Cercai di leggere "David Copperfield" a 23 anni, a metà mollai con un grande senso di frustrazione (all'epoca mi sentivo in colpa se non riuscivo a terminare quello che era considerato un capolavoro) . Ma il libro ha aspettato pazientemente per 11 anni, ha aspettato che io fossi pronto... Pronto per la sfilata di personaggi stupendi che lo popolano, così ben caratterizzati da sembrare reali. Da nessun'altra parte ho visto un autore che sa giocare così bene con le aspettative dello spettatore nel tessere l'intreccio. Spesso addirittura si sa per certo cosa aspettarsi dagli sviluppi di un'azione o da un filone narrativo, eppure, quando ciò finalmente avviene ne siamo comunque sorpresissimi ed emozionati. Già solo per tutto questo che é visibile ad una prima superficiale lettura reputo "David Copperfield" un capolavoro. Se poi uno volesse studiare per bene, con la lente d'ingrandimento, si troverebbe la critica ad una società in cambiamento, con tutti gli squilibri del caso, la pianificata scelta del rapporto tra i personaggi e molto altro.
Insomma come ogni capolavoro si presta a più letture, da quella istintiva, buona per le masse (me medesimo) a quella estetica e a quelle sociali e psicologiche.