Resnais, Alain - Mon Oncle d'Amérique

elisa

Motherator
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La vita di tre persone si intreccia: quella di un'attrice, quella di un tecnico tessile e di un dirigente della televisione. Le loro vicende vengono spiegate da Henri Laborit, uno scienziato esperto del comportamento umano che ha messo a punto una teoria sul suo comportamento. I comportamenti dei protagonisti vengono analizzati come cavie da laboratorio, che compaioni spesso nei film e le loro emozioni messe a confronto con quelle di grandi attori che loro ammirano, attraverso spezzoni dei loro film, Jean Gabin, Jean Marais e Danielle Darrieux. Le situazioni che vivono i personaggi sono sia d'amore che lavorative, abbastanza complesse ma che hanno tutte a che fare con la fuga, l'aggressività e l'angoscia, le tre forme di reazione umana che l'uomo mette in atto secondo Laborit.

Il film di Resnais è un film complesso, colto, strutturato, ma affascinante, dopo un inizio stentoreo e di difficile approccio prende il largo mostrando attraverso una tecnica cinematografica a incastri una storia interessante e godibile. Certo non è un film da divano però per chi ama il cinema va visto proprio per la sua particolarità e originalità.
 
G

giovaneholden

Guest
Film non facile,ma eccellente,tipico di questo periodo del maestro Resnais,che come nell'altro capolavoro Providence,fa dipanare la pellicola per sentieri oscuri per buona parte della trama per poi aprirla sul finale. Ricordo uno dei protagonisti che durante una delle teorizzazioni di Laborit si ritrova con la testa da topolone da laboratorio. :)
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
mi ricorda molto anche la sit com di David Lynch, Rabbits, dove invece i personaggi sono dei coniglioni :)
 
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