti l’ho apprezzato poco, lo preferisco mentre indaga concretamente, interroga, cerca… mi piace vederlo in azione, ecco… questa “sfida a distanza” non esalta a sufficienza le sue numerose qualità, lo fa apparire un po’ stanco, quasi lo pone sul viale del tramonto…
Per il resto la solita Agatha Christie, arguta e scrittrice di razza.
 

Meri

Viôt di viodi
In effetti Porot è praticamente assente anche se risolve i delitti. Non male, ma non è tra i migliori.
 

ayuthaya

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Attenzione, lievi spoiler!

Concordo con quanto scritto sopra… Sinceramente non mi ha fatto impazzire come altri della Christie, e non solo per "l'assenza" di Poirot… Il fatto è che uno degli escamotage dei gialli della Christie è quello di far coincidere l'assassino con uno dei personaggi principali, tanto meglio se assolutamente insospettato oppure a primo acchito talmente scontato da far pensare che non possa essere lui (magari perché durante l'inchiesta si scopre che ha un alibi apparentemente inattaccabile). Nonostante questa caratteristica sia abbastanza ricorrente nei suoi romanzi, ammetto di non essere rimasta mai delusa né di essere riuscita a intuire comunque il colpevole prima che fosse svelato…
In Sfida a Poirot, invece, è vero che come al solito l'assassino è difficilmente riconoscibile prima della soluzione del mistero, ma non si tratta di un personaggio di primo piano, anzi… Compare poche volte e parla ancora meno, per cui l'effetto sorpresa dovuto al coinvolgimento di un personaggio divenuto a noi "familiare" manca del tutto… D'altra parte quasi tutti i personaggi di questo romanzo, se togliamo il narratore (amico di Poirot, che gli fa da "spalla") e Sheela, la maggiore indiziata (che proprio per i motivi che ho spiegato prima per un po' ho creduto essere l'effettiva colpevole), sono poco "partecipi" della storia e questo, a parer mio, rende questo romanzo della Christie un tantino al di sotto degli altri.
 
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