Pynchon, Thomas - L'arcobaleno della gravità

bathory

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" Le macchine narrative costruite da Thomas Pynchon sono labirinti alla Escher, in cui lo scopo principale non è trovare l'uscita, ma rimanere allo stesso tempo sconvolti ed estasiati nell'osservare i brandelli di mappa che si è riusciti a ricostruire con fatica". Questa considerazione di Federico Meschini mi è parsa la più appropriata per descrivere quel capolavoro inarrivabile della letteratura postmoderna che risponde al titolo di "L'arcobaleno della gravità" (premiato nel 1974 con il National Book Award). Il mio consiglio spassionato dopo averlo letto è quello di consultare "A silent extinction" di Marco Trainini: si tratta di un agevole saggio su Gravity's Rainbow che è di grande utilità in quanto chiarisce i punti chiave del romanzo gettando una luce importante su alcuni passaggi problematici che ad una prima lettura possono apparire oscuri. Dopodichè procedendo ad una seconda lettura del libro di Pynchon (o perlomeno degli episodi salienti dello stesso) risulterà più comprensibile se non illuminante il contenuto del suo grande lavoro del 1973. Consiglio inoltre di consultare online le seguenti tesi di laurea in lingua italiana: "The Strange Case of Doctor Gibson and Mister Pynchon" di Federico Meschini e "Thomas Pynchon, Don DeLillo e lo spazio postmoderno" di Massimo Paravizzini. Interessante anche il saggio " La dissoluzione onesta. Scritti su Thomas Pynchon" di autori vari.In lingua inglese è possibile consultare le preziose "Pynchon Notes" al seguente indirizzo: (http://www.ham.muohio.edu/~krafftjm/backissu.html) presenti appunto nella sezione "back issues"). La letteratura sull'opera di Pynchon (ed in particolare su Gravity's Rainbow) è pressocchè sterminata e ne suggerisco la consultazione per comprendere ed apprezzare meglio il genio e la complessità della narrazione pynchoniana.
Gli episodi più belli del romanzo sono a mio avviso: il bagno del Roseland Ballroom, "Byron the bulb"( la lampadina immortale), il misterioso razzo V2 numero di serie "00000", l'esperimento sull''infante Tyrone, il sistema "Loro" (e il sistema "Noi" della Forza Contraria), ecc. In Conclusione, GR è un libro che ad una prima lettura apparirà senza dubbio ostico, ingarbugliato, irritante, ma proseguendo (stoicamente) nella lettura (e soprattutto dopo una rilettura attenta) se ne potrà apprezzare meglio il valore immenso e indiscutibile che l'ha reso uno dei romanzi più geniali ed atipici della storia della letteratura.
Infine, approfondimenti utili per avere un quadro ancora più dettagliato possono essere i seguenti : il campo di concentramento Dora; la psicologia pavloviana; la fisica del razzo A4; le carte dei tarocchi...
 

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d'ya think i'm stupid?
Recentemente ho affrontato la lettura di Pavlov.

Non ho potuto evitare perciò di considerare Pynchon, attratto dai tuoi riferimenti a quelle teorie.

Il libro lo sto cercando possibilmente in e-book, ma cercandolo on line mi sono imbattuto in questa cosa interessantissima:

Gravity’s Rainbow in 760 images
Published May 18th, 2005 in Arte, Libri Tags: Nessun Tag.
Un breve post, per segnalare l’opera di Zak Smith, giovane artista statunitense, classe 1976, che ha illustrato, pagina per pagina, L’arcobaleno della gravità di T.Pynchon.
La galleria di 760 immagini, ospitata presso Themodernword.com, dà corpo a personaggi, luoghi e concetti del romanzo, mutuandone le atmosfere: onnipresenti motivi geometrici e matematici, il tema centrale dello “zero”, il rigore scientifico, si perdono in composizioni caotiche, congestionate, segnate da un tratto istintivo, convulso, almeno quanto la narrazione di Pynchon.
La rassegna di tavole (disegni su carta, dipinti acrilici, fotografie) risulta sorprendentemente familiare, quasi fosse il testo, a imporre le immagini: le didascaliche citazioni, il bianconero, evocano elementi del romanzo con infallibile velocità, come un profumo richiama scene vissute.
L’opera è stata ospitata presso la Biennale d’arte contemporanea del Whitney Museum nel 2004 e fa parte della collezione permanente del Walker Art Center di Minneapolis.


Per correttezza il link é: L'arcobaleno della gravità in 760 illustrazioni Gravity's Rainbow in 760 images at Lo Scaffale

Da questo si può agevolmente prendere visione delle suddette immagini, andando a:
Title Page
e cliccando in "Illustration Index" su "book 1, 2, 3, 4"

Sperando di non aver infranto qualche regola -nel caso mi scuso con Fabio, che potrà cancellare tutto senza che io mi offenda-, ho postato il tutto nell'intento di approfondire l'argomento.

:HIPP
 

bathory

New member
Recentemente ho affrontato la lettura di Pavlov.

Non ho potuto evitare perciò di considerare Pynchon, attratto dai tuoi riferimenti a quelle teorie.

Il libro lo sto cercando possibilmente in e-book, ma cercandolo on line mi sono imbattuto in questa cosa interessantissima:

Gravity’s Rainbow in 760 images
Published May 18th, 2005 in Arte, Libri Tags: Nessun Tag.
Un breve post, per segnalare l’opera di Zak Smith, giovane artista statunitense, classe 1976, che ha illustrato, pagina per pagina, L’arcobaleno della gravità di T.Pynchon.
La galleria di 760 immagini, ospitata presso Themodernword.com, dà corpo a personaggi, luoghi e concetti del romanzo, mutuandone le atmosfere: onnipresenti motivi geometrici e matematici, il tema centrale dello “zero”, il rigore scientifico, si perdono in composizioni caotiche, congestionate, segnate da un tratto istintivo, convulso, almeno quanto la narrazione di Pynchon.
La rassegna di tavole (disegni su carta, dipinti acrilici, fotografie) risulta sorprendentemente familiare, quasi fosse il testo, a imporre le immagini: le didascaliche citazioni, il bianconero, evocano elementi del romanzo con infallibile velocità, come un profumo richiama scene vissute.
L’opera è stata ospitata presso la Biennale d’arte contemporanea del Whitney Museum nel 2004 e fa parte della collezione permanente del Walker Art Center di Minneapolis.


Per correttezza il link é: L'arcobaleno della gravità in 760 illustrazioni Gravity's Rainbow in 760 images at Lo Scaffale

Da questo si può agevolmente prendere visione delle suddette immagini, andando a:
Title Page
e cliccando in "Illustration Index" su "book 1, 2, 3, 4"

Sperando di non aver infranto qualche regola -nel caso mi scuso con Fabio, che potrà cancellare tutto senza che io mi offenda-, ho postato il tutto nell'intento di approfondire l'argomento.

:HIPP
Ciao:wink:Non voglio ovviamente anticiparti nulla sugli esperimenti di ispirazione pavloviana in Gravity's Rainbow: non intendo toglierti il gusto di leggere il libro...qualcosina però posso anticipartela senza correre il rischio di danneggiarti: occhio alla pag. 870 :idea:dell'edizione BUR.
GR è infatti infarcito di aneddoti e riferimenti/rimandi più o meno latenti :ad:...roba da investigatori privati:wink:
Grazie per aver presentato il lavoro di Zak Smith: pensa che ho stampato alcune delle sue illustrazioni e le ho incollate direttamente sul romanzo:mrgreen: (ho incollato naturalmente solo il bordo superiore dell'illustrazione per non precludere il testo pynchoniano).
 

velmez

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Sono sconvolta dalla lettura di questo capolavoro...
l'ho iniziato 2 mesi fa (non mi capitava da anni di metterci così tanto a leggere un libro) è stata una lettura faticosa, sono spesso dovuta tornare a riprendere dei pezzi, spesso mi sembrava di essermi persa qualcosa... insomma, non è certo una lettura da spiaggia...
Lo stile mi ha ricordato molto Infinite Jest di Wallace (libro che mi ha creato qualche difficoltà ma nulla in confronto a questo!! :OO) e come alla fine di quel libri (anzi molto di più) ho avuto proprio l'impressione di trovarmi di fronte ad un capolavoro!! Mi piacerebbe davvero rileggerlo accompagnato dal saggio che ha consigliato bathory ("A silent extinction" di Marco Trainini) perchè comunque la sensazione di essermi persa dei pezzi permane...
se volete cimentarvi in questa lettura, probabilmente a metà ve ne pentirete... ma tenete duro!!
 
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